LACRIME DI GIULIETTA

Riceviamo e pubblichiamo:

Quando ho visto il servizio in un qualche telegiornale mi era parso di aver già sentito la storia da qualche parte… era nella mia casella mail. ndr

LACRIME DI GIULIETTA

con oltre 470 mila visite in quattro settimane
il brano del compositore torinese Matteo Negrin
spopola su YouTube con un video d’animazione a tema ambientale prodotto in casa

Un progetto interessante che mescola un grande talento musicale, un video estremamente poetico e a basso costo di realizzazione, un disco prodotto per la net label Sounday che coinvolge musicisti, attori e abitanti del quartiere San Salvario di Torino, la città in cui l’autore vive. Le basi per suscitare curiosità di certo non mancano, ma l’esplosivo e istantaneo boom di visite su YouTube in seguito alla pubblicazione del video MUSIC PAINTING – MATTEO NEGRIN: GLOCAL SOUND era difficile da prevedere.

Lacrime di Giulietta è il titolo del brano che supporta il video ed è estratto dall’ultima fatica discografica del chitarrista e compositore torinese Matteo Negrin: Glocal Sound, un lavoro corale e autoprodotto in cui – come dichiara lo stesso artista – “Ho messo idealmente il pianoforte di casa mia al centro di San Salvario, facendolo dialogare con tutto quello che gli si muove intorno.” Il risultato rispecchia appieno le variegate culture del quartiere meticcio, simbolo della Torino più creativa e multietnica, focolaio che si conferma gravido di piccole grandi idee.

Le mani dell’artista Alice Ninni disegnano a tempo intorno alle note automobili e alberi, gru e nuvole accompagnando il suono in maniera straordinariamente coerente e mai didascalica scrivendo e dipingendo messaggi sul risparmio energetico e in difesa dell’ambiente.

“Non me l’aspettavo – afferma Negrin – il video è nato come primo esperimento di animazione su pentagramma, dal momento che non mi risultano precedenti applicazioni del genere “music painting”. Sulla base del brano e di un mio soggetto, mi sono rivolto ai giovanissimi amici di Lab, ovvero Luca Cattaneo, Alberto Filippini e Alice Ninni. Ne è venuto fuori uno storyboard steso su un foglio unico, lungo 12 metri. Su quello abbiamo girato 15 ore di immagini, che poi sono state selezionate e sincronizzate per dare vita ai tre minuti e mezzo di clip che tutto il mondo sta apprezzando”. Il successo è sicuramente effetto di un’efficace passaparola che ha incuriosito anche l’Asia e gli Stati Uniti, luoghi in cui l’arte del “music painting”, la pittura legata all’espressione sonora su cui si basa il video, è seguita con notevole interesse.

Matteo Negrin (Torino, 1974) chitarrista, autore, pianista e compositore, nel 1999 incide il primo CD a proprio nome: Tre storie per la casa discografica Jazz Mobile Records. L’anno successivo vince la Biennale dei giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo. Sempre a suo nome, nel 2000, pubblica per la UTET il CD Impressioni e paesaggi. E’ del 2001 il CD Notturno per la casa discografica MAP nella collana Nausicaa’s Garden. Sempre nel 2001 vince il Premio Grinzane Cavour 2001, nella sezione Parole e Musica, con lo spettacolo Canti d’Oriente e d’Occidente tratto dall’omonimo romanzo del poeta Giuseppe Conte. Negli anni successivi incide una dozzina di album come side-man, fino alle ultime due sortite discografiche: Jouer Sans Frontières (2008, Dodicilune Edizioni) e Glocal Sound (Sounday, 2010).
È co-autore, con il cantautore Federico Sirianni e il poeta Guido Catalano, del fortunato varietà Il Grande Fresco, che vanta centinaia di repliche in tutta la penisola italiana. Di notevole interesse l’interazione tra musica e video in una fattiva collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema. Da alcuni anni è docente di chitarra presso il Centro Jazz Torino. Sono numerose le tournèe come leader o side-man dal teatro Baretti del quartiere San Salvario di Torino dove è nato al Simphony Space di Broadway a New York.