E’ difficile perdere le elezioni avendo un vantaggio dai quattro agli otto punti a poco più di tre mesi dal voto, tuttavia la missione non è impossibile per gli straordinari strateghi di cui dispone il centrosinistra.
Riunitisi nei giorni scorsi per decidere come presentarsi alle politiche cosa sono stati capaci di partorire? Nessun richiamo al nome di Prodi nei simboli e liste papocchio con accorpamenti di partiti un po’ sì ed un po’ no, in alcune regioni sì ed in altre no, alla Camera da qualche parte, al Senato in altre. Geniali, assolutamente geniali.
Queste sono decisioni che sembrano prese esattemente per perdere. Il nome di Prodi sui simboli restituirebbe un carattere più maggioritario alla contesa (scontro uno a uno, Prodi contro Berlusconi), appannando la dimensione proporzionale del voto e favorendo il centrosinistra, come ormai è storicamente verificato.
Il numero maggiore di liste invece servirebbe a raccogliere più voti proprio in virtù del proporzionale, dove la frammentazione viene premiata. Insomma, presentando tutte le liste, di tutti i partiti, con il nome di Prodi su tutti i simboli, si vincerebbe a mani basse, travolgendo la Casa delle Libertà .
Ma Prodi dove lo candidiamo? In un po’ di circoscrizioni capolista con i DS e in un po’ di circoscrizioni capolista con la Margherita.
E i piccoli partiti che non superano lo sbarramento del 2% alla camera? Rappresentanza garantita nelle liste dei partiti maggiori più affini.
Casualmente, proprio nei giorni scorsi, prima della riunione nefasta e masochista dell’Unione, pensando a quanto a volte sanno essere stupidi ed autolesionisti i leader del centrosinistra, mi ero preso il disturbo di spedire l’elaborazione grafica che vedete qui di fianco ad un po’ di segreterie di partito. Di fianco vi riporto alcuni estratti della lettera:
Sì, lo so, ogni partito ha i propri grafici e i propri esperti di comunicazione. So anche che con la nuova legge non sarà facile capire come presentarsi, con quali liste, per raccogliere il maggior numero possibile di voti alle prossime politiche. So anche che ci saranno riunioni, accordi, tensioni, e che la questione, probabilmente e purtroppo, si deciderà con qualche pastrocchio per nulla chiaro per l’elettore.
Tuttavia io, se posso permettermi, offro liberamente a tutti voi una piccolissima idea. Perdeteci due minuti, è un gioco, una specie di divertimento, anche se sono convinto che, se effettivamente utilizzata, questa ideuzza potrebbe produrre ottimi risultati.
Starà a voi fare in modo che arrivi alle orecchie e agli occhi dei leader della coalizione, sempre ammesso che la consideriate valida.
Date un’occhiata ai simboli allegati.
L’idea è semplice: sfruttare la dimensione accresciuta dei simboli sulla futura scheda elettorale per aggiungere a tutti i simboli dei partiti una base comune avente un forte richiamo sia a Prodi che all’Unione.
Così facendo si otterranno due risultati notevoli:
1) Graficamente l’unione apparirà come un’alleanza fra pari, solida, compatta, coesa
2) L’elettore capirà istantaneamente che, qualunque partito scelga, voterà per Prodi presidente e per L’Unione maggioranza
A me sembra semplice ed efficace.
Bene, per stasera basta giocare alle elezioni, se qualcuno di voi gentili lettori è arrivato fin qui e vuole farmi sapere cosa ne pensa mi scriva pure.
A presto, un cordiale saluto a tutti voi e grazie per il lavoro che svolgete.
Beh, scommetto che non ci crederete, ma non ha risposto nemmeno una segreteria, su nove o dieci partiti nemmeno uno ha sentito il bisogno di dare un cenno.
Complimenti ragazzi, avanti così e ci terremo Berlusconi fino alla sua morte.
Per poi vederlo sostituito da Casini.
FANTASTICI! sono fantastici quei simboli!
Io non mi stupisco, secondo me vincere non interessa veramente a nessuno. Dico sul serio. Vogliono solo avere dei posti, come quando devi andare a fare l’esame di maturità e fai la fila prima per i posti in fondo. Ecco, loro vogliono i posti in fondo, nascosti, ma basta che li abbiano e che possano copiare in pace per poi andarsene a casa. Ma che nessuno si sia preso la briga di elaborare una strategia comune, ma incredibile! Non credo che se ne siano dimenticati, semplicemente ognuno gioca per sé.
Adesso (a dieci settimane dal voto) Margherita e DS scoprono che forse è mettere un richiamo comune nei loro rispettivi simboli al senato. Un’altra cosa fatta a metà .