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Qualunque cosa sia ormai diventata

La bellezza silenziosa. Fotografie di Antonella Monzoni

I nostri amici del Candiani riaprono i battenti:

OLTRE CENTO FOTOGRAFIE DI ANTONELLA MONZONI
IN MOSTRA AL CENTRO CULTURALE CANDIANI

Sarà inaugurata giovedì 30 agosto alle ore 18.00 al centro Culturale Candiani la mostra La bellezza silenziosa. Fotografie di Antonella Monzoni visitabile fino al 30 settembre p.v.

L’esercizio del reportage fotografico ha condotto Antonella Monzoni a maturare un rapporto con la realtà molto personale e intimo. La bellezza silenziosa è quella che si sente, che si vede nonostante tutto ciò che la nasconde, la contrasta, la nega; è quell’energia femminile che anche se non si esprime compiutamente in una singola vita non si spegne mai, anzi, come un tratto del codice genetico si riafferma nel passare di generazione in generazione attraverso la sofferta storia dell’umanità. Scoprirla è percepire nella realtà la potenzialità enorme di un’energia creatrice sotterranea e inarrestabile che, pur nelle enormi avversità, opera per dare un futuro migliore al mondo.

La bellezza silenziosa è un’opera che ha preso forma lentamente tra Lalibela nel 2003 e l’Iran nel 2012, in un percorso ispirato dalla sua più profonda intuizione e autocoscienza di donna emiliana dallo stile di vita proiettato verso la libertà espressiva del proprio essere. Ed è con negli occhi le penombre fluide e nel cuore il dono rivelatore de Lalibela che la Monzoni nel 2004 riconosce la bellezza della donna africana etiope con Silent Beauty.

Nel 2006 l’artista incontra la novantenne Henriette Niépce, pronipote dell’inventore della fotografia che conduce da cinquant’anni una vita appartata, della quale cattura la bellezza vedendo, attraverso la maschera della sua vecchiaia, la giovane Niépce che amava il bel mondo e la pittura. In Iran nel 2011 e 2012 Antonella Monzoni si immerge invece nell’Islam posto alla prova della modernità. Il fascino di un ambiente sociale in cui convivono la Religione Islamica e le spinte innovatrici indotte dalla modernità occidentale sono un esempio formidabile dell’energia sotterranea della Bellezza silenziosa che trasforma il mondo.

La bellezza silenziosa di Antonella Monzoni è quella che va sempre oltre lo stereotipo, irraggiungibile perché vive nel futuro e inarrestabile perché fa parte dell’essere umano e il suo linguaggio fotografico interloquisce col mondo con una poetica coerente che ne ha orientato il comportamento e quindi la visione nell’essere semplicemente “donna tra le donne del mondo”.

La bellezza silenziosa. Fotografie di Antonella Monzoni
Centro Culturale Candiani
dal 31 agosto al 30 settembre 2012

Inaugurazione
Giovedì 30 agosto alle ore 18.00

sala espositiva secondo piano
orario: da mercoledì a venerdì 15.30 – 19.30
sabato e festivi 10.30 – 12.30 e 15.30 – 19.30
chiuso lunedì e martedì

In occasione de Il Gusto della Cultura sabato 22 settembre la mostra rimarrà aperta fino alle ore 23.30

ingresso libero

FUMETTA – IL PRIMO FUMETTO DI DONNE

La nostra amica Luana De Rossi ci invia questo comunicato:

CON LA REDAZIONE NAMIR abbiamo deciso di aprire FUMETTA – il primo fumetto completamente
on line – VISTO PENSATO SCRITTO DA SOLE DONNE… e disegnato dal grafico EMMEDI.
in questo numero attraverso FUMETTA spieghiamo L’AMORE IN BOTTIGLIA – cioe’
l’amore a chi amore non ha… ma non pensare che sia il solito fumetto.

nel prossimo ci occuperemo delle DONNE OPERAIE – poi un numero di fumetta lo dedichiamo
ad ANNA MAGNANI e cosi’ via… cercando di coprire discutere affrontare tutte le tematiche
delle DONNE e dal punto di vista femminile, attraverso grandi testi e riflessioni.

PER LEGGERE IL PRIMO NUMERO DI FUMETTA basta cliccare su questo link: http://www.namir.it/FUMETTA/FUMETTA.HTM

GLOCAL 3 : FRA CENTRO E PERIFERIA

I nostri amici del Candiani ci segnalano questa nuova interessante iniziativa:

LA MOSTRA A CURA DI ENRICO GUSELLA
IN PROGRAMMA AD APRILE
AL CENTRO CULTURALE CANDIANI

Venerdì 13 aprile alle ore 18.00 sarà inaugurata al Centro Culturale Candiani la mostra fotografica  Glocal 3 : fra Centro e periferia, a cura di Enrico Gusella organizzata dal Centro Culturale Candiani e dall’Assessorato alla Produzione culturale del Comune di Venezia in collaborazione con Bugno Art Gallery.

Epicentro delle dinamiche  e di nuove progettualità che si affacciano sulla scena contemporanea locale e internazionale, è proprio Mestre in quanto territorio dalle diverse trasformazioni, e dai diversi  processi di industrializzazione, ai quali, via via,  han fatto seguito  nuovi processi di rinnovamento e innovazione tecnologico – industriale.
E’ sul terreno della città come paesaggio non solo industriale o abitativo, ma anche connettivo, di reti e relazioni che parte e si sviluppa Glocal 3, e proprio nel segno della relazione e della complessità trae senso lo sviluppo della mostra attraverso la consistente pattuglia di fotografi tesi a interpretare un quadro globale dei cambiamenti.
Fra “Centro e periferia” significa quindi, fra identità e alterità, interno/esterno, dentro/fuori ma, soprattutto, indagine per recuperare bisogni, forme  e valori, che si manifestano attraverso configurazioni tese a dare una lettura il più possibile organica e complessa della realtà ambientale e paesaggistica dei nostri tempi.  
Il gruppo di Glocal è costituito da alcuni dei più singolari nomi della fotografia italiana: Elio Ciol, Enzo e  Raffaello Bassotto,  Luca Campigotto, Orsenigo_Chemollo, Giovanni Chiaramonte, Roberto Salbitani e Marco Zanta, a cui fa seguito la seconda pattuglia costituita da Maria Teresa Crisigiovanni,  Moria De Zen, Lisa Ferro, Marina Giannobi, Marco Introini, Andrea Morucchio  e  Josef Rainer,  che precede generazionalmente  quella che può essere definita la nuova ”officina veneziana” rappresentata da un gruppo di giovani fotografi:  Alessandra Bello, Manuel Costantini,  Laura Fiorio, Daniele Sambo, Roberto Sartor e Federico Sutura.
Glocal intende essere così una sorta di radiografia, interna/esterna al territorio e agli “attori sociali” che lo rendono vivo. Ma quella che si rappresenta al Candiani, è una storia non solo fra “Centro e periferia” ma, anche, fra generazioni e generi fotografici - l’architettura, il paesaggio, le città e gli individui, ovvero la società e le sue trasformazioni -  e fra identità in grado di dar luogo allo sviluppo e ai processi di trasformazione del territorio e delle città, ambiti, questi, a cui la fotografia, da sempre, concorre in maniera determinante quale visione sul mondo, e quale sviluppo della nostra percezione e rappresentazione visiva.

Glocal 3: fra Centro e periferia
a cura di Enrico Gusella

Centro Culturale Candiani
dal 14 aprile al 12 maggio 2012

venerdì 13 aprile, ore 18.00
Inaugurazione mostra

fotografie di
Enzo e Raffaello Bassotto
Luca Campigotto
Elio Ciol
ORCH Orsenigo _ Chemollo
Giovanni Chiaramonte
Mariateresa Crisigiovanni
Moria De Zen
Lisa Ferro
Marco Introini
Marina Giannobi
Andrea Morucchio
Josef Rainer
Roberto Salbitani
Marco Zanta

Officina veneziana: Alessandra Bello, Manuel Costantini, Laura Fiorio, Daniele Sambo, Roberto Sartor, Federico Sutera

orario:
da martedì a venerdì 15.30 – 19.30
sabato 10.30 – 12.30 e 15.30 – 19.30
chiuso lunedì e festivi
apertura straordinaria 1 maggio 10.30 – 12.30 e 15.30 – 19.30

sala espositiva secondo piano
ingresso libero

LIBYA

Gheddafi è morto ma la Libia, e i suoi problemi, restano ancora tutti di fronte a noi.

LE FOTOGRAFIE DI PIETRO MASTURZO
IN MOSTRA AL CENTRO CULTURALE CANDIANI

Sarà inaugurata venerdì 9 marzo alle ore 18.00 al Centro Culturale Candiani la mostra Libya. Fotografie di Pietro Masturzo organizzata dal Centro mestrino in collaborazione con Shots Gallery. Visitabile fino al 31 marzo 2012, l’esposizione raccoglie trenta fotografie tratte dal reportage realizzato durante la guerra contro il regime del Colonnello Gheddafi ucciso dai ribelli il 20 ottobre dopo una lenta agonia, mandata in mondo visione grazie alle riprese realizzate con i telefonini dagli stessi assassini.
La mostra intende sollecitare un momento di riflessione sul presente e sul futuro della nazione. La fine del regime di Gheddafi chiude un capitolo della sua storia ma pone la Libia davanti a un futuro gravido di interrogativi. Reggerà l’unità nazionale o  prevarranno le divisioni tribali e i conflitti centro-periferia? Avanzeranno i processi di democratizzazione o si imporrano le formazioni islamiste radicali?  E che ruolo avranno gli stati che hanno appoggiato la coalizione anti-Gheddafi?
Ne parleranno Renzo Guolo, studioso del  mondo islamico, docente all’Università di Padova ed editorialista di “Repubblica” e Lucia Goracci, inviata di guerra del Tg3 Rai il 21 marzo alle ore 18.00 nel corso dell’incontro Libia. La guerra e la nazione organizzato nell’ambito della mostra in collaborazione con l’Associazione Esodo.

Pietro Masturzo, classe 1980, napoletano, dopo aver ottenuto la laurea in Relazioni internazionali presso l’Università L’Orientale di Napoli ha iniziato, dal 2007, a lavorare come fotografo professionista con diverse agenzie di fotogiornalismo, pubblicando i suoi lavori sulle più importanti testate giornalistiche italiane. Ancora giovanissimo, ha vinto il World Press Photo Award 2009 con l’immagine – che sarà esposta in mostra – della donna iraniana che immersa nella distesa dei tetti di Teheran lancia nella notte incombente il suo richiamo alla rivolta. 

Come ogni vero fotoreporter, dopo aver seguito per La Stampa la rivolta egiziana di Piazza Tahrir, non poteva mancare in Libia per essere testimone oltre che narratore di ciò che avviene in un teatro di guerra, che non è solo confronto militare ma anche sofferenza e paura.
Nel disfacimento e distruzione del vecchio con solo vaga premessa di un nuovo, tra ribellione popolare e scontro di tribù, intervento NATO e regolamento di conti, Masturzo vive una guerra strana, caotica, dove la vera conquista, l’abbattimento del regime, rischia di perdersi nelle rivalità tra bande politico-militari.
Le sue foto, con i ribelli e i civili immersi in un’atmosfera sospesa, pose oblique e surreali, esprimono le slabbrature e le opacità di questo conflitto quasi fisicamente, con individui e folle che animano un dramma che a tratti li sovrasta e in cui si percepisce la miscela di euforia e smarrimento dei libici, la difficoltà di costruire una struttura civile nel grande vuoto del deserto con il suo cuore di petrolio, sullo sfondo del mare di Bengasi. 

Libya. Fotografie di Pietro Masturzo
Centro Culturale Candiani
dal 10 al 31 marzo 2012-02-02

Inaugurazione
venerdì 9 marzo alle ore 18.00

sala espositiva Paolo Costantini –
terzo piano

orario:
dal martedì al venerdì 15.30 – 19.30
sabato 10.30 – 12.30 e 15.30 – 19.30
chiuso lunedì e festivi
apertura straordinaria domenica 18 marzo
10.30 – 12.30 e 15.30 – 19.30

ingresso libero