Spegniamola!

Il gruppo Esterni ci invia un comunicato su un’iniziativa che non possiamo non abbracciare:

Sabato 11 Marzo 2006
Sciopero Nazionale dei Telespettatori
V Edizione

L’edizione 2006 fa appello ai politici per una giornata di astensione dal video e di riflessione.

Indetta lo scorso dicembre, l’ormai storica protesta va a coincidere con una intensa stagione elettorale che vede la televisione al centro di accese polemiche e bottino da spartire. Una coincidenza che rende ancora più efficace l’appello dei promotori a tutto il Paese e che chiama in causa in primo luogo i protagonisti della politica.

Basta duelli nei salotti TV, acrobazie verbali, esibizioni da baraccone, attenzione a look e immagine che suppliscono a latitanze di contenuti e offendono la capacità di intendere dell’elettorato.
Lontani per un giorno dalla TV, i politici si concedano una pausa di riflessione, autocritica, studio e lettura. Scendano nelle piazze e nei luoghi di aggregazione, di lavoro, di formazione, e prendano contatto con la realtà per conoscere quelle persone che dalla televisione non potranno mai vedere e sentire le tante voci fuori dal coro.

E’ questo l’appello diramato da esterni alle segreterie e alle sedi di partiti e coalizioni, in attesa di sapere cosa si impegnano a fare o cosa avranno fatto i politici durante questa giornata di astensione.

I cittadini tutti aderiscano allo sciopero rendendo inutili le esibizioni dei politici “disobbedienti” e in più, nel tempo prezioso sottratto alla televisione, potranno vivere momenti di festa, incontro e nuove scoperte*.
E gli altri media potranno focalizzare la loro attenzione su argomenti importanti che realmente interessano il pubblico, piuttosto che inondarlo di cronache televisive del giorno dopo.

Sabato 11 Marzo l’Italia spegne la TV e si concede un giorno in presa diretta fuori dalla “scatola”: gli ascolti passano dalla televisione alle trasmissioni reali, nelle piazze e nei luoghi di incontro delle città.
Aggiornamento continuo delle adesioni sul sito www.sciopero.tv .

* per tutto il fine settimana (10,11, 12 marzo) saranno applicati sconti e agevolazioni a chi si presenta con il telecomando nei luoghi d’arte, cultura e divertimento in tutta Italia.

La storia
Il gruppo esterni, che fa dell’incontro e dell’aggregazione il punto centrale di ogni suo intervento, proclama l’edizione 2006 dello Sciopero dei Telespettatori, l’evento nato undici anni fa come esperimento sociale che si propone di restituire valore culturale e aggregante al tempo/spazio sottratto alla vita reale dalla televisione.

La protesta a livello nazionale si pone contro l’ottundimento e l’isolamento provocato dall’uso della tv e il suo consumo smisurato, contro la diffusa mentalità che accetta il suo potere senza alcuna replica, contro nessun programma e nessun personaggio in particolare. Senza mai entrare nel merito dei palinsesti, e soprattutto al di fuori di ogni schieramento, nonostante il rischio di sovrapporsi alle numerose polemiche che accompagnano le attuali vicende della tv.
Per riaffermare l’autonomia del singolo, e per dimostrare come telespettatori – quali troppo spesso si è classificati – di possedere potere decisionale e capacità critica

Scelli di nuovo

Mi trovo in un momento fortemente autocelebrativo, sappiatelo. Il punto è che ci becco sempre, è una specie di condanna, è come essere un precog ma con un taglio di capelli migliore.

Vi ricordate questo post?

Ecco, leggete la domanda alla fine e poi leggete l’ansa qua sotto:

(ANSA) – ROMA, 26 – Alla fine Maurizio Scelli ha ceduto: l’ex commissario della Croce Rossa sara’ alle elezioni con la sua lista ‘Italia di nuovo’. Il simbolo e’ stato depositato questa mattina negli uffici elettorali del Viminale. La scritta ‘Italia di nuovo’ campeggia nella parte alta di un cerchio. Sotto la scritta il nome Scelli e, nella parte bassa, ‘Cdc Confederazione di centro’. Al centro del logo due centri concentrici di colore rosso e verde dai quali spunta una ‘I’.

Ora, se io fossi un volontario della Croce Rossa e non fossi fascista andrei a tirare un sacco di ortaggi assortiti marci in faccia a questo tizio.

Il canto del pesce medio

Vi ricordate questo mio post?

Ecco, rileggete la frase in neretto in fondo e poi leggete questo articolo di oggi su Repubblica:

“Berlusconi mi chiese di vendere HDC a Fiorani”. e’ quanto afferma nel suo libro “L’antidoto”, un brano del quale e’ stato letto da Diaco su Canale Italia, Pier Luigi Crespi. “Quando nell’ottobre del 2003 mi trovai colpito da una pallottola nel terribile conflitto Tremonti-Fazio, Silvio mi disse di fare un passo indietro, dimettermi e cedere tutto alla Banca Popolare di Lodi che avrebbe salvato le mie imprese ed evitato l’onta del fallimento che era anche suo. Le cronache ci consegnano il susseguirsi degli eventi successivi: Tremonti di li’ ad un anno e’ stato fatto fuori sotto i colpi furiosi dei Fazio-boys e di li’ a pochi mesi, nel marzo del 2004, il libri sociali dell’HDC sono stati portati al tribunale fallimentare, proprio da quegli uomini, quelli della Bipielle, che avrebbero dovuto salvare tutto, con il risultato che il patrimonio di quella esperienza e’ stato cosi’ consegnato a comari e vassalli di un impero ormai decaduto”. Poi Diaco – continuando a leggere in anteprima e in diretta tv l’anticipazione del libro di Crespi – ha aggiunto un altro passaggio:”Io ho denunciato – e non me lo hanno perdonato – i suoi amici della Bipielle nel marzo del 2004 per truffa ed estorsione contrattuale ben prima degli scandali che li hanno travolti. Questo pero’ non mi ha impedito di finire nel carcere di San Vittore per otto giorni, seguiti da due mesi di arresti domiciliari, isolato dal mondo, dalla mia famiglia, umiliato, calpestato nel fango, senza che una sola voce di Forza Italia e dei suoi sodali si alzasse a difesa della verita’, o piu’ semplicemente esprimesse un cenno di solidarieta’”.

Secondo me mi merito un dolcetto.

Per il momento però abbasso solo Irving

Faziosamente citiamo un po’ l’Unità:

Lo storico negazionista britannico David Irving è stato condannato dalla corte d’assise di Vienna a tre anni di prigione per aver negato 17 anni fa l’esistenza dell’Olocausto. Il processo si è basato su un’intervista del 1989 e alcuni discorsi tenuti durante una visita di Irving in Austria, in cui negò che il genocidio degli ebrei fosse un crimine. In Austria, la negazione dell’Olocausto è un reato punibile con la reclusione fino a dieci anni. Irving, era stato arrestato in novembre quando fu fermato mentre viaggiava su un’autostrada austriaca.

Lo storico ha ammesso che l’affermazione con cui escludeva che siano mai esistite le camere a gas era «falsa». All’arrivo in tribunale ammanettato, però, Irving aveva definito «ridicolo» essere processato per qualcosa detto 17 anni prima. «Non sono un negazionista dell’Olocausto, il mio punto di vista è cambiato, la storia è un albero in continua crescita. Più documenti ci sono, più apprendi, e io ho appreso tanto dal 1989».

Fortunatamente si può cambiare sempre idea.

W Irving Abbasso Darwin

Ci scrive il professor Franco Damiani, ci eravamo già occupati di lui in questo post.

Questa la mail del professore:

Volevo solo dire a quel simpatico vostro redattore che trova il tempo di occuparsi del sottoscritto che mi dispiace deluderlo ma non ho affatto tempo libero e non mi annoio per nulla: sono regolarmente in servizio, per la vostra gioia, avendo vinto la causa amministrativa e quella disciplinare con l’amministrazione scolastica e attendendo di giorno in giorno il risarcimento milionario dei danni materiali e morali. Se volete mettervici anche voi, un’altra causetta per diffamazione non mi costa niemte, così stavolta mi compro la casa nuova. Non sono mai andato in giro a “lagnarmi” di alcunché.

Trovo comunque profondamente scorretto occuparsi di terzi senza dar loro la possibilità di replicare.
sarà il vostro stile.

W Irving Abbasso Darwin

Franco Damiani

P.s. Almeno informatevi prima di scrivere: noi di destra facciamo così.

Questa la mia risposta:

Caro professor Damiani,
E’ un piacere sentirla. Mi chiamo Luigi Faragalli è sono il webmaster di cineboom.
Francamente non ricordavo il testo cui lei fa riferimento e quindi ho dovuto ricercalo e rileggerlo. Nel testo si fa riferimento al suo allontanamento (che mi pare ci sia stato visto il suo ricorso alla giustizia, conclusosi peraltro felicemente per lei) ed al riguardo mostrato per lei e per le sue posizioni da parte di Forza Nuova, anche questo a quanto mi risulta rispondente a verità.
Non vedo quindi gli estremi della “causetta” per diffamazione tuttavia, qualora lei ritenesse diversamente, saremo ben pronti a cercare di renderle il più ostico possibile l’acquisto della nuova dimora, e non certo per antipatia personale, semplicemente perché non riteniamo assolutamente di averla diffamata.
Riguardo alla scorrettezza la sua valutazione è alquanto aprioristica, le diamo volentieri la possibilità di replicare.
Se lei ritiene mi impegno a pubblicare la sua precedente mail in cui dà notizia della vittoria della causa amministrativa e disciplinare.
Il nostro stile è quello di informarci e di informare, non mettiamo in croce nessuno, diamo notizie in modo leggero e, per i nostri lettori, divertente.

Attendo dunque il suo consenso alla pubblicazione della sua precedente precisazione.

A presto.

Luigi Faragalli

www.cineboom.it

Il consenso del professor Damiani alla pubblicazione è poi giunto assieme ad altre precisazioni che riporto:

- Per la precisione si trattava di “sospensione cautelare”, che non è un provvedimento disciplinare ma che di solito non viene applicata nemmeno nei confronti dei pedofili (c’è stato un caso recente) e comunque dura al massimo pochi giorni, Nel mio caso è durata sei mesi e mezzo. Il giudice del lavoro di Padova l’ha revocata il 13 giugno 2005 come illegittima e sproporzionata, dopodiché il consiglio di disciplina del MIUR mi ha prosciolto da ogni addebito “non avendo il docente violato alcuna norma”. Pensavo che un sito libertario o giù di lì come il vostro dovrebbe essere a favore della libertà di pensiero e di insegnamento, invece mi sbagliavo: anche voi volete la libertà solo per chi la pensa come voi, con buona pace di Voltaire.

- Pubblichi pure la replica, magari aggiungendo che la storicità dei Vangeli, prima di essere un dogma di fede vincolante per ogni cristiano, è una verità di ragione naturale, come qualsiasi sacerdote non infrollito dal Vaticano II le potrà spiegare. E io avevo solo detto, correggendo una grave ambiguità del testo, che la Chiesa l’ha sempre insegnata. Facendo seguire, sempre a scanso di equivoci, una spiegazione della teologia cattolica (mi rifiuto di aggiungere “tradizionale”) sull’ebraismo. Il tutto nell’ambito del normale svolgimento del programma di storia. Apriti cielo: chi tocca Sion muore. Il che dovrebbe toccare qualche corda anche all’estrema sinistra (su Israele sono meno lontano da Ferrando che da Gasparri): ma tant’è, dalli al fascista e chi s’è visto s’è visto. Che tristezza.

Confermo al professor Damiani che in effetti siamo un sito libertario o giù di lì e che siamo assolutamente per la libertà di pensiero, tanto che siamo qui a pubblicare tranquillamente queste sue osservazioni. Il tiro al singolo fascista non è uno sport che solitamente ci appassiona, preferiamo tirare su ogni limitazione della libertà, come il professore avrà di certo notato spesso non siamo teneri nemmeno con chi politicamente dovrebbe esserci vicino.
Non posso poi che provare umanamente dispiacere per la dolorosa vicenda personale che ha colpito il professor Damiani nei giorni della polemica e di cui egli mi informa nel nostro scambio epistolare.
E’ ovvio che chi riporta notizie e prende posizioni su di esse non può essere sempre a conoscenza di tutte le vicende, personali e non, che riguardano le persone citate, esiste per questo il diritto di replica che noi non esitiamo a concedere quando necessario. Avremmo potuto di certo contattare telefonicamente il professor Damiani, come egli stesso suggerisce, al momento della stesura però non si voleva approfondire la vicenda fino a questo punto. Sta a chi scrive valutare quanto spazio dare ad un argomento e quanto si ritengano affidabili le fonti o quanto sia necessario acquisire ulteriori notizie.
Sembra poi aver dato particolarmente fastidio al professor Damiani il riferimento al suo “lagnarsi”. Ribadisce che la sua è stata soltanto una difesa doverosa e giusta. Ne prediamo atto, così come ci pare superfluo sottolineare che, nel rispetto della legge, si possano esprimere tranquillamente pareri su eventi ed atteggiamenti.
Così come il professor Damiani ha diritto di insegnare quello che gli pare nel rispetto delle norme vigenti, così chi di dovere ha la libertà di discutere i suoi argomenti, così come il professore ha il diritto di difendersi e di replicare ai nostri articoli, così noi abbiamo il diritto di informare ed esprimere opinioni.

Sono sufficientemente persuaso che questo articolo dimostri in modo lampante quanto io sia parsona corretta e lontana da ogni mentalità stalinista, tuttavia non per questo pronto ad imbavagliarmi, o ad imbavagliare i redattori, ci mancherebbe.

Cassate

Poniamo il caso che io subisca un furto, ok? Non me lo auguro ma facciamo questa ipotesi. Poniamo pure che io subisca un altro furto e i ladri vengano catturati. Ebbene, essi avranno uno sconto di pena in base all’attenuante che io non sono nuovo all’esperienza dei furti. Logico, no? Certo, in questo paese franchista si.

American Dream

Come forse non saprete perché i Tg nazionali, ahinoi, dicono solo quel che piace a Berlusconi, tutti gli istituti italiani che si occupano di sondaggi d’opinione danno il centrosinistra in ampio vantaggio sul centrodestra.
Attualmente la situazione è più o meno:

Csx 51.5 %
Cdx 47%

Ma allora “gli americani” di Berlusconi? Bevono?

Faccio una premessa dichiarando quali sono stati secondo me, fazioso, i fatti:

1) Uno, Berlusconi la spara grossa sul sondaggio americano
2) Gli fanno notare che l’ha sparata troppo grossa e che non potrà non presentare dati stavolta
3) Cercano qualcuno in America che possa avvalorare i dati falsi inventati da Berlusconi
4) La ricerca comincia ad andare male. Le seconde linee cominciano a parlare di sondaggio “non necessariamente USA”
5) Finalmente trovano qualcuno, non è proprio un’azienda di sondaggi, organizzano più che altro campagne elettorali per i potenti del mondo e spesso, in passato, in alcuni paesi in cui agli Stati Uniti interessava l’andamento della politica interna, hanno usato finti sondaggi per influenzare l’opinione pubblica. Talvolta violando anche la legge. Andrà bene comunque, è sempre una firma americana, buona per dimostrare che il Premier non ha mentito. C’è però il problema dei dati.
6) Tremonti parla di sondaggio italiano.
7) Gli americani “firmano” i soliti numeri inventati periodicamente dalla paleontologa

Ora invece analizziamo i numeri:

- Se si svolgessero oggi le elezioni politiche, per quale partito voterebbe?

dicembre

csx 58%
cdx 41%

febbraio

csx 48%
cdx 48%

Purtroppo, chiunque ne sappia qualcosa, sa che spostamenti di voti dell’ordine di dieci punti percentuali, contestuali ad un recupero completo di uno svantaggio di 17 punti, in meno di un mese, sono una barzelletta in un paese politicizzato in larga misura quale è l’Italia.

Preferenze singoli partiti.

cdx 48.4 %

Forza Italia 24.9%
Alleanza Nazionale 12.2%
UDC 4.9%
Lega Nord 4.6%
DC + Socialisti 1.5%
Alternativa Sociale 0.1%
Altri 0.2%

Interessante come tutti i dati siano in linea con i nostri sondaggisti nazionali ritenuti storicamente più affidabili, tranne uno. Guarda caso quello di Forza Italia, il committente. Incredibilmente l’unico dato su cui evidentemente si concentra tutto l’errore sistemico dei nostri sondaggisti nazionali. Ed un errore macroscopico poi, doppio rispetto all’errore standard, visto che è una sottostima quasi intorno al 5%. Insomma, un’altra barzelletta.

Csx 48.2 %

DS 25.9%
DL 10.1%
RnP 1.1%
Udeur 0.3%
Verdi 0.7%
PdCI 1.9%
IdV 1.1%
RifCom 6.1%
Altri 1%

Interessante come qui, contrariamente a quanto avvenuto per l’area precedente, tutti i dati siano sottostimati rispetto ai nostri sondaggisti nazionali ritenuti storicamente più affidabili, tranne qualcuno. Nella fattispecie sembrano in linea soltanto i partiti discendenti dal PCI, con una leggera sottovalutazione per Rif Com ed una abnorme sopravvalutazione per i DS. Incredibilmente l’unico dato su cui evidentemente si concentra tutto l’errore sistemico dei nostri sondaggisti nazionali è la forza dei “comunisti”. Ed è un errore macroscopico poi, doppio rispetto all’errore standard, visto che è una sottostima dell’area quasi intorno al 4%. Insomma, un’altra barzelletta.

Sovrapponendo le due analisi se ne deduce che i nostri sondaggisti nazionali non sono in grado di capire chi vuole assolutamente votare per Forza Italia, non sono in grado di capire che nessuno vuole votare per i piccoli dell’Unione e non sono in grado di capire che i “comunisti” sono ovunque, in totale sono ben il 34% dell’elettorato.

Altri 3.4 %

Sarei davvero curioso di sapere a chi si fa riferimento visto che fuori dalle coalizioni non è rimasto praticamente nessuno. L’ennesima barzelletta.

Ribadisco che, secondo me, questo sondaggio è semplicemente falso, ed il nostro presidente del Consiglio, tanto per cambiare, si conferma un cazzaro.

E zitti cinque minuti!

Visto l’incredibile avvio di campagna elettorale del centrosinistra, assolutamente imbecille ed autolesionista, io ed un gruppo di allegri resistenti al telefascismo del nano ci siamo presi la briga di scrivere per l’ennesima volta a quella combriccola di storditi che dovrebbe rappresentarci. Riporto le nostre limpide parole:

Siamo un gruppo di elettori ed elettrici del centrosinistra. Alcuni di noi militano in alcuni partiti, altri sono semplici simpatizzanti.
Qualcuno di noi lavora all’estero, qualcuno qui in Italia, qualcun altro e’ studente, qualche altro ha una giovane famiglia.
Veniamo dal Sud, dal Nord, dal Centro.
Ci accomuna l’amore per il nostro paese e la rabbia di vederlo, impotenti, in lento declino.
Ci troviamo di fronte a delle elezioni cruciali per l’Italia, per il nostro futuro e per quello delle nostre famiglie.
Guardiamo con speranza all’Unione, ai suoi uomini, al suo programma. Abbiamo constatato con quanta passione e con quanta fatica
si sia lavorato e si lavori per il successo dell’Unione, con quanta generosita’ da parte dei partiti e dei singoli militanti
si sostenga la candidatura di Romano Prodi. Per questo assistiamo attoniti alle polemiche di questi giorni. Il lavoro, la fatica di tanti
gettati al vento con poche frasi, per assicurare un’inutile visibilita’ a pochi. La campagna elettorale che stiamo vivendo e’
probabilmente la piu’ brutta del dopoguerra. Abbiamo come avversario uno degli uomini piu’ ricchi del pianeta, che controlla
invasivamente il piu’ importante mezzo di comunicazione della nostra era, la televisione, e lo usa spregiudicatamente contro la parte avversa.
Eppure grazie a tanti che aiutano in silenzio la vittoria e’ a portata di mano. Non sprechiamo questa possibilita’ in stupidi litigi,
in continue inutili discussioni fra noi, agiamo come una squadra e non come solisti.
Il momento richiede unita’, non divisioni. Probabilmente queste elezioni sono l’ultima possibilita’ per l’Italia,
sicuramente lo sono per questa classe dirigente del Centrosinistra.