E zitti cinque minuti!

Visto l’incredibile avvio di campagna elettorale del centrosinistra, assolutamente imbecille ed autolesionista, io ed un gruppo di allegri resistenti al telefascismo del nano ci siamo presi la briga di scrivere per l’ennesima volta a quella combriccola di storditi che dovrebbe rappresentarci. Riporto le nostre limpide parole:

Siamo un gruppo di elettori ed elettrici del centrosinistra. Alcuni di noi militano in alcuni partiti, altri sono semplici simpatizzanti.
Qualcuno di noi lavora all’estero, qualcuno qui in Italia, qualcun altro e’ studente, qualche altro ha una giovane famiglia.
Veniamo dal Sud, dal Nord, dal Centro.
Ci accomuna l’amore per il nostro paese e la rabbia di vederlo, impotenti, in lento declino.
Ci troviamo di fronte a delle elezioni cruciali per l’Italia, per il nostro futuro e per quello delle nostre famiglie.
Guardiamo con speranza all’Unione, ai suoi uomini, al suo programma. Abbiamo constatato con quanta passione e con quanta fatica
si sia lavorato e si lavori per il successo dell’Unione, con quanta generosita’ da parte dei partiti e dei singoli militanti
si sostenga la candidatura di Romano Prodi. Per questo assistiamo attoniti alle polemiche di questi giorni. Il lavoro, la fatica di tanti
gettati al vento con poche frasi, per assicurare un’inutile visibilita’ a pochi. La campagna elettorale che stiamo vivendo e’
probabilmente la piu’ brutta del dopoguerra. Abbiamo come avversario uno degli uomini piu’ ricchi del pianeta, che controlla
invasivamente il piu’ importante mezzo di comunicazione della nostra era, la televisione, e lo usa spregiudicatamente contro la parte avversa.
Eppure grazie a tanti che aiutano in silenzio la vittoria e’ a portata di mano. Non sprechiamo questa possibilita’ in stupidi litigi,
in continue inutili discussioni fra noi, agiamo come una squadra e non come solisti.
Il momento richiede unita’, non divisioni. Probabilmente queste elezioni sono l’ultima possibilita’ per l’Italia,
sicuramente lo sono per questa classe dirigente del Centrosinistra.

Antidoti/Antiemetici No Comment

I primi quaranta giorni del 2006 non hanno prodotto un granchè sotto il profilo delle uscite discografiche, se togliamo l’album di Tiga con la cover di Burning Down the House; per cui, se chi soffre di gravi disturbi narcisistici della personalità e si trova ad essere scontento di quello che gli sta capitando, attiva un sé grandioso arcaico che lo porta a comportamenti quasi psicotici, rifugiandosi in deliri stereotipati tipo credersi Gesù o Napoleone o addirittura Churchill, io mi rifugio scientemente e in piena salute in un passato estremamente glorioso. No comments needed. Salut les mecs.

* The Normal: Warm Leatherette [Mute]
* Ultravox: Hiroshima Mon Amour [Island]
* Gary Numan: We Are Glass [Beggars Banquet]
* Throbbing Gristle: United [Industrial]
* Human League: Empire State Human [Virgin]
* Simple Minds: Celebrate [Virgin]
* Orchestral Manoevres in the Dark: Electricity [Factory]
* Telex: Moscow Discow [Hansa]
* Data: Living Inside Me [Illuminated]
* Les Liaisons Dangereuses: Los Niños del Parque [Roadrunner]

Tg altro

Ora, se io dico Antonello Piroso è difficile che qualcuno sappia di chi sto parlando.
Non è un giornalista famoso, non è Ferrara, non è Fede, non è Mentana.
E’ però un conduttore di telegiornale, dell’edizione principale, poi, quella delle 20:00. E’ il conduttore del TG7 e mi sta simpatico da morire.
Sarà di destra? Sarà di sinistra? E chi lo sa, ma chi se ne fotte, è per questo che lo adoro.
In una pausa pubblicitaria dentro Star Trek Voyager lo si vede comparire all’improvviso per pochi istanti, giusto per far presente al telespettatore che dopo toccherà a lui.
Appare seduto sulla scrivania del Tg, anzi non completamente seduto, diciamo una chiappa su e una giù, come quelli che fanno i fichi al liceo appoggiati alla cattedra durante la ricreazione. Solitamente ha le maniche tirate su, probabilmente lo fa soltanto per mettere in mostra vanitosamente quel piccolo tatuaggio che ha su un avambraccio. Commenta le scene appena sospese di Star Trek, non sbaglia un nome, sa di cosa parla, fa battute spiritose sulle circostanze in cui vengono congelati i personaggi, poi anticipa le notizie e saluta.
Durante il tg lo vedi là bello tonico, ritmato, non sputa sentenze come un Capuozzo qualunque, non ammicca imbecille come un Mentana d’altri tempi, non lecca il culo come un Fede incartapecorito, non sembra un ritratto ad olio appeso in un vecchio corridoio polveroso come una Buonamici stantia.
Io, alla sera, guardo il Tg7.

Amare rime

Come i più attenti ricorderanno il bimbo Berlusconi, un paio di settimane fa, chiese due settimane in più prima dello scioglimento delle camere. Il pretesto era la necessità di approvare leggi importanti. Peccato che poi il numero legale sulle quote rosa sia mancato decine e decine di volte. In compenso il centrodestra ha fatto in tempo a dare la licenza di uccidere ai cittadini e ad equiparare canne ed eroina. Benissimo, cosa manca? Ma la legge Pecorella, ovvio.
Domani pare che debba essere riapprovata.
Grazie ad una pronta mail di un amico festeggiamo la rinata Pecorella ricordando le parole pronunciate dal senatore della Margherita Nando Dalla Chiesa in occasione del primo dibattito:

Bentornati senatori,
dalle feste e dai ristori,
tutti insieme per votare
la gran legge secolare,
la più urgente, la più bella
sì, la legge Pecorella.
Ma quant’è curioso il mondo,
nel suo gran girare in tondo,
che fa nascere d’incanto
una legge che può tanto.
E la scrive un avvocato
per salvare il suo imputato,
che poi, caso assai moderno,
è anche capo del Governo,
mentre invece l’avvocato
è un potente deputato.
Ah, che idea stupefacente,
non si trova un precedente,
è un esempio da manuale
di cultura occidentale
che sa metter le persone
sopra la Costituzione.
E ora è bello edificante
che di voci ne sian tante,
di giuristi, ex magistrati,
di causidici, avvocati,
pronti, intrepidi, a spiegare
che la legge è da votare,
poiché vuole la dottrina
che il diritto su una china
più virtuosa scorrerà,
se la norma si farà.
Ma pensate che bellezza
per un reo, l’aver certezza
che se il giudice è impaurito
o corrotto o scimunito,
potrà dar la soluzione
senza alcuna sconfessione,
che il processo finirà
e un macigno calerà
sull’accusa dello Stato
e su chi subì reato.
Che trionfo, che tripudio,
e per Silvio che preludio
ad una dolce terza età,
l’assoluta impunità.
Bentornati senatori,
per la fine dei lavori;
cinque anni incominciati
coi tesori detassati,
poi vissuti con amore
a far leggi di favore:
rogatorie, suspicioni,
lodi, falsi e prescrizioni,
approvate in frenesia
e con gran democrazia,
che chi c’è non può parlare
e chi è assente può votare.
Mentre al pubblico in diretta
lui giurava: “Date retta,
se non si combina niente
sui problemi della gente
colpa è di opposizioni,
Parlamento e Commissioni!”.
Bravi voi che con tempismo
combattete il comunismo,
anche se nell’ossessione
ce l’aveste una ragione:
falsa è di Marx la tesi
che lo Stato è dei borghesi;
ci insegnaste voi del Polo
che lo Stato è di uno solo.
Or votando con l’inchino
si completi il gran bottino
delle leggi personali,
questo sconcio senza eguali.
Del diritto sia mattanza.
Ma l’Italia ne ha abbastanza!

Ulteriori Rivelazioni


Nell’intervista rilasciata a Il Giornale, che sarà in edicola martedì, il presidente del consiglio ha svelato informazioni riservate e di importanza cruciale per la sicurezza nazionale e mondiale.
“Le toghe rosse – sostiene il premier – sono pronte a sostituire Prodi con Massimo D’Alema dopo un golpe mascherato, allo scopo di portare a termine il loro piano segreto. Questi magistrati terroristi e antropologicamente diversi fanno, appunto, parte di una razza aliena stabilitasi sulla terra migliaia di anni fa e confusasi con gli esseri umani. Nel corso dell’ultimo secolo hanno avviato trattative con il Partito Socialista, poi con il Partito Comunista ed infine con i Ds, il PdCI e Rifondazione, insomma con tutti i comunisti di tutte le epoche. Il patto tra le toghe rosse e i comunisti consiste in una possibilità di salvezza per questi ultimi quando l’invasione del pianeta Terra sarà ormai cosa fatta. L’invasione avverrà per gradi attraverso un virus trasportato dalle api che inoculerà una forma di vita aliena all’interno dell’organismo umano, succederà in un giorno festivo (probabilmente il Natale 2006) e tutte le garanzie di cui godono i Veri Liberali saranno sospese o definitivamente soppresse. I comunisti avranno a disposizione un vaccino per rendersi immuni all’invasione e governeranno per sempre a fianco della razza dei sordidi alieni comunisti”.
Il premier prosegue denunciando la presenza millenaria di astronavi aliene sepolte in determinate zone d’Italia e del mondo. “Una di queste zone è la Valle Susa: i valsusini, collaborazionisti degli alieni, non stanno facendo altro che depistare le autorità. E’ ormai chiaro che sotto il monte Musinè è nascosta una delle astronavi-madri aliene. Così come è probabile che un’altra si trovi sotto il fondo del mare, nello Stretto di Messina”.

Attenti che ci ritroviamo devoluti senza poterci fare niente, eh.

Mi scrive Giulio Santagata, responsabile della campagna elettorale di Romano Prodi. La mail sarebbe indirizzata agli iscritti al sito del nostro (incrociamo le dita) prossimo (pure quelle dei piedi) presidente (intorcigliamo le viscere) del (arrotoliamo la lingua) Consiglio ma, vista l’importanza della questione, trovo giusto estenderla anche ai lettori del blog:

Cari amici,

permettetemi di ricordarvi un appuntamento importante che, come purtroppo sempre piu’ spesso accade, rischia di essere emarginato dal dibattito civile e politico. Fra pochi giorni scade il termine di presentazione delle firme per il referendum contro il progetto di riforma della II parte della Costituzione, sciaguratamente approvato da una maggioranza di centrodestra che non solo non ha avuto rispetto per la Carta fondamentale della Repubblica, ma ha dimostrato ancora una volta di considerare le regole primarie di un Paese come merce di scambio partitico, con il risultato di rendere piu’ difficile il nostro futuro.

Il popolo delle Primarie ha gia’ dimostrato con chiarezza che le scelte vanno condivise e realizzate insieme. Questa e’ un’occasione ugualmente importante, sottolineata con forza da Romano Prodi che ha piu’ volte richiamato l’esigenza prioritaria per ogni cittadino di essere custode della Costituzione.

Ecco perche’ vi invitiamo a organizzare un’iniziativa di “Incontriamoci”, chiedendo ad almeno cinque vostri amici di venire con voi a firmare per il referendum presso la segreteria del vostro Comune.

Non e’ una scelta di parte o di partito: il coordinamento nazionale di “Salviamo la Costituzione” (http://www.salviamolacostituzione.it) sta combattendo una battaglia che e’ di tutti e per tutti. Non lasciamoli soli.

Con amicizia,

Giulio Santagata
Responsabile Campagna Elettorale di Romano Prodi

Dai, così spudorantemente no! Nemmeno al liceo col compito di greco.

Qualche tempo fa, guardando la trasmissione Random, su Rai Due, pensai:

- Ma tu guarda, hanno usato lo stesso font che ho usato io per Cineboom. Beh, anche alcuni colori ricordano molto. Anche le forme tondeggianti e gli stroke. Ok, dai, sarà tutto un caso.

Oggi mi arriva una mail di un caro amico, mi dice di dare un’occhiata ad un’immagine presa dal suo monitor mentre navigava. In particolare mi dice di osservare il banner della Nokia. Guardo il banner è penso:

- Però, bravo ‘sto grafico, guarda che bell’abbinamento di colori, un rosa più tenue ed uno più deciso, guarda quel carattere tondeggiante da caramella, guarda la scritta tono su tono, chiara all’interno e col rosa più forte sul contorno… mi piacerebbe usare una grafica del genere per un mio sito… Ehi! Un momento! Io ho usato una grafica del genere per un mio sito. Io ho usato una grafica IDENTICA per Cineboom. E l’ho fatto più di un anno e mezzo fa. Incredibile, guarda tu che coincidenza!

Italiani, Brava Gente


Sono vivamente preoccupato. Così come sono convinto di una cosa: fino a che una nazione non viene a patti con le pieghe più oscure del proprio passato, compiendo una netta transizione dall’ignorare/negare alla piena consapevolezza degli errori commessi, essa non sarà mai una nazione adulta bensì una compagine infantile e frammentaria, priva di coscienza civile e politica, incapace di autodeterminazione, inadatta alla democrazia e perennemente alla ricerca di figure genitoriali “forti” o presunte tali, anche se queste ultime sono palesemente menzognere tigri di carta, ulteriori esempi di infantile capricciosità ed irresponsabilità.
In questo paese si buttano nonne dal balcone, si abbandonano cani in autostrada, si abbandonano bambini in macchina, nei parcheggi, per poter concedersi qualche ora in una sala bingo, si spendono un sacco di soldi per i cosmetici, per la chirurgia estetica, per la “difesa”, per i telefoni cellulari. La polizia pesta sempre più volentieri, mentre si approvano leggi che consentiranno l’innestarsi di un nuovo trend: la pistola come regalo per compleanni, natali, anniversari di nozze. Questo è un paese disgustoso.
Nel Giorno della Memoria, chi intende arrivare all’equiparazione per legge di partigiani e repubblichini lacché dei nazisti, momentaneamente tace. Forse è il momento di ricordare ancora una volta, a chi sostiene che Mussolini inviava gli oppositori in villeggiatura (e si dimentica di inserirlo in un manifesto “contro le dittature”), che il regime fascista ebbe una parte attiva nello sterminio di ebrei, zingari, omosessuali, testimoni di Geova, malati mentali.
Sono capitato su un post in Usenet che rimandava a questo libro di Angelo del Boca, un libro che andrebbe fatto circolare nelle scuole al posto di trionfalistici e balilleschi sussidiari corretti e rivisti da una nuova progenie di “storici” revisionisti, competenti quanto Luca Giurato.
La quarta di copertina di Italiani, Brava Gente, Neri Pozza, dice:

Negli anni che vanno dall’unità del nostro Paese alla fine della seconda guerra mondiale si sono verificati molti episodi nei quali gli italiani si sono rivelati capaci di indicibili crudeltà. In genere le stragi sono state compiute da «uomini comuni», non particolarmente fanatici, non addestrati alle liquidazioni in massa. Uomini che hanno agito per spirito di disciplina, per emulazione o perché persuasi di essere nel giusto eliminando coloro che ritenevano «barbari» o «subumani».
Angelo Del Boca esamina, in questo libro, gli episodi più efferati, quelli che costituiscono senza dubbio le pagine più buie della nostra storia nazionale: i massacri di intere popolazioni del meridione d’Italia durante la cosiddetta «guerra al brigantaggio»; l’edificazione nell’isola di Nocra, in Eritrea, di un sistema carcerario fra i più mostruosi; le rapine e gli eccidi compiuti in Cina nel corso della lotta ai boxers; le deportazioni in Italia di migliaia di libici dopo la «sanguinosa giornata» di Sciara Sciat; lo schiavismo applicato in Somalia lungo le rive dei grandi fiumi; la creazione nella Sirtica di quindici lager mortiferi per debellare la resistenza di Omar el-Mukhtàr in Cirenaica; l’impiego in Etiopia dell’iprite e di altre armi chimiche proibite per accelerare la resa delle armate del Negus; lo sterminio di duemila monaci e diaconi nella città conventuale di Debrà Libanòs; la consegna ai nazisti, da parte delle autorità fasciste di Salò, di migliaia di ebrei, votati a sicura morte.
È vero che nell’ultimo secolo e mezzo molti altri popoli si sono macchiati di imprese delittuose, quasi in ogni parte del mondo. Tuttavia, soltanto gli italiani hanno gettato un velo sulle pagine nere della loro storia ricorrendo ossessivamente e puerilmente a uno strumento autoconsolatorio: il mito degli «italiani brava gente», un mito duro a morire che ci vuole «diversi», più tolleranti, più generosi, più gioviali degli altri, e perciò incapaci di atti crudeli.
Con la sua scrittura chiara e documentata, Angelo Del Boca mostra invece come dietro questo paravento protettivo di ostentato e falso buonismo si siano consumati, negli ultimi cent’anni, in Italia, in Europa e nelle colonie d’oltremare, i crimini peggiori, gli eccidi più barbari. Crimini ed eccidi commessi da uomini che non hanno diritto ad alcuna clemenza, tantomeno all’autoassoluzione

Kiss kiss bang bang

Nello stesso giorno la Casa delle Libertà approva una nuova legge sulla legittima difesa e boccia di nuovo le quote rosa. Il primo fatto sembra essere un merito ed un vanto della Lega, il secondo di Forza Italia.
Adesso, quindi posso finalmente sparare a chi mi pare nel mio negozio o in casa mia.
Allo stesso tempo le donne saranno praticamente escluse dal prossimo parlamento.
Per risparmiare tempo non potevano semplicemente approvare un decreto che permettesse di sparare tranquillamente alle donne?
Adoro questa classe dirigente.

Perché ogni tanto le maschere ci buttano fuori dalle sale