Prodi aveva ragione.
Dai, smettiamola di far finta di prendercela, l’Italia è effettivamente un paese che non ci sta più con la testa. Cinque anni di Cavalier Banana in sella ci hanno ridotto ad una nazione sospesa tra il delirio populista sudamericano e la democrazia del raggiro statunitense. Da noi ormai illegalità ed ingiustizia sono talmente radicate nel tessuto sociale da apparire, al popolo stolto, quasi cose da difendere. Così ci arrabbiamo se ci tocca pagare le tasse invece di continuare ad evadere bellamente, ci va il sangue agli occhi se Lino Banfi fa una fiction su due lesbiche e invece trattiamo come un’eroina la tizia che adesso è a Buona Domenica grazie alla sua abilità nel sesso orale, sbraitiamo contro i giovani bulli senza accorgerci che sono figli nostri e che siamo stati noi a crescerli maleducati ed ignoranti e, soprattutto, non ci facciamo mai le domande giuste. MAI!
Siamo decisamente un paese impazzito.
Prendiamo il caso brogli. Il povero Deaglio, nel suo lavoro, ha detto una cosa semplicissima: – Guardate che c’è qualcosa di strano.
E qualcosa di strano effettivamente c’è. Anzi, visto che non amo parlare a vanvera pongo tre semplici domande, corredate da grafici per chiarezza. Seguitemi, sono molto semplici i quesiti ma richiedono un minimo di attenzione:
QUESITO NUMERO UNO: PERCHE’ LO SPOGLIO HA AVUTO UN ANDAMENTO PRATICAMENTE LINEARE?
Semplice, no? Considerando che i dati affluivano al Viminale in modo casuale è piuttosto bizzarro che si sia partiti col maggior divario possibile a favore dell’Unione e che questo si sia poi costantemente ridotto proseguendo con le operazioni, no? Per quale motivo i risultati dei primi seggi pervenuti sono stati così tanto favorevoli all’Unione ed i risultati degli ultimi invece via via più favorevoli alla Casa della Libertà ? E’ questa una domanda che è giusto porsi oppure no?
QUESITO NUMERO DUE: PERCHE’ LE SCHEDE BIANCHE HANNO SUBITO UN TRACOLLO VERTICALE?
Anche questo è molto semplice. Perché in queste elezioni il numero di schede bianche è stato tra i più bassi della storia repubblicana? Perché un calo di schede bianche così radicale non ha alcun precedente dal dopoguerra ad oggi? Certo, è cambiata la legge elettorale, votare era meno democratico, senza le preferenze, ma di certo più semplice. Già , ma una scheda semplice rende più facile votare, quindi fa diminuire le nulle, non fa venir voglia di votare a chi la voglia non ce l’ha, no? E’ questa una domanda che è giusto porsi oppure no?
QUESITO NUMERO TRE: PERCHE’ IN TUTTA ITALIA LA PERCENTUALE DELLE SCHEDE BIANCHE E’ STATA MOLTO SIMILE?
Semplicissimo da capire. Perché, dopo anni in cui le percentuali di schede bianche subivano variazioni fortissime da regione a regione, all’improvviso tutti gli italiani hanno preso a comportarsi più o meno allo stesso modo? Perché in tutte le regioni la percentuale di bianche è compresa tra lo 0,8 ed il 2%? Perché la riduzione appare proporzionale ai comportamenti storici, ovvero è maggiore ove storicamente c’erano più bianche e minore dove ce n’erano meno? Strano, vero? All’improvviso calabresi e campani votano in massa, raggiungendo regioni che storicamente votavano pochissime bianche e dove, comunque, il numero di bianche diminuisce lo stesso, anche se di poco. E’ un po’ bizzarro tutto questo oppure no? E’ questa una domanda che è giusto porsi oppure no?
Domande, semplici domande, a cui la magistratura italiana pare non voglia dare risposta. Curioso poi che Deaglio sia stato incriminato e Berlusconi no. Non è stato forse il nano il primo a gridare ai brogli? Non è stato forse lui il primo a dire che il risultato doveva cambiare? Non è stato sempre lui a dire che c’erano un sacco di irregolarità a senso unico contro la Casa delle Libertà ? Già , ma a lui niente interrogatorio, niente multa.
Quindi la giustizia italiana funziona così: se Berlusconi straparla e sbraita di brogli ai danni del centrodestra non succede niente, se Deaglio fa un’inchiesta evidenziando alcune stranezze e ipotizzando brogli ai danni del centrosinistra prima viene interrogato e poi inquisito.
Bella prova di equità , complimenti alla magistratura romana.
Ma ora veniamo alla fantapoltica:
Ieri sera è andato in scena a Matrix un orrido teatrino in cui Scajola e Di Pietro, benedetti da Mentana, hanno per tutta la durata del programma screditato Deaglio e sminuito la tesi dei brogli. Bene. Appare chiaro che la classe politica italiana, tutta, abbia deciso, a tavolino, che brogli non ci sono stati. Appare chiaro che tutti seguono questo copione.
Tutti tranne il nano che, prima di accasciarsi, sbrocca dicendo che i brogli li ha fatti il centrosinistra e che bisogna ricontare le schede di Calabria e Campania, chissà perché solo quelle poi.
Bene, alla luce di queste scene tristi io, che sono notoriamente un complottista dei più fantasiosi, avanzo un’ipotesi: i brogli li hanno fatti sia a destra che a sinistra, ma per ragioni diverse.
Seguitemi in questo parto della mia fantasia:
Ve la ricordate la campagna elettorale del nano? Fu matta e disperatissima. Cambiamento di legge elettorale, cambiamento di scheda, mani tese a tutti, dai nazisti agli squartatori di vergini, urla in faccia alla confindustria, coglioni che volavano, televendite sull’ICI, ve la ricordate o no? Ecco, il nano, secondo me, ha tentato anche la carta delle bianche trasformate in azzurre. Ha trovato il modo, da qualche parte nella catena di trasmissione dei dati, di intervenire e dirottare parte delle schede bianche su Forza Italia. Non chiedetemi quando e come, non è compito mio indagare. Sarebbe compito della magistratura, che non lo fa. Ora, secondo me, il nano voleva arrivare il più vicino possibile al centrosinistra, magari agguantare il pareggio, tentare la grande coalizione, di certo non sperava di rasentare la vittoria. Per infilare da qualche parte nella catena di trasferimento dei dati il suo trucchetto il nano si è inventato un diversivo, il famoso voto elettronico. Il voto elettronico, secondo me, non consentiva di fare i brogli, il voto elettronico ha solo permesso al nano due cose:
1) ha consentito a qualche uomo fidato di avere accesso a qualche sistema elettronico da ritoccare con la scusa dell’adeguamento alla nuova sperimentazione
2) ha permesso al nano di sapere come stavano andando le cose il giorno dello spoglio prima che lo sapesse il resto d’Italia
Già . Ma come stavano andando le cose, fortunatamente, lo sapevano anche i DS. Perché i DS avevano i loro uomini, le loro rilevazioni. I DS sapevano e, ad un certo punto, i DS hanno capito. Hanno capito che il nano stava tentando l’ennesima furbata, hanno capito, ci hanno pensato un po’, hanno mandato i loro deputati a presidiare le prefetture per “ripristinare il regolare andamento dello spoglio” e, per stare più tranquilli, hanno reso la pariglia al nano, “raddrizzando” un po’ le cose in quella Campania che nel frattempo si era fatta decisiva.
Oggi, cosa successe quella notte, lo sanno tutti, tutti tranne noi elettori. Tutti insieme i nostri politici hanno deciso che ormai va bene così, che si fa l’inciucino, che di brogli non si parla più, che bisogna tappare la bocca a Deaglio, il quale, poverino, ci è andato vicino ma non ha capito tutto.
Berlusconi ancora sbraita di brogli perché, si sa, lui i patti li rispetta soltanto finché gli conviene.
Le schede, tuttavia, non si possono ricontare. Se si facesse, se si ricontassero tutte, probabilmente si scoprirebbe che sì, ci sono molte più bianche di quanto si è detto e che sì, Forza Italia ha preso molti meno voti e che sì, in effetti, in Calabria ed in Campania anche il centrosinistra ha fatto qualcosa di losco.
Se non ci credete leggete queste dichiarazioni di Amato, leggetele come se fosse vero tutto quello che, fantasiosamente, vi ho raccontato:
“Il recente articolo, accompagnato da un dvd, che ha sconvolto i titoli dei giornali, se solo fossero stati seguiti i criteri di professionalita’ che la Reuters applica ai suoi giornalisti, non sarebbe mai stato pubblicato. E tutto questo sconvolgimento non ci sarebbe stato. Tutta la vicenda evoca un bisogno di professionalita’. Ed e’ anche singolare che una notitia criminis, desunta da un articolo, di un crimine commesso da altri nel giro di una settimana diventi notitia criminis nei confronti di chi quell’articolo ha scritto. Se sin dall’inizio fosse stata vagliata con maggiore ponderazione si sarebbe evitato questo giro di 360 gradi sulla vicenda”.
“Abbiamo deciso di fermare la macchina del voto elettronico. Nelle elezioni del 2006 e’ stato sperimentato solo come sistema di voto, e non di conteggio in un numero limitato di sezioni, in chiave di esercitazione e senza alcun rilievo ai fini delle votazioni giuridicamente valide e tantomeno per il conteggio. Adesso saremmo arrivati alla fase in cui decidere se continuare, passando dalla fase della sperimentazione a quella della generalizzazione, avvalendoci della via informatica anche per il conteggio, e’ ovvio: ebbene, abbiamo deciso di fermarci. Si tratta di un suggerimento venuto dagli stessi uffici del ministero, che io ho esposto al presidente del Consiglio con una mia opinione conforme alla perplessita’ degli uffici, perplessita’ convalidata dallo stesso premier. Sara’ il trionfo degli antenati, ma per uno della mia generazione non e’ nemmeno sgradevole. Teniamoci il voto materialmente espresso e fisicamente contato perche’ meno facile da taroccare, e non si possono innestare software”.
Già , caro ministro Amato, non ci sono stati brogli col voto elettronico però, in futuro, eliminiamolo, va, perché potrebbero essercene.
Geniale… quanto ridicolo.
E poi c’è chi dice che questo non è un paese impazzito!