Croce Rotta

Maurizio Scelli, l’uomo che in pochi anni ha definitivamente trasformato la Croce Rossa Italiana in un organismo filogovernativo atto a raccogliere consenso cattolico, bigotto e vagamente fascista, ha deciso di buttare la maschera e, dovendo lasciare la poltrona tanto amata, dedicarsi alla politica… o a qualcosa del genere.

Il programma politico del nuovo movimento “Italia di nuovo”, che Maurizio Scelli si accinge a battezzare – sabato a Roma all’Auditorium di via della Conciliazione la prima uscita pubblica – sara’ riassunto in una canzone. “Ingegnere o spazzino, l’importante e’ la dignita’”, “qui c’e’ gente che muore di fame, e all’isola dei famosi non mangiano per gioco”: questi alcuni passaggi della canzone, scritta da un cantautore che negli anni passati ha partecipato al Festival di Sanremo giovani e ora fa le pulizie in un albergo romano. Scelli, il giorno in cui lascia definitivamente la Croce Rossa, della quale e’ stato per tre anni commissario straordinario, parla di questo movimento giovanile e dice che perfino gli ulema iracheni gli hanno mandato a dire che coinvolgere i giovani nella politica e’ un fatto estremamente positivo.

Beh, dipende, anche Mussolini coinvolgeva un sacco i giovani.
Allora, come ormai saprà chi segue un po’ questo blog, a me piace andare sempre a fondo nelle cose. Chi è Maurizio Scelli? Da dove salta fuori? Facile.
Maurizio Scelli è un trombato alle elezioni politiche del 2001, ovvero quelle in cui il centrodestra è riuscito a far entrare in parlamento cani e porci approfittando della legge elettorale che adesso ha cancellato. Scelli era candidato con Forza Italia, nel collegio 20 del Lazio 1 ( Roma – Gianicolense) e perse contro Walter Tocci.
Dopo la sconfitta Scelli piagnucolò un po’ e, avendo un sacco di amici potenti, riuscì a rimediare il suo bel posticino. La sua nomina a commissario avviene nell’aprile del 2003.
Scelli è amico di Gianni Letta e di Camillo Ruini, non lo si può mica lasciare a casa, bisogna metterlo a capo di un ente umanitario rovinandone per sempre l’imparzialità.

Fortunatamente a Scelli un tentativo di resistere all’oblio è già fallito:

Qualche mese fa, lo stesso Scelli, presento’ a Firenze un movimento giovanile che suscito’ parecchie polemiche perche’ tra gli invitato alla presentazione era stato chiamato l’ex terrorista Fioravanti e questo ha provocato anche la rinuncia del presidente del Consiglio Berlusconi a partecipare all’incontro. “Berlusconi non ha capito – spiega oggi Scelli – si e’ lasciato fuorviare dai suoi collaboratori che parlavano soltanto di scarsa affluenza al convegno”.

Maurizio, una preghiera, iscriviti a Forza Nuova e basta, dai, non avremo già troppe liste di derivazione chiaramente fascista alle prossime elezioni?