Quando la borghesia ha paura.


Scrivo queste righe perché se, per colmo di sventura e bizzarria della probabilità, dovesse ritrovarsi a vincere le elezioni il signor Silvio Berlusconi, considerato il suo attuale stato mentale, voglio avere un documento, una testimonianza del mio essere avveduto, un qualcosa da far vedere a figli e nipoti un giorno per poter dire: – Ecco, non fu colpa mia.

Perché una volta si può sbagliare, due già depongono male, tre condannerebbero il popolo italiano alla vergogna dell’ottusità irrecuperabile.

Ma come, direte voi, egli ha già vinto, e la repubblica non è morta. Uccidere la repubblica è cosa che richiede tempo, vi rispondo, e gli italiani gli stanno dando tutto il tempo che serve. E’ dunque sbagliato essere di destra o di centrodestra? No, non è sbagliato, lo si può essere tranquillamente, l’Europa tutta è colma di destra democratica e rispettabilissima, è piuttosto sbagliato essere fascista, antidemocratico, e Berlusconi lo è.

Ma no, direte voi, via, il fascismo era un’altra cosa.

Ah sì? Non è dunque fascismo usare i mezzi di comunicazione per raccontare al popolo una realtà che non esiste? Sapete voi lettori che al congresso americano erano assenti quasi tutti gli eletti, sostituiti per l’occasione da commessi, stagisti e figuranti? Sapete che l’”evento storico” è stato completamente ignorato negli Stati Uniti? Sapete che esistono due canali satellitari negli Stati Uniti che fanno solo cronaca parlamentare e che in nessuno dei due è stato dato in diretta il discorso di Berlusconi?
Sapete che al convegno di Confindustria non sono stati gli imprenditori ad applaudire Berlusconi?
Sapete che il presidente del Consiglio è entrato in sala assieme a 250 sgherri pronti ad ossannarlo ad ogni costo ed a ridurre al silenzio chiunque fiatasse? Sapete che fra di loro vi erano Niccolò Ghedini, deputato forzista veneto, Elisabetta Alberti Casellati, sottosegretaria alla Salute forzista veneta, Paolo Scarpa Bonazza Buora, sottosegretario alle Politiche agricole forzista veneto? No, non lo sapete perché nessuno ve lo ha raccontato, nessun telegiornale si è permesso. Ebbene, quando un presidente del Consiglio si presenta in un’assemblea, anche se soltanto di imprenditori, accompagnato da una squadraccia di suoi sostenitori e con la forza stravolge le regole, minaccia, lancia intimidazioni, si fa applaudire e fa ridurre al silenzio qualunque voce dissonante, allora, miei cari lettori, quest’uomo è fascista, lo è compiutamente, lo è nel profondo del suo cuore nero.
Qualora queste mie parole non vi fossero bastate, leggete pure quanto segue:

Che cosa é questo fascismo, contro il quale si accaniscono invano i nemici vecchi e nuovi? Che cosa é questo Fascismo le cui gesta riempiono le cronache italiane?

Forza Italia ha aperto il cammino di una nuova storia italiana. La sua nascita e la sua costituzione come soggetto politico hanno modificato l’assetto istituzionale e l’impianto culturale della democrazia repubblicana, chiamando a una nuova stagione di vitalità le grandi tradizioni democratiche e liberali della nazione e proponendo alla società un inedito orizzonte di valori e di comportamenti.

Sia concesso a noi, che abbiamo l’orgoglio di aver lanciato nel mondo questa superba creatura, piena di tutti gli impeti e gli ardori di una giovinezza traboccante di vita; sia concesso a noi di rispondere a queste domande.
Il Fascismo é una grande mobilitazione di forze materiali e morali.

Forza Italia non nasce da una precedente organizzazione politica o da un costituito sistema dottrinale. Nasce dall’appello di un uomo, Silvio Berlusconi, direttamente rivolto ad un corpo elettorale nel quale rischiava di aprirsi un enorme vuoto storico-politico di rappresentanza. Forza Italia si costituisce come risposta alla crisi dei partiti della Prima Repubblica; come reazione ad una possibile deriva illiberale del sistema politico; come offerta di rappresentanza all’area dei moderati nel quadro di una nuova democrazia dell’alternanza; come proposta di governo per realizzare una seconda modernizzazione italiana.

Che cosa si propone? Lo diciamo senza false modestie: governare la Nazione. Con quale programma? Col programma necessario ad assicurare la grandezza morale e materiale del popolo italiano.
Parliamo schietto: Non importa se il nostro programma concreto, non é antitetico ed é piuttosto convergente con quello dei socialisti, per tutto ciò che riguarda la riorganizzazione tecnica, amministrativa e politica del nostro Paese.
Noi agitiamo dei valori morali e tradizionali che il socialismo trascura o disprezza, ma soprattutto lo spirito fascista rifugge da tutto ciò che é ipoteca arbitraria sul misterioso futuro.

La scesa in campo di Silvio Berlusconi non contribuisce dunque soltanto a fondare un partito. La sua strategia di alleanze volta
a recuperare i filoni portanti della democrazia italiana e a dare piena costituzionalizzazione alle spinte della Lega e all’evoluzione della nuova destra, propone al Paese tre grandi obiettivi democratici: evitare che il governo diventi pertinenza irreversibile della sinistra democristiana e dei postcomunisti come pure un certo sistema di potere desiderava; superare lo storico ostracismo politico-culturale verso la destra; modificare l’antiquata idea di un centro politico immobile e conservatore. La nascita di Forza Italia, dunque, segna l’effettivo inizio della democrazia dell’alternanza e della Seconda Repubblica. Una svolta nella storia d’Italia.

Oggi si compiono i due anni dal giorno in cui sorsero i Fasci italiani di Combattimento. Abbiamo appena il tempo di evocare la data. La battaglia infuria dovunque. Le cronache sono rosse o arrossate dal latin sangue gentile fascista. E poi, non abbiamo la stoffa dei commemoratori. Camminiamo avanti e guardando dinanzi a noi. E’ il nostro stile. Siamo giovani, nati ieri e non abbiamo storia. O ne abbiamo troppa. Ma non ci pesa. Non grava sulle nostre anime il passato, perché il tumultuoso presente c’incalza verso l’avvenire.

Dalla prima vittoria elettorale del 1994 alla seconda del 2001 questo percorso è stato reso accidentato da fattori interni ed esterni. Da una parte l’inevitabile instabilità delle alleanze nei primi anni della transizione, dall’altra l’aggressiva reazione di una parte rilevante dei poteri istituzionali e politici minacciati dal nuovo corso. Ma, a dieci anni dalla sua nascita, la nuova storia politica rappresentata da Forza Italia è ormai definitivamente affermata sulla scena nazionale e internazionale. La novità di questa storia è il primo, più importante manifesto della nostra identità. La vittoria elettorale di uno schieramento maggioritario composto da un’alleanza di partiti costituiva, infatti, un evento assolutamente inedito nella storia italiana del Novecento. Di più: nessuno, in tutta la nostra esperienza unitaria, si era mai trovato a comporre un governo, com’è accaduto per la prima volta a Berlusconi, come diretta conseguenza di un voto popolare.

Dopo due anni di lotte, varie e tempestose vicende, gettiamo uno sgurado sulla strada percorsa; il punto di partenza ci appare straordinariamente lontano. Il Fascismo dopo essersi affermato trionfalmente nelle grandi città, dilaga, straripa nei piccoli paesi e sin nelle più remote campagne..
Due anni! rapida successione di eventi! Tumulto e passare di uomini! Giornate grigie e giornate di sole. Giornate di lutto e giornate di trionfo. Sordo rintocco di campane funebri; squillore gioioso di fanfare all’attacco. Fra poco il Fascismo dominerà la situazione.
Nell’ annuale della fondazione, inchiniamoci dinanzi ai morti e salutiamo in piedi i vivi che si raccolgono a fiumane attorno alle nostre bandiere. E’ la migliore gioventù d’Italia, la più sana, la più ardimentosa. Intanto, dietro le armature possenti, tutto il cantiere fascista é all’opera. Chi porta le pietre, chi le depone, chi dirige e traccia i piani.
Avanti, Fascisti! Tra poco saremo una cosa sola! Fascismo e Italia!

(Benito Mussolini, Diario della volontà. Silvio Berlusconi, Carta dei valori. A voi distinguerli)