Archivi del mese: giugno 2006
La fibra aiuta la deiezione, giusto?
Ammirate questo lampante imbecille. Ora, io ho purtroppo il fondato sospetto che questo simpaticone stià lì lì per diventarmi famoso e, francamente, ritengo sia mio dovere cominciare a sbeffeggiarlo fin da subito, così, giusto per fare da pesce pilota una volta di più.
Il disco di questo tizio, spintissimo in tv e sulle radio, senza alcun motivo di carattere artistico essendo di rara quanto stupefacente banalità , chiamasi: Tradimento.
Andiamo a fare l’analisi di un pezzo di testo. Una canzone intera non ce l’ho fatta, mi sembrava di leggere una sfilza infinita di quegli sms che mandano i ragazzini ai programmi tv per vederli scorrere in video.
Titolo: Applausi per Fibra
Ecco, già uno che al primo disco noto mette il suo nome nel titolo di una canzone ha bisogno di una bella ridimensionata all’ego, altrimenti fra vent’anni mi diventa un profeta dell’ombelico come Jovanotti.
Oh io non capisco perche’,
ma ogni periodo c’e’qualcuno che se viene fuori dicendo che io sono morto ha ha ha ha,
raga applausi!
Eh? Ma che cacchio ha detto?
Applausi per Fibra Fibra Fibra Fibra Fibra,
applausi applausi applausi per Fibra…
Ma applausi per cosa? Perché scrivi come uno che non ha finito le elementari?
Io mangiavo lucertole aperte da ragazzino
tornavo a casa e vomitavo in mezzo al giardino
non ho mai smesso un giorno di fantasticare,
non ho mai fatto grandi successi in generale,
guardando gli altri mi sembravano cosi’ lontani,
chiedendomi se a casa loro volassero i divani!
L’ultima volta che mio padre e’ andato a letto con mia madre
prese a calci una parete e in testa gli cadde una trave,
e mio fratello che mi chiese quanto fosse grave,
fatto sta che litigando si divisero le strade,
anche se restano le urla e rimangono le grida,
per casa, per strada raga…
Ok, non hai mai combinato un cazzo nella vita e tuo padre invece di cercare di raddrizzarti la schiena picchiava nei muri ma, assodato questo, perché all’improvviso qualcuno ha deciso di far diventare famoso un cippo sbreccato come te?
Letterina ad un Pontefice single
Caro Papa,
mi dicono che tu sia un grande teologo. Non ho motivo di dubitarne. In realtà ho sempre trovato abbastanza assurda la teologia, però, visto che esiste, esisteranno anche degli eminenti teologi, certo.
Certo che… un uomo che studia Dio… bah!
E’ un po’ come se i pupazzetti della lego si facessero delle grosse discussioni intorno a mio nipote, no?
Ma non divaghiamo, ti scrivo per chiederti un favore.
Caro Papa, puoi smettere per favore di dire che il mio amore per la mia compagna è un amore debole, un amore inferiore, un amore minimo?
Davvero, lo trovo offensivo, oltre che fastidioso, naturalmente.
E’ superfluo farti notare come tu, in quanto single, non abbia alcuna competenza in fatto di amore e di rapporti di coppia.
Tu, caro Papa, non sai nemmeno cosa vuol dire amare una donna, non mi sembra carino da parte tua appioppare epiteti riduttivi agli amori altrui, no?
E poi, caro Papa, detto fra noi, guarda che il matrimonio non cambia proprio niente, eh.
Ma niente niente.
Sapessi quante persone che non si amano affatto si sposano di gran carrierra, e con che pompa!
Sapessi invece quante persone si amano profondamente e non sentono alcun bisogno di firmare per questo un contratto, religioso o civile che sia.
Caro Papa, ti dirò di più, sapessi quante persone ci sono in giro che si amano profondamente, pur essendo dello stesso sesso.
Mi spiace, Papa, ma sai cosa? Se Dio esiste credo di averci capito più io di te, con tutto il rispetto per la teologia, eh.
Un bacio.
Luigi
Il pastore tedesco a “la sai l’ultima”
il nume tutelare del cattolicesimo, il maniaco dello shopping Benedetto XVI, si prodiga, come lo scomparso ex premier, a raccontare barzellette. Leggo dalle pagine de La Repubblica online:
“la fede e l’etica cristiana non vogliono soffocare ma rendere sano, forte e davvero libero l’amore”. Proprio questo, spiega, è il senso dei Dieci Comandamenti: non sono una serie di “no”, ma un grande sì all’amore e alla vita.
ah, ma tu pensa. alla fine loro ti dicono solo che: devi sessere eterosessuale e che ti devi necessariamente sposare (in chiesa). al di la’ di questi dettagli, sei libero. ah, ovviamente devi credere all’immacolata concezione, all’unico dio e a san pietro che ha edificato la chiesa con tutti i suoi amichetti maschi. un po’ lo stesso concetto di liberta’ della “casa delle”, insomma.
Cause collettive: uno strumento di difesa
Vengo solo ora a conoscenza di questa petizione per ottenere una legge sulle cause collettive in italia. Sistema usato da tempo negli Stati Uniti, che permette di tutelare gli interessi dei consumatori da (almeno una parte) dei raggiri delle grosse compagnie che puntano sull’impossibilità del singolo di difendersi legalmente per l’esorbitanza dei costi processuali e sulla difficoltà di consonsiarzi in cause multiple in Italia.
Credo che l’introduzione di una simile legge anche in Italia potrebbe essere uno dei pochi modi per invertire la tendenza, sempre più marcata negli ultimi anni, a lasciare il consumatore, il cliente ma in generale il singolo cittadino, in balia di oligopoli che perpetrano soprusi anche illegali forti delle inefficienze della giustizia e della legge italiana.
L’iniziativa è sostenuta da un senatore del governo e da altri “gruppi” come il blog di Beppe Grillo. Non sono un particolare fan delle petizioni on-line, ma credo che questa sia davvero una “causa” che chiunque può sostenere, al di là di ogni credo politico: