Ore 22.15. Non ce la faccio più a seguire Ballarò. Se l’amico dell’amico Mantovano è irritante il picciotto La Loggia è a dir poco repellente. E’ untuoso, materialmente untuoso, afflitto da pallore cadaverico, arrogante, con una smorfia che gli si disegna intorno ad a feritoia purulenta che si atteggia a sorrisetto sarcastico ed un fare pretesco, da prete picciotto. E’ il tipico esemplare di essere che usciva fatto con lo stampo molti decenni fa: non stupirebbe vederlo ritratto in una foto in bianconero in compagnia di grassi signori con le mani piene di anelli ed un cappello a falde larghe. O mantelline purpuree.
Sono sempre gli stessi e hanno le stesse facce, cambiano nome magari, provano a cambiare aspetto ma sono sempre gli stessi. E ora probabilmente riusciranno ad avere il loro golpe-giocattolo, proposito che hanno perseguito in modo infantilmente irresponsabile e delinquenziale.
Non riesco più ad essere dissacrante ed ironico. Sappiano, questi signori, che più di sessant’anni fa i nostri nonni sono saliti in montagna e furono chiamati banditi, ma nessuno di loro combatteva se non per la libertà del proprio paese. Si arriva ad un punto in cui certe cose non solo sono legittime, ma doverose: se un paio di spostati considerano legittima una guerra contro un popolo inerme, essi non avranno difficoltà a capire che in fondo, una cosa simile doveva pur succedere. E dovranno stare al gioco: non potranno dire che si tratta di terroristi, non potranno invocare una cosa così ridicola come il pericolo rosso.
Me ne assumo le piene responsabilità penali: l’ultimo modo per cambiare questo paese del cazzo è guardare ai nostri nonni.
Archivi del giorno: 11 ottobre 2005
Conati continui
Berlusconi inciampa. Che Dio esista? Forse è un segnale.
“Mi hanno spinto”
Sarà inciampato nel suo ego. Ah, no, quello è troppo grosso, si vede per forza.
Lo scandalo era partito molto prima, quando si parlava di emendamenti. Un governo delegettimato che fa una legge a proprio vantaggio e l’opposizione pensa di EMENDARE. Che cazzo c’è da emendare? Non dovevano far saltare tutte le sedute non presentandosi in aula? Evidentemente no.
Sperano nei franchi tiratori nel governo. Già , speriamo anche che ritirino la legge e si dimettano tutti, allora.
Calderoli: “Voto segreto, che poi tanto segreto non è…”
Ah, ah, Calderoli, l’uomo che si vantava di avere i lupi in giardino. La sua imbecillità naif svela quello che tutti si sbrigano a negare, ovvero hanno già preso provvedimenti anche contro questa eventualità .
Ma c’è il baluardo della democrazia, l’opposizione:
“17:37 Respinti primi emendamenti centrosinistra
I deputati del centrosinistra hanno votato con la Cdl contro i loro emendamenti a voto segreto, bocciati con oltre 525 no e 54 sì e due astenuti.”
Va beh, andiamocene.
A cosa serve ancora restare in un paese in cui un governo odiato, che ha subito una sconfitta elettorale senza precedenti non solo è legittimato a restare al potere, ma anche aiutato dall’opposizione a mantenerlo per un’altra legislatura?
Passerà anche questa, grave violenza a questa Italia addormentata, grazie a un manipolo di italiani senza scrupolo, che dopo essere riusciti a far passare quest’affronto, si sentiranno legittimati a compiere ogni altro tipo di scempio.
Il prossimo voto lo scrivo su un muro, con lo spray. Sarà altrettanto utile…
Casta presunta
Il TG1 non può evitare di dare la notizia, lo farebbe volentieri ma non può, ormai si sa, ormai lo hanno detto tutti. Occorre dunque darla sfoderando tutta la riverenza che si può: Lapo, il povero Lapo, vittima incolpevole di un cocktail di droghe, è finito in ospedale per una “presunta” overdose.
Presunta.
Ci sono cartelle mediche, ci sono referti, ci sono dichiarazioni di primari, ci sono analisi delle urine eppure… presunta.
Dunque il presunto giornalista del presunto primo telegiornale nazionale, non si pone minimamente il problema di quanto si stia distorcendo la notizia ed anzi calca con l’intonazione quel “presunta”, quasi a voler dire ai telespettatori: – Così hanno detto le malelingue ma noi in redazione non ne siamo tanto sicuri, noi qui lo sappiamo che Lapo è un bravo ragazzo, tanto sfortunato, e gli Agnelli sono dei luminosi sovrani illuminati dalle chiappe sempre linde.
L’Italia è l’unico paese al mondo dove prostrarsi ai potenti è un automatismo sociale.
Scommetto che gli Agnelli e la FIAT non hanno dovuto alzare nemmeno un dito per guadagnarsi tanta condiscendenza, figuriamoci, con un giovane in ospedale per droga hanno avuto probabilmente ben altro a cui pensare. No, nessuna pressione, ci giurerei, la deferenza verso il “signore” è un atteggiamento proprio di questi finti giornalisti che ammorbano le nostre tv ed i nostri giornali.
Non hanno mostrato lo stesso tatto e la stessa cautela con il povero Calissano, non ci hanno pensato per niente. Anzi, si sono comportati da avvoltoi com’è prassi quando hanno a che fare con soggetti che non possono minimamente influire sulla loro carriera, hanno frugato nella vita privata dell’attore, si sono affrettati a dipingerlo come uno spacciatore, lo hanno mostrato in manette, trascinato fuori dalla propria casa, ne hanno fatto un esempio da non seguire, un mostro, un bello e dannato sopraffatto dall’edonismo e dalle facili emozioni.
Ma Lapo no, Lapo è un simpaticone, sono tutti pronti a giurarlo.
Di fronte a tanto strabismo provo un disgusto finanche difficile da rendere a parole. Devo anche subirmi Vespa di sera che organizza la sua arringa difensiva sul rampollo FIAT senza sapere nemmeno cosa sia un cocktail di droghe.
Giuro, Vespa, ieri a Porta a Porta, il grande Vespa, il presunto giornalista di punta della RAI, pensava che Lapo avesse preso un bicchiere e ci avesse messo dentro un po’ di champagne, un po’ di cocaina, un po’ di eroina ed avesse mandato giù tutto. Vespa non sapeva di che cavolo si stesse parlando.
Vespa è, ahimé, un ignorante.
Ogni giorno, ogni maledetto giorno, muoiono chissà quanti ragazzi per droga, spesso da soli, spesso senza nemmeno la possibilità di venire curati in un ospedale. Ogni giorno i presunti giornalisti di questo sciagurato paese fanno finta di niente. Ogni giorno questi ragazzi, innocenti, adorabili e tremendi e sfortunati come chiunque altro, vengono pianti soltanto da chi li ha amati, avvolti dal dolore discreto di famiglie senza più forze.
Famiglie nobili quanto gli Agnelli.