Il comunismo ghermisce anche la Coppa del Mondo!

Oui, Oui, les Français vont sucer!

Mon Dieu, que j’aime à baiser les beaux yeux
De ma maîtresse, et à tordre en ma bouche
De ses cheveux l’or fin qui s’escarmouche
Si gaiement dessus deux petits cieux !

Domenica, sette e un quarto di sera, la partita si avvicina ed io mi trovo nel posto più pericoloso del pianeta: il Grande Raccordo Anulare.
Centinaia di persone capiscono che stanno per perdersi il calcio d’inizio e decidono, giustamente, che vale la pena mettere a repentaglio la propria vita pur di evitarlo. Furgoni delle consegne di fornai e ristoranti cominciano a zigzagare a centottanta all’ora tagliando la strada alla qualunque. Una Fiat Cinquecento truccatissima, con sotto un marmittone Abarth grosso come un termosifone, mi sibila sulla destra come un cacciabombardiere lanciato verso un danno collaterale.
Ho paura.
Intorno a me nulla si muove a velocità consona, tutti rombano, inchiodano, azzardano, strombazzano. Probabilmente è il mio tempo ad essersi rallentato, come in una sana puntata di Star Trek.
Invece no, cominciano i tamponamenti.
Gente disperata ai bordi della strada non piange per la Porsche ammaccata ma soltanto per il tempo che scorre, inesorabile.
Mi piacerebbe accostare e mettermi la testa fra le ginocchia, piagnucolando. Purtroppo non si può, ogni volta che mi giro di lato le macchine sfrecciano sempre più veloci. Adesso nulla va a meno di duecento all’ora, nemmeno gli scooter. Capisco che andare piano non serve e me ne faccio una ragione, del resto la macchina lenta in questo inferno è solo un inutile e troppo facile bersaglio mobile.
Ci imbottigliamo: se tutti corrono troppo non arriva nessuno, lezione di vita da annotare.
Abbiamo tutti i finestrini aperti, tutti la radio alta, tutti la stessa stazione, tutti la stessa faccia, tutti gli stessi occhi imploranti.

Oh, Dio, mio piccolo Dio, anche se non esisti prendici lo stesso, soffiaci tutti via da questo stradone, liberaci da queste macchine col tuo grosso apriscatole celeste e depositaci sui nostri divani, nelle nostre case, dai nostri amici, dalle nostre famiglie.
Dio, cazzo, falla una cosa utile ogni tanto, via.

Fratelli d’Italia
L’Italia s’è desta,
Dell’elmo di Scipio
S’è cinta la testa.
Dov’è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.

Cantiamo tutti, noi tifosi in scatola.
Primi minuti.

Rigore.

Rigore?

Come rigore?

In che senso?

Il padre di famiglia due Audi più in là mi guarda interrogativo. Io gli rispondo allargando lo sguardo nel massimo della sorpresa che riesco ad esprimere. Qualche Panda più avanti una bambina dorme.
Tutto l’ingorgo la invidia.

Per tre nanosecondi il raccordo diventa una sorta di irreale ciambellone bruciato coperto da variopinte pietre preziose.

Poi Zidane segna.

Ripartiamo, adesso tutti vanno piano.

[Continua]

Santo subito

grazie

da La Repubblica online:
L’entusiasmo di Chirac. Il presidente francese Jacques Chirac forse non ha visto la testata. All’Eliseo accoglie il “reprobo” di ritorno da Berlino, con parole a dir poco entusiastiche: “Lei è un virtuoso, un genio del calcio mondiale. Lei è anche anche un uomo di animo nobile, di spirito combattivo. Per questo la Francia la ammira e la ama”.

La tristezza di Zizou. Forse, tanto amore e ammirazione, cancelleranno la tristezza dell’attaccante che, a quanto dice il suo allenatore Domenech, sarebbe quasi sull’orlo di una crisi depressiva: “Zidane è triste, molto triste: non voleva certo finire la sua carriera così”. E poi racconta: “Io non giustifico quello che ha fatto, ma lo capisco, chissà cosa gli ha detto Materazzi. Che poi, grande grosso com’è, si è buttato a terra e ha fatto un sacco di moine. Il vero uomo del match è lui”.

Chirac non e’ proprio il primo della classe, eh?

Ma allora non è solo una che sa lucidarsi le chiappe

Forse abbiamo giudicato Mara Carfagna troppo in fretta, forse non è solo una protovelina ficcata di forza nei primi posti delle liste di Forza Italia perché amica molto raccomandata di qualche potente del partito, no, forse lei è di più.

Roma, 3 lug. (Apcom) – Il decreto sulle liberalizzazioni “colpisce blocchi sociali di riferimento del centrodestra”. Lo dichiara Mara Carfagna, deputata di Forza Italia, segretario della Commissione Affari Costituzionali della Camera dei deputati.

Segretario della Commissione Affari Costituzionali, wow!
Deve aver imparato un sacco sulla Costituzione quando faceva la comparsa da tavolino nella Piazza Grande di Magalli.

“Il decreto del Governo sulla concorrenza potrebbe rappresentare un’interessante tessera di un mosaico che al momento non esiste. Le vere liberalizzazioni – aggiunge Carfagna – si avviano a partire dai settori dove il monopolio è maggiore. Prodi e Bersani, pertanto, dovevano prima aprire i mercati di energia, poste, trasporti e servizi pubblici locali e poi passare ad altre categorie”.

Già, i settori dove il monopolio è maggiore, ma non parliamo della raccolta pubblicitaria e dell’emittenza radiotelevisiva o dell’editoria, tutti settori dove il partito che le ha regalato il posto in parlamento potrebbe rivelarsi particolarmente sensibile. Del resto, da valletta de La domenica del villaggio, di Mengacci, di certo avrà imparato tutto sulle liberalizzazioni.

“Così com’è – sottolinea la deputata di FI – questo decreto somiglia ad una vendetta elettorale che colpisce blocchi sociali di riferimento del centrodestra e lascia intatti i privilegi delle grandi lobbies e dei sindacati vicini al centrosinistra”.

“In questo contesto – conclude Carfagna – sono incomprensibili le aperture di esponenti della Cdl, che o non hanno compreso la portata punitiva e politica di questo decreto o si preparano a diventare quinte colonne del centrosinistra”.

Ma certo, Mara, del resto chi ha vinto le fasce di Miss Sorrisi e Canzoni e di Miss Cinema ha tutte le ragioni di questo mondo nel redarguire Tommaso Padoa Schioppa, uno dei più grandi esperti di economia del pianeta. Tommasino ha solo voluto fare un dispetto agli elettori di centrodestra, è chiaro, mica sta tentando di mordenizzare il paese favorendo concorrenza e consumatori, no.

Senti Mara, forse io continuo a giudicarti nel modo sbagliato, però, quando un ghost writer di Forza Italia ti passa una dichiarazione da leggere per motivare la tua esistenza in Parlamento… non prenderti così sul serio, ok?

Er medici al senato

Da La Repubblica online:
Poco dopo la sospensione della seduta il presidente dei senatori forzisti Renato Schifani è stato colto da malore. L’ esponente azzurro, che ha accusato un dolore al petto, è stato subito trasferito in una clinica privata per ulteriori accertamenti.

Dopo che Malan, senatore di Forza Italia, ha scagliato contro Marini un regolamento, Schifani si e’ sentito male.
IO non dico niente.

Devoluzionami sta minchia.

Ieri, in una spendida giornata calda e luminosa, l’Italia ha difeso la sua Costituzione dall’assalto di malviventi, barbari, fascisti, clerico-pazzoidi, nani, ballerine e Calderoli. Un No grande come una nazione è risuonato in mezzo al Mediterraneo, ribadendo un concetto semplice: l’Italia esiste ed è viva, la padania non esiste e comunque suca.
Come al solito i politici del nostro centrodestra però amano mentire e come al solito su questo blog ci prendiamo l’onere di fare quello che il nostro centrosinistra non riesce a fare, ovvero dimostrare inequivocabilmente quanto siano cialtroni nella sedicente Casa delle Libertà.
Andiamo a vedere quali affermazioni mendaci del centrodestra ci tocca confutare oggidì:

1) Il centrosinistra, come già alle politiche, ha prevalso grazie a brogli elettorali, soprattutto per quanto riguarda il voto degli italiani all’estero

Bene, considerato che ha votato più del 50% degli aventi diritto, ovvero più di venti milioni di persone e considerando che il NO ha prevalso per più del 20% dei voti espressi, se ne deduce che il NO ha preso più di 5.000.000 di voti in più del SI’, cifra chiaramente non ottenibile con brogli di qualsivoglia natura. Inoltre, se nel centrodestra fossero meno che stupidi, si sarebbero accorti che nel voto degli italiani all’estero ha prevalso il SI’.

2) Nel nord Italia ha vinto il SI’

A quanto ci è dato sapere, in verità, nel nord Italia ha vinto il NO, e nemmeno di poco. I dati ci dicono 52,6% per il NO e 47,4% per il SI’. Certo, si potrebbe, come fanno i leghisti, non considerare l’Emilia Romagna nel nord, ovvero escludere dalla sedicente padania metà della pianura padana, in tal caso il SI’ prevarrebbe di pochissimo nel mozzicone di nord rimanente. E non sarebbe comunque sufficiente a parlare di vittoria, per il semplice fatto che comunque anche in questo nord monco Piemonte, Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia e Liguria hanno comunque bocciato la riforma. Bene, ma se ci riduciamo ancora? Se consideriamo Nord solo il Lombardo-Veneto? Beh, le cose migliorano per la Lega ma nemmeno poi tanto. In Lombardia la riforma non passa né a Mantova né a Milano. In Veneto la bocciano Rovigo e Venezia. Inoltre in Lomardia il NO arriva comunque al 45,4%, ed in Veneto comunque al 44,7%. Insomma, in larga misura questo schifo di riforma non è piaciuta nemmeno al nord.

3) La parte più produttiva del paese ha votato SI’.

Eh, certo, ed a Torino si grattano la pancia da mane a sera. Ma anche ad Alessandria, Asti, Aosta, Mantova, Milano, Bolzano, Trento, Rovigo, Venezia, Gorizia, Trieste, Genova, La Spezia e Savona.
Insomma, è vero che il nord produce buona parte del prodotto interno lordo del paese ma è anche vero che buona parte del nord non ha votato SI’ manco per il cazzo.

Insomma, addio, cari leghisti, la vostra parabola politica finalmente giunge al termine e, meritandolo ampiamente, si consuma nel nulla: un trascurabile rutto di sottofondo nella Storia.

Se fossi

Se fossi il leader di un partito che ha fatto del Valore della Famiglia il proprio stendardo. Se fossi anche solo parte di un partito che fa la morale a tutte e a tutti, che dice che l’Italia e’ fondata su alcuni Valori imprescindibili ed e’ cattolica perche’ li’ ha le sue radici e li’ trova i gia’ pluricitati Valori. Se fossi parte di questo stesso partito che predica contro la droga in continuazione e che, tra una predica e l’altra, di nuovo parla del grande Valore della Famiglia. Be’, se fossi di AN insomma, anch’io mi scoccerei a vedere su tutti i giornali che il portavoce di Fini e’ accusato di aver commesso una serie di reati che sulla Famiglia e sul Valore di Famiglia ci pisciano. Ma non sono di An e dico cheAlberto Iannuzzi merita rispetto e merita di poter procedere con il proprio lavoro senza gli schiamazzi di tutto un partito che difende la Famiglia, ma non si sa quale.

Lavoro di bocca

Simpatico corollario all’arresto del sedicente re dei miei stivali è lo scandalo politico/televisivo che emerge dalle intercettazioni effettuate nelle indagini.
Questi i fatti:
Elisabetta Gregoraci, una di queste fanciulle calendario che girano per la nostra tv sorridendo e facendo vedere un po’ di carnazza, non contenta e desiderosa di maggior successo cerca di guadagnarsi qualche santo in paradiso. La destra fascio-ipocrito-cristiana al governo in quei tempi oscuri fa al caso suo. Il politicchio mezzo potente di turno, pur di farsela, le promette mari e monti. Lei ci sta, fa comparsate in qualche trasmissione, tutto fila liscio. Leggiamo come Repubblica.it racconta la storia:

MESSINA – Una storia che si ripete. Ragazze che sognano di sfondare nel mondo del cinema e della televisione, costrette a concedersi ai potenti, dirigenti televisivi o personaggi della politica, in cambio della possibilità di diventare star. Dall’inchiesta del pm di Potenza, Henry John Woodcock, emergono sconcertanti episodi che avrebbero coinvolto anche una nota show girl, Elisabetta Gregoraci, attuale fidanzata di Flavio Briatore, protagonista di alcune trasmissioni di successo della Rai, da “Il malloppo” a “Diglielo in faccia”.

Nell’ordinanza viene sottolineato il ruolo di Giuseppe Sangiovanni, vice direttore delle risorse tv della Rai e di Salvo Sottile (agli arresti domiciliari), portavoce dell’ex vicepresidente del consiglio, Gianfranco Fini. Entrambi sono accusati di concussione sessuale. Secondo gli atti dell’ordinanza di custodia cautelare, la soubrette sarebbe stata in pratica costretta ad avere ripetuti rapporti sessuali con il portavoce di Gianfranco Fini. Rapporti consumati, in alcuni casi, perfino alla Farnesina, sede del ministero degli Esteri.

Fin qui dunque la giovinotta, ingenua e probabilmente disinteressata, sembra essere stata vittima degli eventi. Non concorda però Vittorio Sgarbi, noto saltimbanco della cui reale professione ormai si è persa la memoria. Sentiamo la sua deposizione da persona apparentemente informata sui fatti:

Roma, 18 giu. (Apcom) – “Dove sta il reato di una ‘fellatio consensuale’? Woodcock ha scoperto l’acqua calda o è vittima di puro voyeurismo da prima pagina perché la sua inchiesta riguarda nomi famosi? Mi candido a testimoniare”. Vittorio Sgarbi interviene così nel dibattito sulle intercettazioni effettuate nell’ambito dell’inchiesta su Vittorio Emanuele, e che hanno portato a galla le presunte frequentazioni “piccanti” del portavoce di Gianfranco Fini, Salvatore Sottile.

“Con tutto questo che si può facilmente immaginare – dichiara Sgarbi in un comunicato – il dottor Sottile rappresenta certamente un centesimo rispetto a ministri, sottosegretari ed ex direttori Rai, vogliamo arrestarli tutti? Perché Woodcook non allarga la sua inchiesta a loro?, Il tutto è abnorme e disgustoso” .

Dio mi fulmini se mi scandalizzo per un pompino, se Sgarbi mi dice che la Gregoraci non è stata forzata e che anzi un pompino le è parso un prezzo accettabile da pagare per due trasmissioni, beh, posso anche credergli. Del resto la Gregoraci è maggiorenne e vaccinata, se non vuole fare pompini per vivere può tranquillamente andare a lavorare davvero, al mercato, in un bar, in una biblioteca, in un laboratorio di ricerca, come fanno tantissime donne in Italia, otto ore al giorno, ogni santo giorno.

Curiosa però mi pare la giustificazione di Sgarbi. Guardate che Sottile in fondo non contava niente. In Rai tutti si trombano tutte, funziona così.
E quindi?
Lasciamo che continui a funzionare così oppure lasciamo che i giudici comincino a tirare qualche bel calcio in culo a questo branco di politici e direttori Rai maschilisti e prevaricatori che concepiscono il proprio lavoro come un modo originale per andare a puttane rimanendo rispettabili?

L’Italia riesce a sorprendermi sempre: questo è l’unico paese al mondo in cui le dicerie di popolo (Moggi si compra gli arbitri, in tv per sfondare devi darla a qualcuno) non sono beceri luoghi comuni ma anzi gentili sottostime del vero.

Povera Elisabetta, e dire che a darla meglio a quest’ora magari era anche lei un deputato di Forza Italia.

La Bibbia non è femminile nonostante l’articolo

A volte la Liturgia della Parola è utile anche agli atei o ai diversamente credenti.
Esiste questo libro del Siracide, una maneggevole raccolta di frasette apodittiche che spaziano dalla sapienza al timore di Dio, dall’umiltà all’orgoglio, dalle donne al matrimonio.

Leggendolo vi si trovano alcune perle di maschilismo che nemmeno nella peggiore vineria di Pisa frequentata dai peggiori paracadutisti della peggiore compagnia della folgore, tutti vergini e senza mamma ma che sognano da grandi di fare gli stupratori.
Facciamo qualche esempio:

(Sir 25,15)

Preferirei abitare con un leone e con un drago
piuttosto che abitare con una donna malvagia.

Giagiagià, le donne, queste terribili fiere, una volta una donna mi ha strappato un braccio con i suoi artigli e poi lo ha buttato in pasto ai suoi barboncini. Non contenta, dopo avermi strappato la camicia, con i raggi laser che le uscivano dagli occhi mi ha scritto sul petto : “Suca, stronzetto!”
Ecco.

(Sir 25,16)

La malvagità di una donna ne àltera l’aspetto,
ne rende il volto tetro come quello di un orso.

Umh, può darsi, magari qui la Bibbia ha le sue ragioni, da piccolo nel mio paese c’erano un sacco di suore sicuramente malvagie e sicuramente ursidi.

(Sir 25,18)

Ogni malizia è nulla, di fronte alla malizia di una donna,
possa piombarle addosso la sorte del peccatore!

Ma è vero, eh, le donne sono subdole e viscide. E’ tutto vero. A volte, quando le picchi, quelle viperelle schivano gli sganassoni e magari ti fanno colpire con l’inganno una parete o un tavolino. Meritano l’inferno, meritano!

Comunque la Bibbia non insegna solo a diffidare delle donne, eh. Insegna anche a, nell’ordine…

NON AMARLE

(Sir 25,20)

Non soccombere al fascino di una donna,
per una donna non ardere di passione.

ADDOSSARE LORO OGNI COLPA

(Sir 25,24)

Dalla donna ha avuto inizio il peccato,
per causa sua tutti moriamo.

TRATTARLE COME SCHIAVE

(Sir 25,26)

Se non cammina al cenno della tua mano,
toglila dalla tua presenza.

Ma veniamo ora alla parte del libro del Siracide che preferisco, ovvero quella dedicata al matrimonio.
E’ giusto sapere esattamente cos’è il matrimonio per i cattolici, così, a scanso di equivoci.

(Sir 26,1-18)

Beato il marito di una donna virtuosa; il numero dei suoi giorni sarà doppio. Una brava moglie è la gioia del marito, questi trascorrerà gli anni in pace. Una donna virtuosa è una buona sorte, viene assegnata a chi teme il Signore. Ricco o povero il cuore di lui ne gioisce, in ogni tempo il suo volto appare sereno. Tre cose teme il mio cuore, per la quarta sono spaventato: una calunnia diffusa in città, un tumulto di popolo e una falsa accusa: tutto questo è peggiore della morte; ma crepacuore e lutto è una donna gelosa di un’altra e il flagello della sua lingua si lega con tutti. Giogo di buoi sconnesso è una donna malvagia, colui che la domina è come chi acchiappa uno scorpione. Gran motivo di sdegno una donna ubriaca, non riuscirà a nascondere la vergogna. La scostumatezza di una donna è nell’eccitazione degli sguardi, si riconosce dalle sue occhiate. Fà buona guardia a una figlia libertina,
perché non ne approfitti, se trova indulgenza. Guàrdati dal seguire un occhio impudente, non meravigliarti se ti spinge verso il male. Come un viandante assetato apre la bocca e beve qualsiasi acqua a lui vicina, così essa siede davanti a ogni palo e apre a qualsiasi freccia la faretra. La grazia di una donna allieta il marito, la sua scienza gli rinvigorisce le ossa. E’ un dono del Signore una donna silenziosa, non c’è compenso per una donna educata. Grazia su grazia è una donna pudica, non si può valutare il peso di un’anima modesta. Il sole risplende sulle montagne del Signore, la bellezza di una donna virtuosa adorna la sua casa. Lampada che arde sul candelabro santo, così la bellezza del volto su giusta statura. Colonne d’oro su base d’argento, tali sono gambe graziose su solidi piedi.

Insomma, caro uomo cattolico, cagati dell’ira di Dio e non ti preoccupare, lui ti regalerà una scema muta in moglie. Potrai addirittura andarci a letto, purché lei non si diverta però. Ovviamente se ti scocci vai tranquillo a puttane, quella scema di tua moglie è una brava credente, non sarà gelosa… e poi è muta, quindi sopporterà e starà zitta. Attento però, le donne sono tutte puttane in definitiva, anche tua moglie e tua figlia, quindi mi raccomando, occhi aperti e sempre pronto a menar sganassoni, che sennò quelle se ne approfittano.

Fantastico.

E’ incredibile quanti buoni cattolici che seguono le Sacre Scritture alla lettera ci siano ancora oggi in giro.

Ma sì, quello, lui, Mr. Lui

Qualche giorno fa, mentre guardavamo una partita dei mondiali, mi sono ritrovato a spiegare ai miei amici chi fosse Mr. Lui.
L’impresa mi è risultata titanica.
Avevo appena digerito la totale mancanza di dialettica del telecronista della partita (Ehhhhhhh, la Svezia risulta davvero infermabile!) quando, chissà per quale diabolico inseguirsi di temi e riflessioni, salta fuori lui, l’uomo fatto intermezzo.

- Mah… come dire… è uno che compare ogni tanto su Italia Uno, come quei fessi che gridano “Italiaaaaaaaaa U-no!”, più o meno uguale come collocazione e tempistica. Fa il mimo, più o meno… con i rumoretti in sottofondo. Fa cose sciocche, come sparare agli uccelli inesistenti in aria, come il giochetto del pollice che si stacca, la cavalcata del cavallo inesistente, il tiro alla fune, cose così. Forse dovrebbe far ridere, non lo so, non ho mai capito davvero il senso.

Insomma, quasi nessuno aveva mai prestato attenzione al losco e tristo figuro, tutti si limitavano ad ignorarlo, come si fa di solito con quasi tutta la programmazione di quella rete. Quale persona dotata di un minimo di intelligenza ha mai davvero ascoltato una puntata di Lucignolo?
Il mio amico Walter pensava che fosse un telefilm, solo che cambiava canale subito, ai primi fotogrammi di Mr. Lui via, zac, altro canale, così non ha mai potuto accorgersi della brevità delle apparizioni.

Stupito da tanta refrattarietà decido di informarmi su internette che, come al solito, è una mamma prodiga. Non scopro il nome di Mr. Lui, non scopro nemmeno perché esiste, scopro invece una moltitudine di persone fermamente decise ad impiccarlo per le palle al ripetitore più alto. Trovo addirittura una petizione per abolirlo, in internette noi si fa petizioni per qualunque minchiata:

To: Mediaset Studios

Lo scandaloso nuovo personaggio di Italia 1 crea scalpore per la sua ottusa idiozia e l’istigazione all’odio verso l’essere umano che crea in coloro che guardano i suoi patetici sketch.
Noi chiediamo l’abolizione di Mr. Lui, il suo esilio a vita in una terra lontana, distante mille miglia dai nostri bambini -che vogliamo non assistano a simili spettacoli indecenti- e dalle nostri menti -che preferiamo restino sane.
Perchè ci si possa rilassare davvero, tra un’onda energetica e i rutti di Homer. Senza quei gesti insulsi e inconcludenti, senza quella vocina da nervatura.
Rivogliamo gli “Italia Unoooo!!!” che tanto ci piacevano.
(ma ci accontentiamo anche della Folliero in topless che ci presenta i cartoni del pomeriggio)

Sincerely,

seguono firmatari


Trovo addirittura
nientepopodimenoché una lettera di spiegazioni scritta da Mr. Lui lui medesimo se stesso in persona.
Ma wow, mi dico, e leggo:

Buongiorno amici. Sono Mister Lui. Ho trovato interessanti tutti i vostri commenti su questo strano personaggio. Ovviamente con queste mie poche parole non posso far cambiare opinione a qualcuno di voi: i gusti ovviamente sono gusti. Voglio perlomeno chiarire qualche dubbio e un po’ di confusione che ho notato. Questo prodotto nasce come prodotto per i bambini. Infatti se avete notato vanno in onda solo quando ci sono cartoni animati. Non sostituisce le simpatiche gag casalinghe di “Italia uno”, bensì quella voce che annunciava i programmi. Non è nato come prodotto intenzionato a vendere di più qualche marchio pubblicitario. Non contiene nessun messaggio subliminale, quindi l‘amico che ha paura che qualcuno controlli la sua mente ha un po‘ esagerato: non voglio conquistare il mondo, a meno che non si senta in pericolo da uno che si prende padellate in testa). Sono semplicissime scenette fini a se stesse. E’ stata una mia idea che ho inventato e girato a pellicola e poi ho proposto alla rete. L’unico modo per inserirle negli spazi che vedete era tagliarle ulteriormente (già erano molto corte). Pertanto spesso forse sono incomprensibili perché vi siete collegati con la seconda parte, oppure avete visto solo la prima (oppure proprio non si capiscono: alcune devo ancora capirle anch‘io! ). Quindi sono state tagliate per motivi di tempo e non per tenere incollati i bambini davanti alla tv. Anzi, questa era stata una mia preoccupazione. Ma la redazione che segue lo spazio bambini è molto attenta a queste cose ed è formata da persone che ha dei bambini a casa: mi hanno spiegato che nella fascia dei bambini non c’è un calo degli ascolti durante le pubblicità, pertanto non è sicuramente mister Lui a creare agganci pubblicitari.

Tecnicamente vi dicevo ho girato tutto a pellicola. Ad esempio, mister Bean che a me ha sempre fatto molto ridere (lui, anzi, egli è davvero ineguagliabile), ha fatto la scelta di girare in digitale. Questo rende il tutto meno magico, a mio avviso, ma siamo concentrati sulla sua bravura e la cosa non si nota. Ho fatto molta ricerca sia a livello scientifico, sia di intrattenimento per poter confezionare un prodotto che piacesse ai bambini, per poter regalare loro un sorriso in poco spazio a disposizione. Ho cercato tecnicamente lo stile delle comiche del passato (camera sempre fissa senza stacchi) unito ai mezzi moderni (colori e suoni e rumori digitali) per un connubio a mio avviso ottimale. Ovviamente la narrativa delle comiche si adatta ad una certa età, quello era il target, ma non ne sono poi così convinto. Mi sembrava che in Italia non esistesse una figura ideale per quella fascia di età. In ogni caso ho fatto anche un’indagine in parecchie scuole e asili, per poter avere un riscontro e migliorare il tiro. Ma i bambini amano questo personaggio e direi anche che si divertono molto. Lo stesso dicasi per molti adulti. Ho pensato al ciao ciao finale (è la mia voce ma alterata un po’ mentre la registravo e poi velocizzata del 130%) come possibile tormentone caratterizzante. Il ciao ciao inoltre mi serviva come saluto che potesse identificarsi come saluto italiano per poter proporre anche all’estero le mini-comiche ma firmarle appunto come nostro lavoro (anche se a quanto vedo molti di voi preferirebbero che non si sappia che sia italiano, in ogni cosa è giusto che anche sull‘intrattenimento iniziamo a esportare qualcosa). Le ho girate tutte in due giornate, andranno avanti ancora per un pochino, non preoccupatevi, ma non posso levare il ciao ciao.

Per qualche curiosità, Fiorello non mi ha raccomandato. Lavoro sempre al suo fianco nella realizzazione di tutti i video che lo vedono dietro le quinte. Mi dà suggerimenti e se gli piace qualcosa la propone, ma fa seguire il corso naturale delle cose: lui propone e se il prodotto è valido chi è al suo fianco deve andare avanti con le proprie forze. Realizzo video anche per dei dvd: gli speciali nei contenuti extra di “Alien vs Predator”, “Robots”, “Garfield”, “la Marcia dei Pinguini”, sono firmati da me. Altri miei video li trovate nel sito di Fiorello o in quello di “Viva radio 2”. Vengo dai villaggi anch’io, dove curavo l’intrattenimento per famiglie e bambini. Mi sono laureato in scienze motorie con specializzazione nella riabilitazione motoria dei bambini. La mia tesi era proprio un video documentario che spiegasse le tappe motorie nello sviluppo dei bambini.

Spero di essere stato abbastanza esauriente. Non spero come anticipavo all’inizio di aver cambiato i gusti di qualcuno, ma almeno vi ho dato più spunti per fare qualche altra battuta su di me.

Spero in un futuro di far qualche prodotto che vi farà ridere.

A presto.

Mister Lui

Insomma via, tra la prosa incerta, la malcelata ammissione di essere un amico un po’ spintacchiato da Fiorello, qualche riferimento strappalacrime ai bambini che ci sta sempre bene, si capisce in modo inequivoco chi è Mr. Lui:

Un povero cristo che, anche lui, deve lavorare e portare la pagnotta a casa. Considerate le boiate che passano sulle reti Mediaset (facciamo un nome, va, Del Debbio, quel tizio covolfioriforme che sotto al nome si scrive da solo “opinionista”, pateticamente) francamente non me la sento proprio di prendermela con un tizio che, sì, girerà pure scenettine che non fanno ridere manco ad avere per altri motivi la stanza satura di gas esilarante, però almeno trova il tempo e la voglia di rispondere a chi vuole fargli la pelle su internet con il più classico dei “tengo famiglia”, opportunamente camuffato dal più classico “non è colpa mia, io faccio arte, è la rete che ha tagliato tutto”.
Un’ultima nota:

le simpatiche gag casalinghe di “Italiaaaaaaaa u-no” mi fanno vomitare vermi che appena giunti al pavimento vomitano dei piccoli Fiorelli che vomitano dei piccoli Pippi Baudi che fanno la faccia tirata e dicono Italia Uno.

Per la gioia di Stefano

Dopo il mio interessamento coprofago per Fabri Fibra, folgorato dalla segnalazione del nostro putto redazionale, mi dedico alla riscoperta di casi umani dimenticati:

Ve la ricordate la straordinaria canzone “Un Lorenzo c’è già”?
Di chi era? Ma di sua simpatia…

DJ Flash

Sentiamo cosa dice il nostro di se stesso:

Vero nome Alessandro De Francesca è nato in calabria 29 anni fa.
Ora vive da anni a Milano, si considera cittadino del mondo, ogni tre settimane vola a New York e durante gli altri week-end, quando non lavora si sposta nelle grandi capitali europee alla ricerca di suoni e dischi… e soprattutto a conoscere gente nuova.
Non ha finito l’università, ha abbandonato ad un passo dalla laurea in lingue, comunque parla benissimo inglese, francese e spagnolo…

Si presenta con un look sofisticato, pur sembrando da strada, vintage street style, ama le filosofie orientali e le arti marziali.
Nel’93 s’aggiudica il primo posto alla competizione italiana di scratch.
Produce e scrive canzoni r’n’b in inglese, nel ‘94 ha venduto più di 40.000 copie del singolo “Un Lorenzo c’è già”, collabora con Jauice Robinson cantante degli Snap.

E’ in uscita il suo nuovo album con singolo “Little Italy Style” Suona R’n’b, hip hop, black music con base soul.
Ha lavorato nei club più prestigiosi in Italia e all’estero, dal Ragno d’Oro al Casablanca, al Toqueville e all’Old Fashion di (Milano), al Beach Club e al Coconuts a Rimini, West Garda Marina e al Fura di Desenzano, al Divinae Follie di Bisceglie (Ba), al Low Loud di New York.

Attualmente lavora all’ Armani privè di Milano al G. Lounge di Milano ogni domenica sera. Si è occupato della selezione musicale alle ultime tre sfilate e party di Dirk Bikkemberg, alle sue serate non mancano mai vip, del mondo della moda e della musica internazionale…Qualche nome? Fiorello, Armani, Fernanda Lessa, Craig David, Marco Maccarini, paola & Chiara… Ha un debole per un pezzo con cui comincia sempre i suoi dj set denominati Full Flava ed è Paid in Full di Rakin and Eric B.

Ci sono taluni figuri in giro per Milano che fanno montare in me una profondissima tenerezza, scarti della storia, reietti del tempo , superstiti che si ostinano ad inscenare una parodia ingrassata di tempi a loro più congeniali. Mezza Milano negli anni novanta non si era accorta che gli anni ottanta erano finiti. C’è gente che non si sveglierà mai dal Drive In, dalla Milano da bere e dal mondo fatto di passarelle e vip.
Qualche nome? Marco Maccarini… mica cazzi.

Perché ogni tanto le maschere ci buttano fuori dalle sale