Enfant Terrible

Vorrei soltanto aggiungere un breve aneddoto a quanto hanno ampiamente e passionalmente argomentato i miei cinefili compagni d’avventura. Qualche giorno fa, mia mamma è tornata a casa dal lavoro con aria molto avvilita a causa di un fatto accadutole sul lavoro. Mia madre fa l’insegnante alle elementari, e i suoi alunni hanno 9 anni. Non appena chiusa la porta di casa, mi ha detto queste parole: “in ventitré anni di insegnamento non mi era mai accaduta una cosa del genere: ho un alunno che, quando litiga coi compagni, per insultarli urla a squrciagola : stai zitto, comunista di merda!”. E ancora: “dopo la lezione è venuto da me e ha detto: maestra, non so se ci vedremo ancora dopo le vacanze di Pasqua, mio papà ha detto che se la sinistra vince, andiamo via dall’Italia”. Pensateci bene, in ventitré anni di professione questa cosa le è successa proprio adesso. Ventitré anni in cui il nostro paese ha attraversato svariate divisoni più o meno giustificate dall’ideologia, dal contesto storico, dalla cultura e dal costume. So bene che non è certo questo fatto il sintomo dell’attuale deriva del nostro paese, così come so che probabilmente una volta i genitori stavano più attenti a quello che dicevano in presenza dei bambini e lo stesso vale per i presidenti del consiglio; ma so con certezza anche un’altra cosa: dopo le vacanze di Pasqua, quel bambino, spero tanto che non faccia più parte della classe di mia madre.

Tornare al Mondo

Come ha ricordato Stefano, domenica e lunedì si decide il nostro futuro; non il futuro dei “comunisti”, non il futuro dei “coglioni”, ma il futuro di tutto il Paese o perlomeno di chi ne ha minimamente a cuore le sorti, il futuro di chi va oltre all’infimo ragionamento del tipo “se tolgono l’Ici posso andare dal parrucchiere/ in palestra una volta in più al mese”. E purtroppo è ancora molto diffuso questo genere di pensiero egoistico, qualunquista, crassamente ignorante.
Cosa accadrà se, fortunatamente, vincerà l’Unione e Romano Prodi diventerà il prossimo Presidente del Consiglio? La parte sostanziale dei cambiamenti che ci possiamo aspettare si può leggere qui http://www.unioneweb.it/il-programma-dellunione/ , ma c’è un altro livello di trasformazione non immediatamente individuabile, non scritto nel programma di Governo perché implica i processi inesorabili ma sottili della Storia. Il 28 aprile 1993 giuravano i ministri del governo Ciampi; dopo la (auspicata e salutare) bufera di Tangentopoli questo era il primo governo italiano i cui ministri portavano dei nomi rispettabili, mentre la cosa non riuscì al primo governo Amato che vedeva fra le sue fila gli ultimi scampoli del corrotto sistema partitocratico detto “Prima Repubblica”.
Quello stesso 28 aprile iniziava, per l’Italia, un lungo processo di trasformazione in direzione della democrazia compiuta, dell’apertura all’Europa e al mondo, verso un risanamento generale che andava dal senso della legalità ai conti pubblici.
Un anno dopo, la prima battuta d’arresto: Berlusconi scende in campo e vince le elezioni, ma rimane in carica solo tre mesi grazie allo sgambetto di Bossi. Bisognerà aspettare fino al 1996 e alla vittoria della prima reale, autentica coalizione di alternanza in cinquant’anni di storia repubblicana; la democrazia sembra avviarsi verso la sua forma compiuta, partecipativa, il Paese sembra imboccare la strada della modernità irreversibile, della normalità. L’esperimento dura troppo poco per produrre dei frutti concreti e nel 2001 succede quello che amaramente sappiamo. L’Italia si ferma, anzi arretra sfidando le leggi della Storia e quelle contenute nel Codice Penale.
La vittoria dell’Unione significherebbe riannodare i fili dove si erano lacerati e attribuire un significato a quegli otto anni di parentesi in un ciclo storico ormai troppo lungo e nefasto, un ciclo che si era aperto nel 1922 con la presa del potere da parte dei fascisti ed era proseguito senza reale soluzione di continuità fino al 1993 per poi riemergere nel 2001; perché nonostante il passaggio alla forma repubblicana in molti, troppi punti chiave dello Stato rimasero i funzionari del fascismo, i loro eredi, i loro epigoni, i loro nuovi simpatizzanti. Fino al 1993 siamo stati sommersi dall’onda lunga del “ventennio” e la democrazia tanto sbandierata era, in realtà, un sistema incompiuto, bloccato, sclerotizzato nella forma di un più o meno bonario, più o meno sottilmente feroce regime monolitico e inscalfibile. E’ per questo motivo che gli Italiani sono così immaturi, politicamente infantili e irresponsabili. Non hanno avuto tempo per esercitare i loro diritti.
La vittoria dell’Unione significherebbe l’uscita definitiva del Paese dal dopoguerra e dalla guerra fredda, ultimo paese al mondo ad affrancarsi dai suoi rigidi schieramenti contrapposti. La guerra fredda è divenuta più reale in questi ultimi cinque anni rispetto ai sessant’anni precedenti, con la differenza che, crollati i sistemi al di là della Cortina di Ferro, c’è chi quasi non se ne è accorto e continua, perseverando diabolicamente, l’opera di spaccatura del Paese; la guerra fredda è divenuta una guerra fredda interna, assumendo i ridicoli connotati degli episodi che vedevano soldati giapponesi dispersi su isole deserte del Pacifico, sicuri di non doversi arrendere perché fermi nella convinzione che la guerra stesse proseguendo.
Abbandoniamo queste isole deserte e ritorniamo nel mondo.

Silenzio di tensione e imbarazzo

Tensione

Il 9 e 10 Aprile si decide il nostro futuro.

Imbarazzo

Per le reazioni di chi ci ha governato per ben 5 anni. Rabbia, livore, scorrettezze. Mai migliore sintesi di 5 anni di governo.

Paura

Per come potrebbe ridurre l’italia, dove già oggi aizza fazioni opposte l’una contro l’altra, “coglioni” contro brave persone. Industriali “che hanno qualcosa da nascondere” e industriali che votano per lui.
Anche i suoi alleati più pacati, Fini e Casini, si gettano in comizi populisti, in arroganti strategie che fino a una settimana fa criticavano. Oggi anche per loro l’Italia va bene. Va tutto bene. Zitti a sinistra, zitta Finch, zitti tutti gli analisti all’estero. Zitto Newsweek, zitta Nature, zitto Economist. Zitti tutti i giornali che parlano male di 5 anni di governo disastrosi.

Ma voi, italiani, parlate. Non ci hanno permesso nemmeno di scrivere un nome di fianco al simbolo, ma in quell’istante usato per tracciare una croce c’è il futuro di tutti. Per favore, cercate di votare per l’Italia, non per gli interessi, per il populismo e per il continuare su questa strada di tensione e di rovina.
E ora in ritiro, fino all’11 Aprile.

Stefano

Copertina dell\'economist

Forza Bono

Tratto da gigwise.com

Bono ha accusato il controverso Primo Ministro italiano Silvio Berlusconi di “sfruttare” la sua immagine nella corsa per le elezioni italiane.

Il frontman degli U2 è rimasto sconcertato nell’apprendere che una sua fotografia è stata usata nel fascicolo patinato che illustra i risultati del governo, alla ricerca di un secondo mandato la prossima settimana.
Nell’opuscolo di Forza Italia, che è stato distribuito nelle case italiane, si dichiara che Bono è “grato al Primo Ministro per le azioni intraprese dal governo italiano nei confronti dei paesi poveri” implicando l’alto profilo delle campagne del cantante contro la povertà mondiale.
In ogni caso, Bono ha ribattuto a queste affermazioni scrivendo una lettera aperta all’imperatore dei media nella quale si legge: “ Signor Berlusconi, sono lusingato di apparire nel suo opuscolo, ma mi sento anche un po’ sfruttato”.
Egli ha anche richiamato l’Italia a proposito della necessità di onorare la promessa dei leader del G8 di stanziare denaro in favore delle persone più povere del mondo e ha scritto: “Se il suo impegno è reale e la sua firma è degna di fiducia allora il mondo vorrebbe sapere come l’Italia raggiungerà questo obbiettivo”.

Noi aggiungiamo che il catzillo, come se ci fosse bisogno di specificarlo, ha perso da tempo ogni ritegno, sempre che ne abbia avuto in passato.

http://www.gigwise.com/news.asp?ContentID=15379

Perché ogni tanto le maschere ci buttano fuori dalle sale