Dice Santo Silvio, uomo e imprenditore onesto: “C’e’ un’attenzione assoluta e spasmodica – ha detto – affinche’ non possano esserci inquinamenti. Il nostro governo ha fatto della lotta alle organizzazioni criminali una bandiera, credo – ha aggiunto – che nessun governo ha portato nelle patrie galere un numero cosi’ alto di latitanti, siamo in guerra assoluta con tutti i gruppi criminali del nostro Paese. Abbiamo riportato una vittoria rilevante, andremo avanti in questa direzione”
Guardiamo nei dettagli la dimensione di questa vittoria.
UDC:
Salvatore Cuffaro, presidente della regione Sicilia, indagato per rivelazione di segreti d’ufficio con favoreggiamento alla mafia.
Antonio Borzacchelli, ex deputato regionale, in carcere da febbraio, arrestato per concussione nell’ambito di un’indagine su mafia e politica.
David Costa, deputato regionale, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Arrestato nei giorni scorsi. Ebbe il sostegno elettorale delle cosche trapanesi in cambio di favori.
Nino D’Amico, ex consigliere provinciale di Palermo, indagato per turbativa d’asta a favore di un’impresa vicina a Provenzano.
Leonardo D’Arrigo, consigliere comunale a Palermo, indagato per favoreggiamento alla mafia.
Salvo Iacono, consigliere provinciale ad Agrigento, arrestato nell’inchiesta su mafia e appalti.
Rosario Incardona, consigliere comunale di Palma di Montichiaro, arrestato ad aprile per associazione a delinquere finalizzata all’estorsione.
Vincenzo Lo Giudice, ex deputato regionale, arrestato per mafia a marzo.
Carmelo Lo Monte, assessore regionale, indagato a Messina per associazione a delinquere e truffa.
Domenico Miceli, ex assessore a Palermo, arrestato a marzo per concorso in associazione mafiosa.
Forza Italia:
Marcello Dell’Utri, condannato in primo grado a 9 anni di reclusione per concorso esterno con la mafia. Nominato pochi giorni prima della sentenza responsabile dei giovani Forza Italia. Il boss Antonino Giuffrè che da due mesi ha iniziato a collaborare con la giustizia dopo essere stato per anni uno degli uomini più vicini al boss latitante Bernardo Provenzano ha dichiarato che la mafia avrebbe sostenuto il progetto politico di Forza Italia. In particolare il senatore Marcello Dell’Utri avrebbe ricevuto appoggio elettorale da parte di Cosa Nostra nelle elezioni del ’99.
Amedeo Matacena, ex deputato, arrestato nell’ambito di un’inchiesta su presunte pressioni e condizionamenti che negli ultimi anni sarebbero state esercitate su alcuni magistrati della Procura distrettuale di Reggio Calabria.
Giuseppe Aquila, ex barista sui traghetti, nel 1997 vicepresidente della Provincia di Reggio Calabria. Il 1 settembre 1998 arrestato con l’accusa di concorso in omicidio.
Giovanni Mauro, presidente della Provincia di Ragusa, arrestato con l’accusa di aver riscosso tangenti, in una provincia ad alta densita mafiosa.
Francesco Musotto, presidente della Provincia di Palermo, arrestato nel novembre 1995, processato per concorso esterno in associazione mafiosa e poi assolto in primo grado, nell’aprile 1998.
Gaspare Giudice, deputato in Parlamento, eletto nel 1996 nel collegio di Bagheria con il 54 per cento dei voti,vicecoordinatore di Forza Italia in Sicilia. Salvato dal voto della Camera, che a sorpresa (contro lo stesso parere già espresso dalla Giunta per le autorizzazioni a procedere) non concede l’autorizzazione alla custodia cautelare in carcere.
Gianstefano Frigerio, deputato. Candidato ed eletto in Puglia è stato arrestato subito dopo le elezioni; latitante anche durante le elezioni, è pluripregiudicato e condannato a più di 7 anni di reclusione, in attesa del cumulo della pena. Si candidò (per Forza Italia) sotto falso nome, ossia come Carlo Frigerio.
AN:
Angelo Mascia, assessore al demanio del comune di Nettuno, sciolto per infiltrazioni mafiose. Agli arresti domiciliari a seguito dell’inchiesta denominata «Appia-Mithos» condotta contro il clan Gallace-Novella, clan da anni attivo nelle cittadine laziali. Secondo gli inquirenti sul litorale laziale comandava la ‘ndrangheta calabrese.
L’elenco è parziale e potrebbe continuare per centinaia e centinaia di nomi. Tutti i fatti sono di dominio pubblico e facilmente riscontrabili su internet. Se Silvio dice il vero nella sua ultima dichiarazione se ne può dedurre soltanto che questo governo ha fatto della lotta alle organizzazioni criminali una bandiera seguendo una strategia ben precisa: Berlusconi ha infiltrato per anni suoi uomini nella mafia per combatterla dall’interno.
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