Pare infatti che in Giappone il movimento ambientalista abbia compiuto una svolta che vorrebbe avvicinarsi alla cultura giapponese (che non puo’ esistere senza caccia alla balena? per greenpeace, no). Pare che il movimento accetti la caccia alla balena lungo le coste, ma trovi che la caccia alla balena nell’oceano in Antartide, non vada bene.
Scelta discutibile.
Bah, le culture si evolvono, ormai esistono un sacco di calabresi che non allevano più il maiale nel cortile dietro casa.
Mi sembra che su questo argomento Greenpeace abbia preso un bel granchio, sì.
Altrimenti si smette anche di combattere contro la barbarie della corrida che viene difesa appunto in quanto facente parte di una cultura. Una volta le maestre menavano gli alunni, cos’era? Cultura?
Beh, e queste donne che parlano senza chiedere il permesso?
E che si mettono le minigonne e poi si lamentano se le molestano? E la bella cultura machista dove la vogliamo mettere? Noi abitanti di una paese mediterraneo non possiamo farne a meno…
Anzi, guarda, a dirtela tutta, anche i gladiatori erano uno spettacolo niente male.
Perche’? I roghi dell’inquisizione erano poco spettacolari? Sai quanti pittori hanno ispirato? E se la pittura non e’ cultura…
Eh no, qua non sono d’accordo. Le balene hanno ispirato fior di capolavori letterari. Seguendo questo ragionamento le balene sono cultura in sé.
Allora dobbiamo chiedere a Greenpeace: è mica giusto mangiare la cultura?
Ho preparato il te’. Vuoi una fettina di ramo del lago di como che volge a mezzogiorno? O preferisci un delitto e castigo al cucchiaio?
Ma poi dico… Star Trek non ci ha insegnato nulla? E se un giorno le balene sono estinte ed arriva una gigantesca ed indistruttibile sonda aliena che parla cetaceo che facciamo? Gli tiriamo contro i giapponesi?