Di Gene Gnocchi, una perla di satira fra le più gustose dell’anno: “il ministro della salute Storace, prendendo spunto da Molière, ha deciso di offrire agli italiani un’assistenza sanitaria immaginaria”.
Tg culo
Ho appena scritto al Tg1.
L’indirizzo è tg1_direzione@rai.it.
Questa la mail:
Ma non vi vergognate nemmeno un po’ per il servizio sulle dichiarazioni di Berlusconi appena trasmesso?
Nemmeno un accenno di contraddittorio, nemmeno una replica, un lungo comizio a senso unico pro Forza Italia.
Vedere un telegiornale tanto asservito provoca disgusto.
Cordiali Saluti.
E che cavolo, ho dovuto controllare il simbolo della Rai almeno tre o quattro volte durante il servizio, ero convinto fosse il Tg4.
Don Silvio u Chiacchiaruni
Dice Santo Silvio, uomo e imprenditore onesto: “C’e’ un’attenzione assoluta e spasmodica – ha detto – affinche’ non possano esserci inquinamenti. Il nostro governo ha fatto della lotta alle organizzazioni criminali una bandiera, credo – ha aggiunto – che nessun governo ha portato nelle patrie galere un numero cosi’ alto di latitanti, siamo in guerra assoluta con tutti i gruppi criminali del nostro Paese. Abbiamo riportato una vittoria rilevante, andremo avanti in questa direzione”
Guardiamo nei dettagli la dimensione di questa vittoria.
UDC:
Salvatore Cuffaro, presidente della regione Sicilia, indagato per rivelazione di segreti d’ufficio con favoreggiamento alla mafia.
Antonio Borzacchelli, ex deputato regionale, in carcere da febbraio, arrestato per concussione nell’ambito di un’indagine su mafia e politica.
David Costa, deputato regionale, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Arrestato nei giorni scorsi. Ebbe il sostegno elettorale delle cosche trapanesi in cambio di favori.
Nino D’Amico, ex consigliere provinciale di Palermo, indagato per turbativa d’asta a favore di un’impresa vicina a Provenzano.
Leonardo D’Arrigo, consigliere comunale a Palermo, indagato per favoreggiamento alla mafia.
Salvo Iacono, consigliere provinciale ad Agrigento, arrestato nell’inchiesta su mafia e appalti.
Rosario Incardona, consigliere comunale di Palma di Montichiaro, arrestato ad aprile per associazione a delinquere finalizzata all’estorsione.
Vincenzo Lo Giudice, ex deputato regionale, arrestato per mafia a marzo.
Carmelo Lo Monte, assessore regionale, indagato a Messina per associazione a delinquere e truffa.
Domenico Miceli, ex assessore a Palermo, arrestato a marzo per concorso in associazione mafiosa.
Forza Italia:
Marcello Dell’Utri, condannato in primo grado a 9 anni di reclusione per concorso esterno con la mafia. Nominato pochi giorni prima della sentenza responsabile dei giovani Forza Italia. Il boss Antonino Giuffrè che da due mesi ha iniziato a collaborare con la giustizia dopo essere stato per anni uno degli uomini più vicini al boss latitante Bernardo Provenzano ha dichiarato che la mafia avrebbe sostenuto il progetto politico di Forza Italia. In particolare il senatore Marcello Dell’Utri avrebbe ricevuto appoggio elettorale da parte di Cosa Nostra nelle elezioni del ’99.
Amedeo Matacena, ex deputato, arrestato nell’ambito di un’inchiesta su presunte pressioni e condizionamenti che negli ultimi anni sarebbero state esercitate su alcuni magistrati della Procura distrettuale di Reggio Calabria.
Giuseppe Aquila, ex barista sui traghetti, nel 1997 vicepresidente della Provincia di Reggio Calabria. Il 1 settembre 1998 arrestato con l’accusa di concorso in omicidio.
Giovanni Mauro, presidente della Provincia di Ragusa, arrestato con l’accusa di aver riscosso tangenti, in una provincia ad alta densita mafiosa.
Francesco Musotto, presidente della Provincia di Palermo, arrestato nel novembre 1995, processato per concorso esterno in associazione mafiosa e poi assolto in primo grado, nell’aprile 1998.
Gaspare Giudice, deputato in Parlamento, eletto nel 1996 nel collegio di Bagheria con il 54 per cento dei voti,vicecoordinatore di Forza Italia in Sicilia. Salvato dal voto della Camera, che a sorpresa (contro lo stesso parere già espresso dalla Giunta per le autorizzazioni a procedere) non concede l’autorizzazione alla custodia cautelare in carcere.
Gianstefano Frigerio, deputato. Candidato ed eletto in Puglia è stato arrestato subito dopo le elezioni; latitante anche durante le elezioni, è pluripregiudicato e condannato a più di 7 anni di reclusione, in attesa del cumulo della pena. Si candidò (per Forza Italia) sotto falso nome, ossia come Carlo Frigerio.
AN:
Angelo Mascia, assessore al demanio del comune di Nettuno, sciolto per infiltrazioni mafiose. Agli arresti domiciliari a seguito dell’inchiesta denominata «Appia-Mithos» condotta contro il clan Gallace-Novella, clan da anni attivo nelle cittadine laziali. Secondo gli inquirenti sul litorale laziale comandava la ‘ndrangheta calabrese.
L’elenco è parziale e potrebbe continuare per centinaia e centinaia di nomi. Tutti i fatti sono di dominio pubblico e facilmente riscontrabili su internet. Se Silvio dice il vero nella sua ultima dichiarazione se ne può dedurre soltanto che questo governo ha fatto della lotta alle organizzazioni criminali una bandiera seguendo una strategia ben precisa: Berlusconi ha infiltrato per anni suoi uomini nella mafia per combatterla dall’interno.
God Save the Queens!
Uhm, c’è qualcosa che non mi torna. Perché le donne di “successo” della televisione italiana e dintorni sembrano tutte dei travestiti di provincia, simpatici come una torta di deiezioni di cane a colazione, di primo mattino, senza un microgrammo della verve ironica delle vere drag queen? (escludendo le drag di regime). Io temo che il calcio sia in qualche modo legato alla faccenda: rientra anch’esso nella sfera delle preferenze di molti per un preciso motivo. Altrimenti perché seguire costantemente le imprese di ventidue fanciulli alle prese con i loro ludi ginnici? Senti italiano medio: fa un bel coming out (e magari qualche perfido outing) e smettila di vivere da frustrato. Le cose andranno senz’altro meglio senza masse ingenti di ipocriti repressi in circolazione.
No, quella non l’ho dimenticata. Non è un trave, è un uomo ben sbarbato
Rivoltante voyeurismo da paese dei balocchi.
Decine di persone in fila dall’alba. Numeri distribuiti fuori dal tribunale di Torino per poter “assistere” al processo ad Anna Maria Franzoni. Una notizia trattata da giornali e tv come se si trattasse di fans in fila per vedere Vasco Rossi.
Non so voi, ma io non ho decisamente voglia di aggiungere altro.
Antidoti/Antiemetici 4.0
Ho un desiderio fortissimo di considerarmi enclave extraterritoriale in questo paese che non riconosco più come il mio (e probabilmente non ho mai riconosciuto) e che ogni giorno trova il modo di schifare chiunque sia dotato di un minimo di intelligenza critica. Ad ogni modo, secondo l’ultimo sondaggio commissionato da Repubblica a IPR Marketing L’Unione stacca la Cdl di circa otto punti percentuali e forse ci si può concedere un barlume di tranquillità . Ecco, non volevo parlare di politica, stavo cercando un pretesto per non farlo più, invece ci sono cascato, come al solito.
Il mio appello di oggi vorrebbe spingervi a mostrare il dissenso più granitico, il disgusto più radicale nei confronti del cosiddetto hip hop che di hip hop non ha più assolutamente nulla: è solo una questione di maschilismo, sessismo, omofobia, pistole, gangsta, mc’s obesi e donne nude cellulitiche dai sederi grandi come paioli da polenta. Nonostante queste premesse se provate a fare zapping sui canali musicali, a qualsiasi ora, troverete almeno quattro vomitevoli video di (lol) “hip hop” in contemporanea. E pensare che già dieci anni fa DJ Shadow diceva “Why hip hop sucks in ’96?” E ora playlist!
* Goldfrapp: Number 1 (Alan Brake & Fred Falke Club Remix) [Mute]
La meravigliosa ricciolona bionda va a passeggio nel parco sottobraccio a John Foxx e Gary Numan. I heart Alison.
* DK 7: Where is the Fun [Output]
Siamo nei paraggi del discorso precedente, ma il paesaggio è plumbeo e (post) industriale. Il cantante deve aver mangiato per anni pane e Cabaret Voltaire a colazione.
* Tom Vek: Nothing But Green Light (Digitalism Remix) [Kitsuné]
Psicosi urbane e frustate disco not disco – No New York. Nothing but empty roads e una chitarra che ama Thurston Moore.
* Tiefschwarz: Warning Siren (Buick Project Remix) [Fine]
Non lo sapevamo, ma David Byrne ha un figlio illegittimo nato negli scantinati della DFA. E smitraglia in giro con il suo sequencer.
* Freeland: Heel & Toe [Marine Parade]
L’unica cosa imparentata con l’hip hop che valga la pena ascoltare. Sembra uscito da Psyence Pfiction di U.N.K.L.E. Assolutamente trainante.
* Les Visiteurs feat. Tommy Sunshine: Time Slides By [Systematic]
Chi ha detto che l’electroclash è morto? Vizioso, perverso & acido.
* Sterac Electronics: Destination Reached [Music Man]
Quasi italo disco, appena un po’ più ipnotica e contemporanea e vicina a Mylo e Metro Area.
* Medcab: Dance (Muttonheads Remix) [Hussle]
Se Giorgio Moroder fosse stato un operaio di Sheffield e se Chernobyl fosse accaduto nel 1978, la disco avrebbe avuto questo suono. Forse.
* Vector Lovers: Futures in Plastic (Claro Intellecto Remix) [Soma]
Asettico, minimale, oltre le nuvole.
* Housemeister: Do You Wanna Funk [Bpitch Control]
Una delle cose più strampalate che ho sentito recentemente: un basso che ripete tre note, un’accozzaglia di legnetti percuotono altri legnetti, una voce malata che passa di lì per caso.
* The Rakes: Terror (Extended Mix) [V2]
Be’, sono i Rakes! Tratto da Capture/Release.
* Benjamin Biolay: Les Cerfs Volants [Virgin France]
Solo due parole: malinconico e romantico (come ha detto Ali).
Palombelli rossa
Ma chi l’ha sciolta questa stordita?
Domenica in, spazio condotto dall’untuoso Giletti.
Marziale, dell’osservatorio per i Diritti dei Minori, porta il dibattitto giustamente sull’effetto deviante che questa tv ha sui bambini, siano essi dietro o davanti allo schermo.
La Palombelli, cogliendo la serietà della questione, che fa?
Perora la causa dei nidi per gli infanti negli studi RAI.
Barbara, ma hai capito di cosa diavolo si stava parlando?
Dirotta verso il mare
Dirotta Su Cuba – Jaz
Jazzet/Edel
[ITA 2005]
La vita a volte è veramente strana. Dopo aver assistito all’ingresso in redazione di Pipolo, c’è chi ci spinge a far concorrenza ai nostri cugini di Musicboom . Noi riconosciamo a loro il primato in fatto di musica, ma ci prendiamo la libertà di ricevere un disco, accettarlo e addirittura recensirlo.
L’anomalia giunge dai Dirotta Su Cuba, storico gruppo italiano che si è sempre aggirato tra i meandri della black music, del funk e dell’acid jazz, i quali fanno pervenire in redazione un delizioso kit che comprende, oltre al cd racchiuso in un interessante packaging, un nécessaire monodose per farsi un cuba libre, subito fatto sparire dal webmaster, oltretutto prima di mezzogiorno.
Ci fu un’epoca a cavallo tra ’900 e 2000 in cui si poté assistere all’esplosione della cosiddetta lounge music: ogni giorno uscivano decine di ristampe di music libraries risalenti agli anni ’60 e ’70, ossia raccolte di temi usati in televisione o nel cinema per stacchetti, per la connotazione di momenti standard festaioli o erotici, accanto a raccolte di canzoni vere e proprie e temi tratti da commedie all’italiana, poliziotteschi, soft porno ed altro. Tutto questo era imparentato con il concomitante recupero dell’exotica e della bachelor pad music che andava da Esquivel a Les Baxter fino alla bossa nova più dozzinale, ma divertente. Gruppi contemporanei iniziarono ad ispirarsi a quelle atmosfere: saltarono fuori dei personaggi tipo i Pizzicato Five, i Fantastic Plastic Machine, i Combustible Edison e un’etichetta come la tedesca Bungalow la faceva da padrona. Quelle cose mi piacevano molto, ma in capo a un paio d’anni tutto diventò una fotocopia di una fotocopia di una fotocopia.
Qualche anno prima era esploso l’acid jazz (il jazz da ballare per la generazione acid house): sarebbero troppi i nomi da citare, ma ricordiamoci di etichette come la Talking Loud oppure l’eponima Acid Jazz. Anche in questo frangente tutto diventò sciacquatura di piatti in breve tempo.
Detto ciò, non riesco a capire l’operazione dei Dirotta su Cuba; Jaz non è un disco di Donald Byrd tipo Street Lady che rimane al di fuori delle mode e del tempo, così come non è un Timmy Thomas o un Quincy Jones d’annata, nonostante il fatto che in Fantom Beat (il titolo d’apertura e probabilmente il pezzo migliore) riecheggi tutto questo, quasi un Soul Bossa Nova accelerato.
Il resto del disco paga un tributo importante all’acid jazz più vocale e soulful alla Brand New Heavies, alla lounge music e alla bossa nova, con un uso più che discreto dell’elettronica e dei campionamenti, in brevi e improvvise accelerazioni drum ‘n’ bass “light”, con un emergere più deciso dei fiati altrove, in sonorità quasi big band (L’Iguana. No, Iggy non penso che c’entri qualcosa), e della chitarra acustica in pezzi decisamente bossa come Italy. Il piatto forte è rappresentato dalla nuova cantante Marquica (unica partner in crime del fondatore Rossano Gentili), che dice di ispirarsi a Ella Fitzgerald, a Billie Holiday e a Mina, compie agili equilibrismi vocali ma manca di dinamica, di maturità tecnica e stilistica pur risultando sexy e accattivante, così come sembra acerbo tutto il lavoro (nonostante la lunga carriera), penalizzato da una produzione troppo lineare e compressa.
Se Jaz fosse uscito esattamente dieci anni fa, probabilmente avrei gridato al “miracolo italiano” perché avrebbe rappresentato un prodotto di punta, piuttosto in linea con quello che accadeva nel mondo all’epoca, mentre trovo che oggi sia un’esperienza fine a se stessa e un po’ lontana dal tastare il polso pulsante di questi anni; ciò non toglie il fatto che sia un disco piacevole se ci si limita a cinque ascolti (tralasciando alcuni testi al limite dell’imbarazzante: son malato immaginario/mangio pizza fuori orario/son nato in Italy) e se si ripone il cd in un cassetto per tirarlo fuori con i primi caldi che inducono una maggiore tolleranza, e trasferirlo direttamente nel lettore cd dell’auto, pronti a far rotta verso il mare.
3/5
Buffone, fatti processare!
Da repubblica.it:
Il Gup di Milano Fabio Paparella decidera’ probabilmente lunedi’ se disporre la traduzione dall’inglese all’italiano di alcuni atti relativi all’inchiesta sui presunti Fondi neri creati da Mediaset nella compravendita di diritti televisivi e cinematografici. Durante l’udienza di oggi, le parti si sono date battaglia sulla questione, e alla fine, il giudice si e’ riservato di decidere. Le difese dei 14 imputati, a cominciare da quella del premier Silvio Berlusconi, hanno chiesto che venga tradotta la copiosa documentazione in lingua inglese. Secondo il Pm Fabio De Pasquale questo passaggio sarebbe inutile perche’ gli atti fondamentali dell’inchiesta sono gia’ stati tradotti e, inoltre, le parti in causa conoscono bene l’inglese e non avrebbero quindi difficolta’ a comprenderli. Infine, per il rappresentante della pubblica accusa la traduzione porterebbe ad un allungamento notevole dei tempi processuali. Per il Pm addirittura ci vorrebbero tre anni per completare l’operazione.
La traduzione, eh?
Adesso vuoi la traduzione.
Maledetto.
Laicità ?
Di pochi giorni fa la notizia che Ruini sottolinea la laicità dello stato.
Peccato che dall’avvento del papa Ratzinger la chiesa non manchi di mettere bocca in ogni quastione che riguardi la politica dello stato.
Già i commenti sulla finanziaria, di oggi poi la notizia che i vescovi si esprimono con perplessità sulla devolution. Da quando sono in grado di leggere giornali non ricordo periodo storico in cui si sia stata maggiore ingerenza della chiesa nelle questione prettamente politiche dello stato.
Allora, a questo punto mi aspetto che per coerenza il verbale di Ruini sia stato pieno di faccine. Una cosa come
“La chiesa rispetta la laicità dello stato ;-)))”
E così via.
Che brutto stare in un paese in cui neanche le dichiarazioni pubbliche hanno più valore.