Simpatico corollario all’arresto del sedicente re dei miei stivali è lo scandalo politico/televisivo che emerge dalle intercettazioni effettuate nelle indagini.
Questi i fatti:
Elisabetta Gregoraci, una di queste fanciulle calendario che girano per la nostra tv sorridendo e facendo vedere un po’ di carnazza, non contenta e desiderosa di maggior successo cerca di guadagnarsi qualche santo in paradiso. La destra fascio-ipocrito-cristiana al governo in quei tempi oscuri fa al caso suo. Il politicchio mezzo potente di turno, pur di farsela, le promette mari e monti. Lei ci sta, fa comparsate in qualche trasmissione, tutto fila liscio. Leggiamo come Repubblica.it racconta la storia:
MESSINA – Una storia che si ripete. Ragazze che sognano di sfondare nel mondo del cinema e della televisione, costrette a concedersi ai potenti, dirigenti televisivi o personaggi della politica, in cambio della possibilità di diventare star. Dall’inchiesta del pm di Potenza, Henry John Woodcock, emergono sconcertanti episodi che avrebbero coinvolto anche una nota show girl, Elisabetta Gregoraci, attuale fidanzata di Flavio Briatore, protagonista di alcune trasmissioni di successo della Rai, da “Il malloppo” a “Diglielo in faccia”.
Nell’ordinanza viene sottolineato il ruolo di Giuseppe Sangiovanni, vice direttore delle risorse tv della Rai e di Salvo Sottile (agli arresti domiciliari), portavoce dell’ex vicepresidente del consiglio, Gianfranco Fini. Entrambi sono accusati di concussione sessuale. Secondo gli atti dell’ordinanza di custodia cautelare, la soubrette sarebbe stata in pratica costretta ad avere ripetuti rapporti sessuali con il portavoce di Gianfranco Fini. Rapporti consumati, in alcuni casi, perfino alla Farnesina, sede del ministero degli Esteri.
Fin qui dunque la giovinotta, ingenua e probabilmente disinteressata, sembra essere stata vittima degli eventi. Non concorda però Vittorio Sgarbi, noto saltimbanco della cui reale professione ormai si è persa la memoria. Sentiamo la sua deposizione da persona apparentemente informata sui fatti:
Roma, 18 giu. (Apcom) – “Dove sta il reato di una ‘fellatio consensuale’? Woodcock ha scoperto l’acqua calda o è vittima di puro voyeurismo da prima pagina perché la sua inchiesta riguarda nomi famosi? Mi candido a testimoniare”. Vittorio Sgarbi interviene così nel dibattito sulle intercettazioni effettuate nell’ambito dell’inchiesta su Vittorio Emanuele, e che hanno portato a galla le presunte frequentazioni “piccanti” del portavoce di Gianfranco Fini, Salvatore Sottile.
“Con tutto questo che si può facilmente immaginare – dichiara Sgarbi in un comunicato – il dottor Sottile rappresenta certamente un centesimo rispetto a ministri, sottosegretari ed ex direttori Rai, vogliamo arrestarli tutti? Perché Woodcook non allarga la sua inchiesta a loro?, Il tutto è abnorme e disgustoso” .
Dio mi fulmini se mi scandalizzo per un pompino, se Sgarbi mi dice che la Gregoraci non è stata forzata e che anzi un pompino le è parso un prezzo accettabile da pagare per due trasmissioni, beh, posso anche credergli. Del resto la Gregoraci è maggiorenne e vaccinata, se non vuole fare pompini per vivere può tranquillamente andare a lavorare davvero, al mercato, in un bar, in una biblioteca, in un laboratorio di ricerca, come fanno tantissime donne in Italia, otto ore al giorno, ogni santo giorno.
Curiosa però mi pare la giustificazione di Sgarbi. Guardate che Sottile in fondo non contava niente. In Rai tutti si trombano tutte, funziona così.
E quindi?
Lasciamo che continui a funzionare così oppure lasciamo che i giudici comincino a tirare qualche bel calcio in culo a questo branco di politici e direttori Rai maschilisti e prevaricatori che concepiscono il proprio lavoro come un modo originale per andare a puttane rimanendo rispettabili?
L’Italia riesce a sorprendermi sempre: questo è l’unico paese al mondo in cui le dicerie di popolo (Moggi si compra gli arbitri, in tv per sfondare devi darla a qualcuno) non sono beceri luoghi comuni ma anzi gentili sottostime del vero.
Povera Elisabetta, e dire che a darla meglio a quest’ora magari era anche lei un deputato di Forza Italia.