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E’ dura là fuori

Forza Bono

Tratto da gigwise.com

Bono ha accusato il controverso Primo Ministro italiano Silvio Berlusconi di “sfruttare” la sua immagine nella corsa per le elezioni italiane.

Il frontman degli U2 è rimasto sconcertato nell’apprendere che una sua fotografia è stata usata nel fascicolo patinato che illustra i risultati del governo, alla ricerca di un secondo mandato la prossima settimana.
Nell’opuscolo di Forza Italia, che è stato distribuito nelle case italiane, si dichiara che Bono è “grato al Primo Ministro per le azioni intraprese dal governo italiano nei confronti dei paesi poveri” implicando l’alto profilo delle campagne del cantante contro la povertà mondiale.
In ogni caso, Bono ha ribattuto a queste affermazioni scrivendo una lettera aperta all’imperatore dei media nella quale si legge: “ Signor Berlusconi, sono lusingato di apparire nel suo opuscolo, ma mi sento anche un po’ sfruttato”.
Egli ha anche richiamato l’Italia a proposito della necessità di onorare la promessa dei leader del G8 di stanziare denaro in favore delle persone più povere del mondo e ha scritto: “Se il suo impegno è reale e la sua firma è degna di fiducia allora il mondo vorrebbe sapere come l’Italia raggiungerà questo obbiettivo”.

Noi aggiungiamo che il catzillo, come se ci fosse bisogno di specificarlo, ha perso da tempo ogni ritegno, sempre che ne abbia avuto in passato.

http://www.gigwise.com/news.asp?ContentID=15379

Campagna LAV contro i canili lager

Ci scrive Annamaria, dell’ufficio comunicazione della LAV.
Come sempre rispondiamo prontamente al suo appello, e ricordiamo a tutti che chi fa del male agli animali può far del male a chiunque.

Gentili amici,

il fenomeno del randagismo assume dimensioni sempre più preoccupanti nel nostro paese, sono migliaia i cani abbandonati ogni anno, e circa 550.000 quelli reclusi nei canili. Molti comuni sono impreparati a gestire il fenomeno del randagismo e affidano la gestione dei canili ad esterni pagando una diaria per cane che varia dai 2 ai 7 euro.

Questo meccanismo ha determinato la nascita di un business milionario dove l’interesse dei gestori non è rivolto ai cani in custodia, ma alla cospicua opportunità di profitto che essi rappresentano: 1000 cani possono fruttare fino a 2,5 milioni all’anno. Così i cani vengono relegati in strutture sovraffollate e totalmente inadatte, in condizioni sanitarie inadeguate, privati di cure veterinarie, maltrattati e denutriti: puoi vederlo con i tuoi occhi su www.nolager.com

La LAV è impegnata in una campagna di sensibilizzazione su questo fenomeno che avrà il suo momento di lancio in due giornate nazionali di sensibilizzazione: 1 e 2 aprile saremo presenti in oltre 300 piazze italiane, per raccogliere firme in favore delle nostre proposte, distribuire materiale informativo e raccogliere fondi attraverso la cessione dell’uovo di cioccolato equo e solidale realizzato appositamente per l’evento.

Veline

Non quelle col culo unto candidate con Forza Italia, ma come quelle di Fuori Orario: spezzoni di girato senza commento che gettano una luce sul delirio più impensabile.
Alcune perle tratte dalle pagine sms del sito del (l’ex) presdelcons.

IN CALABRIA CI STANNO MASSACRANDO SOS PRESIDENTE

RAGAZZI,IO SPERO E CREDO CHE CON L`AIUTO DEL SIGNORE IL 9 APRILE,IL NOSTRO CREDO PREVARRA`.NON DIMENTICATE,METTETE LA SVEGLIA AZZURRA,IL NOVE E IL DIECI! FORZA SILVIOOO

SILVIO UN GRANDE COME TE DEVE GUARDARE IN FACCIA LA TELECAMERA AL PROSSIMO CONFRONTO CON PRODI, TU SEI UN GRANDE COMUNICATORE E DEVI DIMOSTRARLO A TUTTI GLI INDECISI

HO CERCATO DI FARLE RECAPITARE UNA MAREA DI LETTERE ATTRAVERSO ESPONENTI DEL PARTITO MA NIENTE….CAVALIERE HO 2 LAUREE E TANTE IDEE VINCENTI PER SALVARCI MI CONTATTI

Presidente Lei è troppo gentile con la sinistra..un vero signore, ma con quelle bestie non bisogna essere così… ma molto duri… far capire che aria tira per loro

Mi dispiace ma Fini e Casini hanno ragione, l’andata e’ finita male. Ma c’e’ il ritorno. PRESIDENTE SI ESALTI! SIA AGGRESSIVO COL SORRISO! Vedra’ che la sx non regge!!!

CaroPresidente io e la fam. abbiamo sempre votato per lei ma in questi ultimi due anni senza vedere un€uro in più e con gli aumenti Sono alla fame.Proviamo l’altroScusi

“Meglio maiale che fascista”

cosi’ recita la piu’ bella battuta del secolo di uno dei migliori film del mondo e cioe’ Porco rosso di Miyazaki. Ieri, invece, la pacata, raffinata, intellettuale e charmant Alessandra Mussolini ha proferito le seguenti parole dal salotto impregnato di bava di Vespa: “Meglio fascista che frocio”. L’affermazione merita un’analisi. Dico io, impossibile che una donna politica del suo spessore si abbassi a dire frasi da osteria di forza nuova, una donna come lei, con quei capelli biondo naturale, quelle labbra sempre prive di trucco e cosi’ semplici, quegli occhi da maschera egizia di carnevale e quel fare da camallo ubriaco e molesto. Dev’esserci stato un errore. Che abbia gia’ ritrattato la piccola principessa della politica italiana? Come i calciatori quando vengono inquadrati mentre scodellano bestemmie tra un segno della croce e un ringriaziamento al cielo dopo il gol, anche Alessandra – principessa Sissy – Mussolini avra’ gia’ precisato che no, lei non ha mai pronunciato quella frase, e’ stata fraintesa. Ha detto “Meglio scafista che mocio” per dire che piuttosto che pulire i pavimenti una donna dovrebbe condurre immigrati clandestini alla morte, del resto Alessandra – Donna Letizia – Mussolini e’ sempre stata in prima fila per i diritti femminili, no? Oppure ha detto: “Meglio basista che incrocio”, in una tipica esternazione surrealista, movimento artistico che la politica e fine intellettuale conosce bene e apprezza. No, perche’ se avesse davvero detto ” Meglio fascista che frocio” sai come si stara’ mordendo le mani il capobranco Fini che li stava addestrando tutti/e alla parvenza di democrazia?

Per il momento però abbasso solo Irving

Faziosamente citiamo un po’ l’Unità:

Lo storico negazionista britannico David Irving è stato condannato dalla corte d’assise di Vienna a tre anni di prigione per aver negato 17 anni fa l’esistenza dell’Olocausto. Il processo si è basato su un’intervista del 1989 e alcuni discorsi tenuti durante una visita di Irving in Austria, in cui negò che il genocidio degli ebrei fosse un crimine. In Austria, la negazione dell’Olocausto è un reato punibile con la reclusione fino a dieci anni. Irving, era stato arrestato in novembre quando fu fermato mentre viaggiava su un’autostrada austriaca.

Lo storico ha ammesso che l’affermazione con cui escludeva che siano mai esistite le camere a gas era «falsa». All’arrivo in tribunale ammanettato, però, Irving aveva definito «ridicolo» essere processato per qualcosa detto 17 anni prima. «Non sono un negazionista dell’Olocausto, il mio punto di vista è cambiato, la storia è un albero in continua crescita. Più documenti ci sono, più apprendi, e io ho appreso tanto dal 1989».

Fortunatamente si può cambiare sempre idea.

W Irving Abbasso Darwin

Ci scrive il professor Franco Damiani, ci eravamo già occupati di lui in questo post.

Questa la mail del professore:

Volevo solo dire a quel simpatico vostro redattore che trova il tempo di occuparsi del sottoscritto che mi dispiace deluderlo ma non ho affatto tempo libero e non mi annoio per nulla: sono regolarmente in servizio, per la vostra gioia, avendo vinto la causa amministrativa e quella disciplinare con l’amministrazione scolastica e attendendo di giorno in giorno il risarcimento milionario dei danni materiali e morali. Se volete mettervici anche voi, un’altra causetta per diffamazione non mi costa niemte, così stavolta mi compro la casa nuova. Non sono mai andato in giro a “lagnarmi” di alcunché.

Trovo comunque profondamente scorretto occuparsi di terzi senza dar loro la possibilità di replicare.
sarà il vostro stile.

W Irving Abbasso Darwin

Franco Damiani

P.s. Almeno informatevi prima di scrivere: noi di destra facciamo così.

Questa la mia risposta:

Caro professor Damiani,
E’ un piacere sentirla. Mi chiamo Luigi Faragalli è sono il webmaster di cineboom.
Francamente non ricordavo il testo cui lei fa riferimento e quindi ho dovuto ricercalo e rileggerlo. Nel testo si fa riferimento al suo allontanamento (che mi pare ci sia stato visto il suo ricorso alla giustizia, conclusosi peraltro felicemente per lei) ed al riguardo mostrato per lei e per le sue posizioni da parte di Forza Nuova, anche questo a quanto mi risulta rispondente a verità.
Non vedo quindi gli estremi della “causetta” per diffamazione tuttavia, qualora lei ritenesse diversamente, saremo ben pronti a cercare di renderle il più ostico possibile l’acquisto della nuova dimora, e non certo per antipatia personale, semplicemente perché non riteniamo assolutamente di averla diffamata.
Riguardo alla scorrettezza la sua valutazione è alquanto aprioristica, le diamo volentieri la possibilità di replicare.
Se lei ritiene mi impegno a pubblicare la sua precedente mail in cui dà notizia della vittoria della causa amministrativa e disciplinare.
Il nostro stile è quello di informarci e di informare, non mettiamo in croce nessuno, diamo notizie in modo leggero e, per i nostri lettori, divertente.

Attendo dunque il suo consenso alla pubblicazione della sua precedente precisazione.

A presto.

Luigi Faragalli

www.cineboom.it

Il consenso del professor Damiani alla pubblicazione è poi giunto assieme ad altre precisazioni che riporto:

- Per la precisione si trattava di “sospensione cautelare”, che non è un provvedimento disciplinare ma che di solito non viene applicata nemmeno nei confronti dei pedofili (c’è stato un caso recente) e comunque dura al massimo pochi giorni, Nel mio caso è durata sei mesi e mezzo. Il giudice del lavoro di Padova l’ha revocata il 13 giugno 2005 come illegittima e sproporzionata, dopodiché il consiglio di disciplina del MIUR mi ha prosciolto da ogni addebito “non avendo il docente violato alcuna norma”. Pensavo che un sito libertario o giù di lì come il vostro dovrebbe essere a favore della libertà di pensiero e di insegnamento, invece mi sbagliavo: anche voi volete la libertà solo per chi la pensa come voi, con buona pace di Voltaire.

- Pubblichi pure la replica, magari aggiungendo che la storicità dei Vangeli, prima di essere un dogma di fede vincolante per ogni cristiano, è una verità di ragione naturale, come qualsiasi sacerdote non infrollito dal Vaticano II le potrà spiegare. E io avevo solo detto, correggendo una grave ambiguità del testo, che la Chiesa l’ha sempre insegnata. Facendo seguire, sempre a scanso di equivoci, una spiegazione della teologia cattolica (mi rifiuto di aggiungere “tradizionale”) sull’ebraismo. Il tutto nell’ambito del normale svolgimento del programma di storia. Apriti cielo: chi tocca Sion muore. Il che dovrebbe toccare qualche corda anche all’estrema sinistra (su Israele sono meno lontano da Ferrando che da Gasparri): ma tant’è, dalli al fascista e chi s’è visto s’è visto. Che tristezza.

Confermo al professor Damiani che in effetti siamo un sito libertario o giù di lì e che siamo assolutamente per la libertà di pensiero, tanto che siamo qui a pubblicare tranquillamente queste sue osservazioni. Il tiro al singolo fascista non è uno sport che solitamente ci appassiona, preferiamo tirare su ogni limitazione della libertà, come il professore avrà di certo notato spesso non siamo teneri nemmeno con chi politicamente dovrebbe esserci vicino.
Non posso poi che provare umanamente dispiacere per la dolorosa vicenda personale che ha colpito il professor Damiani nei giorni della polemica e di cui egli mi informa nel nostro scambio epistolare.
E’ ovvio che chi riporta notizie e prende posizioni su di esse non può essere sempre a conoscenza di tutte le vicende, personali e non, che riguardano le persone citate, esiste per questo il diritto di replica che noi non esitiamo a concedere quando necessario. Avremmo potuto di certo contattare telefonicamente il professor Damiani, come egli stesso suggerisce, al momento della stesura però non si voleva approfondire la vicenda fino a questo punto. Sta a chi scrive valutare quanto spazio dare ad un argomento e quanto si ritengano affidabili le fonti o quanto sia necessario acquisire ulteriori notizie.
Sembra poi aver dato particolarmente fastidio al professor Damiani il riferimento al suo “lagnarsi”. Ribadisce che la sua è stata soltanto una difesa doverosa e giusta. Ne prediamo atto, così come ci pare superfluo sottolineare che, nel rispetto della legge, si possano esprimere tranquillamente pareri su eventi ed atteggiamenti.
Così come il professor Damiani ha diritto di insegnare quello che gli pare nel rispetto delle norme vigenti, così chi di dovere ha la libertà di discutere i suoi argomenti, così come il professore ha il diritto di difendersi e di replicare ai nostri articoli, così noi abbiamo il diritto di informare ed esprimere opinioni.

Sono sufficientemente persuaso che questo articolo dimostri in modo lampante quanto io sia parsona corretta e lontana da ogni mentalità stalinista, tuttavia non per questo pronto ad imbavagliarmi, o ad imbavagliare i redattori, ci mancherebbe.

Cassate

Poniamo il caso che io subisca un furto, ok? Non me lo auguro ma facciamo questa ipotesi. Poniamo pure che io subisca un altro furto e i ladri vengano catturati. Ebbene, essi avranno uno sconto di pena in base all’attenuante che io non sono nuovo all’esperienza dei furti. Logico, no? Certo, in questo paese franchista si.

Silenzio, parla il nano

Dopo la pazzesca ed insensata campagna di criminalizzazione operata dal signor Silvio Berlusconi nei confronti di un quotidiano appartenente all’opposta area politica, non possiamo che solidarizzare con la redazione tutta de L’Unità ed in particolare con la giornalista Marcella Ciarnelli.
A tutti loro personalmente mi sento di dire: Tenete duro, questa stagione ripugnante della storia patria finirà, si sperà al più presto possibile.
Tenete duro.

Di seguito la lettera inviata dall’Unità ai colleghi giornalisti, purtroppo silenti.

Cari colleghi, l’ inquietante episodio di Firenze, con il presidente del Consiglio a brandire davanti ad una folla plaudente il giornale l’ Unità indicandolo come un nemico da combattere e da perseguire, è soltanto l’ultimo sconcertante attacco a questo giornale e alla professionalità di chi vi lavora. Sempre sabato a Firenze una persona che aveva accesso alla sala stampa identificata la collega Marcella Ciarnelli come inviata dell’ Unità l’ ha così apostrofata: «Non mi siedo accanto ad una persona che lavora all’ Unità…». Frase che ha stupito enormemente una giornalista austriaca presente.

La colpa dell’ Unità e dei giornalisti che vi lavorano è di aver fatto in questi anni fino in fondo il proprio mestiere esercitando il diritto di critica e di cronaca, così come previsto dall’ articolo 21 della Costituzione. Ma contro questo collettivo sono state mosse ripetutamente delle accuse dal presidente del Consiglio solo per il fatto di esserci occupati di lui.

A fronte di ciò riteniamo non ci sia stata tutela adeguata da parte degli organismi della categoria. Così come non c’è stato nulla quando in una trasmissione televisiva Giuliano Ferrara ha definito l’Unità un giornale tecnicamente omicida; così come non c’è stata un’azione a tutela degli organismi di categoria quando l’inviata Marcella Ciarnelli ha dovuto fronteggiare accuse durissime del presidente del consiglio, in diretta tv, nella conferenza stampa a fine 2005.

Ma l’Ordine dei giornalisti ha, al contrario, deciso di convocare rapidamente Natalia Lombardo e Furio Colombo “rei” di aver fatto cronaca e critica nei confronti di Clemente Mimun e Bruno Vespa. Con una sproporzione inaudita tra l’inerzia mostrata negli episodi in cui giornalisti dell’Unità sono stati vittime di attacchi e la solerzia mostrata quando sono altri a lamentarsi.

Ci rivolgiamo ai colleghi perché sentiamo intorno a noi un assordante silenzio, tanto più inquietante quando l’ attacco alla libertà d’informazione viene da una delle più alte cariche dello stato.

Oltre la precarietà

“Vendo il mio rene perche’ non abbiamo piu’ soldi per vivere”, con queste parole disperate una donna di 31 anni, Stefania Grasso, residente nel comune cremonese di Pandino ha denunciato pubblicamente la sua drammatica situazione. Sposata con una figlia di 5 anni, tempo fa aveva dovuto abbandonare il lavoro da consulente aziendale per accudire il marito, Giuseppe Spataro, anche lui 31enne, rimasto gravemente ferito ad una gamba a causa dello scoppio di una bombola di gas mentre lavorava. Per quell’incidente la famiglia Spataro, originaria di Napoli, e’ in attesa di un risarcimento, ma per tutta risposta la ditta dove l’uomo lavorava lo ha licenziato.

Mi aspetto che il Presidente del Consiglio le dia della comunista spargitrice di angoscia e disinformazione.