Vorrei soltanto aggiungere un breve aneddoto a quanto hanno ampiamente e passionalmente argomentato i miei cinefili compagni d’avventura. Qualche giorno fa, mia mamma è tornata a casa dal lavoro con aria molto avvilita a causa di un fatto accadutole sul lavoro. Mia madre fa l’insegnante alle elementari, e i suoi alunni hanno 9 anni. Non appena chiusa la porta di casa, mi ha detto queste parole: “in ventitré anni di insegnamento non mi era mai accaduta una cosa del genere: ho un alunno che, quando litiga coi compagni, per insultarli urla a squrciagola : stai zitto, comunista di merda!”. E ancora: “dopo la lezione è venuto da me e ha detto: maestra, non so se ci vedremo ancora dopo le vacanze di Pasqua, mio papà ha detto che se la sinistra vince, andiamo via dall’Italia”. Pensateci bene, in ventitré anni di professione questa cosa le è successa proprio adesso. Ventitré anni in cui il nostro paese ha attraversato svariate divisoni più o meno giustificate dall’ideologia, dal contesto storico, dalla cultura e dal costume. So bene che non è certo questo fatto il sintomo dell’attuale deriva del nostro paese, così come so che probabilmente una volta i genitori stavano più attenti a quello che dicevano in presenza dei bambini e lo stesso vale per i presidenti del consiglio; ma so con certezza anche un’altra cosa: dopo le vacanze di Pasqua, quel bambino, spero tanto che non faccia più parte della classe di mia madre.