Sì, ok, ma davvero alla Barilla pensano che gli italiani siano così fresconi?
Nessuno può bersi la storia della Barilla legata alla tradizione, questa fabbrica/famiglia in cui bravi papà fanno i sughi, brave mamme inventano la pasta piccina e bravi figli fanno la sfoglia per le tagliatelle.
Ma via, la Barilla sarà una fabbricona qualunque, come tutte le altre, avrà ciminiere, macchinari, operai tristissimi col lavoro sempre più precario e con sempre meno diritti, inquinerà ed avrà un consiglio d’amministrazione fatto da squali senza scrupoli, come tutte le aziende che si rispettino.
Magari delocalizzerà anche, andando a produrre le castellane in Romania, le Emiliane in Bielorussia, i ditaloni rigati in Polonia e i garganelli in Cina.
Perché cercare di farci bere le storielline familiari melense, eh? Ma chi volete che ci creda?
P.S.
Ho controllato, la Barilla non è una fabbricona qualunque, la Barilla è 29 fabbricone qualunque. E’ il leader mondiale nella produzione di pasta, terzo gruppo europeo nei prodotti da forno, ha stabilimenti in 3 continenti che producono milioni di tonnellate di alimenti ogni anno, consumati in tutto il mondo.
E mio marito fa il cuoco alla Barilla, mio marito fa il sugo con la ricotta, sì, certo, una campagna che sa proprio di sincerità , già .
Del resto dai proprietari del Mulino Bianco, dai tizi che hanno inventato la famiglia perfetta composta da sorridenti statue di cera sterili ed asessuate, potevamo aspettarci qualcosa di diverso?