Ratzinger stamattina ha lanciato il malocchio a tutti gli embrioni. Ha infatti citato la bibbia (e che doveva citare, solo quella legge, il mein kampf forse lo conosce a memoria) dicendo che dio volge il suo sguardo agli embrioni e sa gia’ tutto quello che faranno. Faccio un esempio: un embrione che non abbia come genitori due insegnanti di religione dagli stipendi luculliani, ma due luridi peccatori che convivono e che hanno contratti a progetto (grazie biagi, lo dico nel caso in cui all’inferno leggano i blog) sara’ una grandissimo sfigato. Niente winx, ne’ bratz, niente dinosauri di ogni foggia. La play station se la scorda. I suoi compagni gli diranno che e’ un senza dio, lo derideranno e durante l’ora di religione cattolica sparleranno di lui/lei approfittando della sua assenza. E dio benevolo col suo sguardo d’amore? Eh, mi spiace, per i non battezzati non puo’ fare niente. Finche’ era embrione lo guardava amorevolmente, ma gia’ allora, essendo dio un precog, sapeva che sarebbe diventato un bambino sfigato e ha mantenuto lo sguardo ebete, senza dirgli niente. Ma facciamo un altro esempio, un embrione piu’ fortunato con due due genitori devoti, sposati in chiesa e che vanno anche a messa qualche volta, pero’ poveri come la merda. Dio benevolo che fa? Un cazzo. Lo fa crescere e morire povero. Ratzinger ha poi continuato la simpatica omelia paragonando il ventre materno alla fertile terra. Ratzinger, si sa, e’ un originalone. In ogni caso, Ratzinger, tieni giu’ mani e occhi dai ventri materni. Lo stesso dicasi per dio. Guardate in casa vostra e gia’ che ci siete pulite. Vunciuni.
Archivi del mese: dicembre 2005
Antidoti/Antiemetici 6.6
Ultima playlist dell’anno, a meno che non incappi in qualcosa di eclatante da qui a qualche giorno. Quindi facciamola abbondante. L’anno muore così, fra miserie e buffonate ridicole; se tutto va bene fra qualche mese potremo abbattere tutte le statue simboliche del Grande Leader, così come è stato fatto per lo Zar, per Saddam e per Mussolini (potrei dire anche Lenin, ma non lo dico, tiè!) e scatenarci in infiniti e pacibondi rave parties per strada, negli atri delle stazioni, nei mercati generali, nei municipi e nelle fabbriche. Vi sprono, quindi, al glamour a costo zero e alla fisicità della danza e del sesso, da esercitare senza ritegno durante questi giorni, a mo’ di prove generali. Nel frattempo qualcuno mi spieghi cosa significa Intercity Plus. Forse il plus si riferisce all’unto degli appoggiatesta di carta? Cioè, è tutto grasso che cola? Ma allora perché i suddetti appoggiatesta sono presenti sui sedili in modo random? Non sarebbe più corretta la denominazione di Intercity Plus/Minus a seconda del sedile sul quale accomodi le chiappe?
P.S.: Tying Tiffany Ministro Subito!
* Rework: Jogging Beat (Roman Fluegel Tender Feet Mix) [Playhouse]
* LCD Soundsystem: Tribulations (Lindstroem Mix) [DFA/Emi]
* In Flagranti: Just Gazing [Kill the DJ]
* Robag Wruhme & Wighnomy Brothers: Killerteppich [Musik Krause]
* Hell: Tragic Picture Show [International Deejay Gigolos]
* Ascii Disko: Black Metal (Oliver Huntemann’s Black Metal Electro Disko Remix) [Ascii Disko]
* 3 Channels: Koko With Steve [Trapez]
* Zongamin: Bongo Song [Ed Banger]
* Ròisìn Murphy: Ramalama [Echo]
* Scratch Massive: Girls on Top (Break Version) [My Best Friend]
* The Egg: Wall (Mylo Remix) [Ministry of Sound]
* Depeche Mode: A Pain That I’m Used To (Jacques Lu Cont Dub) [Mute]
* Tying Tiffany: Honey Doll [Jato Music/Wide]
Solito tafazzismo di sinistra
E’ difficile perdere le elezioni avendo un vantaggio dai quattro agli otto punti a poco più di tre mesi dal voto, tuttavia la missione non è impossibile per gli straordinari strateghi di cui dispone il centrosinistra.
Riunitisi nei giorni scorsi per decidere come presentarsi alle politiche cosa sono stati capaci di partorire? Nessun richiamo al nome di Prodi nei simboli e liste papocchio con accorpamenti di partiti un po’ sì ed un po’ no, in alcune regioni sì ed in altre no, alla Camera da qualche parte, al Senato in altre. Geniali, assolutamente geniali.
Queste sono decisioni che sembrano prese esattemente per perdere. Il nome di Prodi sui simboli restituirebbe un carattere più maggioritario alla contesa (scontro uno a uno, Prodi contro Berlusconi), appannando la dimensione proporzionale del voto e favorendo il centrosinistra, come ormai è storicamente verificato.
Il numero maggiore di liste invece servirebbe a raccogliere più voti proprio in virtù del proporzionale, dove la frammentazione viene premiata. Insomma, presentando tutte le liste, di tutti i partiti, con il nome di Prodi su tutti i simboli, si vincerebbe a mani basse, travolgendo la Casa delle Libertà .
Ma Prodi dove lo candidiamo? In un po’ di circoscrizioni capolista con i DS e in un po’ di circoscrizioni capolista con la Margherita.
E i piccoli partiti che non superano lo sbarramento del 2% alla camera? Rappresentanza garantita nelle liste dei partiti maggiori più affini.
Casualmente, proprio nei giorni scorsi, prima della riunione nefasta e masochista dell’Unione, pensando a quanto a volte sanno essere stupidi ed autolesionisti i leader del centrosinistra, mi ero preso il disturbo di spedire l’elaborazione grafica che vedete qui di fianco ad un po’ di segreterie di partito. Di fianco vi riporto alcuni estratti della lettera:
Sì, lo so, ogni partito ha i propri grafici e i propri esperti di comunicazione. So anche che con la nuova legge non sarà facile capire come presentarsi, con quali liste, per raccogliere il maggior numero possibile di voti alle prossime politiche. So anche che ci saranno riunioni, accordi, tensioni, e che la questione, probabilmente e purtroppo, si deciderà con qualche pastrocchio per nulla chiaro per l’elettore.
Tuttavia io, se posso permettermi, offro liberamente a tutti voi una piccolissima idea. Perdeteci due minuti, è un gioco, una specie di divertimento, anche se sono convinto che, se effettivamente utilizzata, questa ideuzza potrebbe produrre ottimi risultati.
Starà a voi fare in modo che arrivi alle orecchie e agli occhi dei leader della coalizione, sempre ammesso che la consideriate valida.
Date un’occhiata ai simboli allegati.
L’idea è semplice: sfruttare la dimensione accresciuta dei simboli sulla futura scheda elettorale per aggiungere a tutti i simboli dei partiti una base comune avente un forte richiamo sia a Prodi che all’Unione.
Così facendo si otterranno due risultati notevoli:
1) Graficamente l’unione apparirà come un’alleanza fra pari, solida, compatta, coesa
2) L’elettore capirà istantaneamente che, qualunque partito scelga, voterà per Prodi presidente e per L’Unione maggioranza
A me sembra semplice ed efficace.
Bene, per stasera basta giocare alle elezioni, se qualcuno di voi gentili lettori è arrivato fin qui e vuole farmi sapere cosa ne pensa mi scriva pure.
A presto, un cordiale saluto a tutti voi e grazie per il lavoro che svolgete.
Beh, scommetto che non ci crederete, ma non ha risposto nemmeno una segreteria, su nove o dieci partiti nemmeno uno ha sentito il bisogno di dare un cenno.
Complimenti ragazzi, avanti così e ci terremo Berlusconi fino alla sua morte.
Per poi vederlo sostituito da Casini.
Operazione veritahahahahahahahahahahahahahah
Parte l’operazione verità , ovvero il martellamento mediatico con il quale Silvio vuole sedurre gli italiani raccontando di nuovo un sacco di balle, stavolta però gridando più forte.
Purtroppo per Silvio parte male: le sue graziose cartoline sono realizzate con un software crackato, quindi illegale.
Silvio, porcaccia la miseria, nemmeno una cartolina riesci a farti fare senza infrangere la legge? E che cacchio!
E dopo 4 anni? Revisione obbligatoria!
Ora, mi chiedo, a voi pare normale che un insegnante allontanato dalla cattedra perche’ riportava agli alunni i vangeli come testi storici, vada in giro a lagnarsi? Eppure accade. Il professore si chiama Franco Damiani e chi lo difende? Forza Nuova, nel suo sito nero. Bene, visto che ha molto tempo libero ormai il prof e si annoia, invece di decoupare che fa? Difende i revisionisti.
Croce Rotta
Maurizio Scelli, l’uomo che in pochi anni ha definitivamente trasformato la Croce Rossa Italiana in un organismo filogovernativo atto a raccogliere consenso cattolico, bigotto e vagamente fascista, ha deciso di buttare la maschera e, dovendo lasciare la poltrona tanto amata, dedicarsi alla politica… o a qualcosa del genere.
Il programma politico del nuovo movimento “Italia di nuovo”, che Maurizio Scelli si accinge a battezzare – sabato a Roma all’Auditorium di via della Conciliazione la prima uscita pubblica – sara’ riassunto in una canzone. “Ingegnere o spazzino, l’importante e’ la dignita’”, “qui c’e’ gente che muore di fame, e all’isola dei famosi non mangiano per gioco”: questi alcuni passaggi della canzone, scritta da un cantautore che negli anni passati ha partecipato al Festival di Sanremo giovani e ora fa le pulizie in un albergo romano. Scelli, il giorno in cui lascia definitivamente la Croce Rossa, della quale e’ stato per tre anni commissario straordinario, parla di questo movimento giovanile e dice che perfino gli ulema iracheni gli hanno mandato a dire che coinvolgere i giovani nella politica e’ un fatto estremamente positivo.
Beh, dipende, anche Mussolini coinvolgeva un sacco i giovani.
Allora, come ormai saprà chi segue un po’ questo blog, a me piace andare sempre a fondo nelle cose. Chi è Maurizio Scelli? Da dove salta fuori? Facile.
Maurizio Scelli è un trombato alle elezioni politiche del 2001, ovvero quelle in cui il centrodestra è riuscito a far entrare in parlamento cani e porci approfittando della legge elettorale che adesso ha cancellato. Scelli era candidato con Forza Italia, nel collegio 20 del Lazio 1 ( Roma – Gianicolense) e perse contro Walter Tocci.
Dopo la sconfitta Scelli piagnucolò un po’ e, avendo un sacco di amici potenti, riuscì a rimediare il suo bel posticino. La sua nomina a commissario avviene nell’aprile del 2003.
Scelli è amico di Gianni Letta e di Camillo Ruini, non lo si può mica lasciare a casa, bisogna metterlo a capo di un ente umanitario rovinandone per sempre l’imparzialità .
Fortunatamente a Scelli un tentativo di resistere all’oblio è già fallito:
Qualche mese fa, lo stesso Scelli, presento’ a Firenze un movimento giovanile che suscito’ parecchie polemiche perche’ tra gli invitato alla presentazione era stato chiamato l’ex terrorista Fioravanti e questo ha provocato anche la rinuncia del presidente del Consiglio Berlusconi a partecipare all’incontro. “Berlusconi non ha capito – spiega oggi Scelli – si e’ lasciato fuorviare dai suoi collaboratori che parlavano soltanto di scarsa affluenza al convegno”.
Maurizio, una preghiera, iscriviti a Forza Nuova e basta, dai, non avremo già troppe liste di derivazione chiaramente fascista alle prossime elezioni?
Forse stanno ancora scioperando…
Mi risulta che lo sciopero dei giornalisti italiani si sia concluso.
Strano.
A quanto mi pare di aver capito si è scioperato contro la precarizzazione del lavoro che gli editori vorrebbero introdurre ancora più pesantemente nella categoria. Si è scioperato quindi per non essere ostaggio del lavoro a termine e del licenziamento spicciolo, si è scioperato per non dover riportare sempre fedelmente la volontà dell’editore, si è scioperato, in definitiva, per la libertà nella professione.
Sciopero nobile, non c’è che dire.
Bene, finisce lo sciopero e che succede?
Il TG1 riparte più asservito che mai.
Edizione delle 13:30, nemmeno una parola sul ballottaggio in corso a Messina, nemmeno una.
Un malpensante potrebbe erroneamente credere che, visto l’essere Messina roccaforte del centrodestra, visto che il premier faticosamente tenta di accreditare presso l’opinione pubblica un inesistente recupero da parte della sua coalizione, visto che a Messina tira invece una brutta aria per la CDL, soprattutto considerando i dati che arrivano dallo spoglio, meglio fare finta di niente, meglio parlare della salma di Luigi Tenco, buonanima.
Una domanda agli amici giornalisti del TG1: ehi, branco di pirla, ma che avete scioperato a fare?
Desperate GardenDwarfs (seconda puntata)
“Forse li abbiamo fatti con un po’ di fretta…”
Avete presente i maximanifesti con il faccione del nano, ormai tanto ritoccato da sembrare disegnato con i pastelli, e la scritta “Stiamo mantenendo tutti gli impegni… e andiamo avanti”?
Ecco, secondo le ricerche di mercato fatte fare da un Berlusconi evidentemente dubbioso, non piacciono alla gente.
Sarà perché la presa in giro stavolta è evidente anche agli italiani più decerebrati?
Beh, comunque si cambia, via quei cartelloni, se ne faranno di nuovi, bianchi e gialli, sembra. Meglio far finta che Forza Italia, il partito azzurro, sia in realtà un altro partito, chissà qualcuno ci caschi, non si sa mai.
Continuano poi a uscire sondaggi veri, non come quelli della Ghisleri, nota geologa prestata alla falsificazione di opinioni: E’ di oggi il dato IPR, centrosinistra 52,8 contro centrodestra al 44,9, un divario estremamente difficile da colmare, pur spendendo in manifesti e campagna elettorale fino all’ultimo euro del Cavaliere.
Le cose si mettono male, Silviuccio.
Coglione più, coglione meno.
L’articolo 5 della Legge 20 giugno 1952 n. 645 recita esattamente così: “Chiunque, partecipando a pubbliche riunioni, compie manifestazioni usuali del disciolto partito fascista ovvero di organizzazioni naziste, è punito con la reclusione fino a tre anni e con la multa da 400.000 fino a un milione di lire”.
Questa legge rappresenta la naturale estensione della XII disposizione transitoria finale della Costituzione che vieta espressamente la ricostituzione del partito fascista. Allora, iniziamo ad applicare la legge? Iniziamo ad incarcerare i coglioncelli che ballano “Tengo la camisa negra” col braccino alzato, fraintendendo anche il significato della canzone? Iniziamo a sbattere dentro Di Canio, idiota tonante, tonitruante, anzi, che innalza il suo neanderthaliano arto in uno stadio? Mi rendo conto che questo ridicolo paese è pieno di fascistelli a tutti i livelli di potere (e di impotenza); le carceri non basterebbero? D’accordo: ripristiniamo i lavori forzati, facciamo costruire le strade a mano e a regola d’arte a questa feccia. E che schiattino come mosche sotto un sole rovente.
Qui iena ci cova
Allora… prima il servizio su Berlusconi che si scorda di annoverare Mussolini fra i dittatori, poi poche ore fa il servizio sulla mia cara Lorena “sonounadonnanonsonounasanta” Bianchetti.
Pochi cazzi: o le Iene mi copiano le idee oppure io arrivo sempre prima dei loro autori.