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E smettiamola col pensare che la politica sia una cosa sporca

Desperate GardenDwarfs (seconda puntata)

“Forse li abbiamo fatti con un po’ di fretta…”

Avete presente i maximanifesti con il faccione del nano, ormai tanto ritoccato da sembrare disegnato con i pastelli, e la scritta “Stiamo mantenendo tutti gli impegni… e andiamo avanti”?
Ecco, secondo le ricerche di mercato fatte fare da un Berlusconi evidentemente dubbioso, non piacciono alla gente.
Sarà perché la presa in giro stavolta è evidente anche agli italiani più decerebrati?
Beh, comunque si cambia, via quei cartelloni, se ne faranno di nuovi, bianchi e gialli, sembra. Meglio far finta che Forza Italia, il partito azzurro, sia in realtà un altro partito, chissà qualcuno ci caschi, non si sa mai.

Continuano poi a uscire sondaggi veri, non come quelli della Ghisleri, nota geologa prestata alla falsificazione di opinioni: E’ di oggi il dato IPR, centrosinistra 52,8 contro centrodestra al 44,9, un divario estremamente difficile da colmare, pur spendendo in manifesti e campagna elettorale fino all’ultimo euro del Cavaliere.

Le cose si mettono male, Silviuccio.

Coglione più, coglione meno.


L’articolo 5 della Legge 20 giugno 1952 n. 645 recita esattamente così: “Chiunque, partecipando a pubbliche riunioni, compie manifestazioni usuali del disciolto partito fascista ovvero di organizzazioni naziste, è punito con la reclusione fino a tre anni e con la multa da 400.000 fino a un milione di lire”.
Questa legge rappresenta la naturale estensione della XII disposizione transitoria finale della Costituzione che vieta espressamente la ricostituzione del partito fascista. Allora, iniziamo ad applicare la legge? Iniziamo ad incarcerare i coglioncelli che ballano “Tengo la camisa negra” col braccino alzato, fraintendendo anche il significato della canzone? Iniziamo a sbattere dentro Di Canio, idiota tonante, tonitruante, anzi, che innalza il suo neanderthaliano arto in uno stadio? Mi rendo conto che questo ridicolo paese è pieno di fascistelli a tutti i livelli di potere (e di impotenza); le carceri non basterebbero? D’accordo: ripristiniamo i lavori forzati, facciamo costruire le strade a mano e a regola d’arte a questa feccia. E che schiattino come mosche sotto un sole rovente.

Val di Susa

Manganellate su persone inermi, per difendere interessi privati.
Sapete cosa significa?

FASCISMO

Se non avete idea di cosa è successo informatevi, è importante.
Qualche punto di partenza degno di nota:

Servizio radio di Repubblica sulla tragedia della Val di Susa, con molte testimonianze dirette:

http://repubblicaradio.repubblica.it/player.php? mode=prog&ref=2451&art=1988

Un post di un testimone diretto.

http://groups.google.it/group/it.sport.montagna/browse_thread/ thread/f6546b30f5665ea6/166c8293d8065160?hl=it#166c8293d8065160

I commenti di Pisanu:

[ANSA]
Pisanu sullo sgombro Tav: «Nessun blitz» Il ministro dell’Interno: ha dimostrato grande professionalità nel ripristinare le condizioni indispensabili di legalità nel cantiere Tav
ROMA – Una dichiarazione che farà discutere. «Vivo apprezzamento» è stato espresso dal ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu alle forze di polizia dopo quanto avvenuto questa notte in Val di Susa. Un apprezzamento, è detto in una nota del Viminale, «per la grande professionalità e lo spirito di sacrificio che stanno dimostrando sia nel ripristinare le condizioni indispensabili di legalità nel cantiere Tav sia nel garantire l’ordine pubblico».

Pisanu fascista.
Attendo denuncia oppure, ancor più gradito, qualche rappresentante delle forza dell’ordine che viene direttamente a manganellare anche me.

Un Colpo di Pistolahahah

Ti farò male più di un colpo di pistola
È appena quello che ti meriti
Ci provo gusto me ne accorgo ed allora
Non mi vergogno dei miei limiti e lividi
Come ti gira dopo un colpo di pistola
Ti vedo un po’ a corto di numeri
Ci provo gusto me ne accorgo ed allora
Non mi seccare coi tuoi alibi alibi
Come gira dopo un colpo di pistola
Ti vedo un po’ a corto di numeri
Ci provo gusto me ne accorgo ed allora
Non ci provare coi tuoi alibi alibi

(Grazie a Boosta, Samuel, Vicio, Max e Ninja)

Un nano è una carogna di sicuro…

HDC: CRESPI, SONO STATO TRADITO DA SILVIO BERLUSCONI

Milano, 30 nov. (Adnkronos) – ”Tutto quello che ho avuto dal rapporto con Forza Italia e Silvio Berlusconi l’ho restituito. Sono molti quelli traditi da Silvio Berlusconi, molti che si iscriverebbero a questo club”. Tornato in liberta’ dopo circa due mesi passati agli arresti in carcere e domiciliari per la bancarotta di Hdc, Luigi Crespi si sfoga davanti ai giornalisti. E, oltre a parlare delle sue ‘vicessitudini’, racconta di come sono andate le cose tra lui e il premier. Crespi dice di avere ”rotto i rapporti” con il leader di Forza Italia in occasione della guerra in Iraq.

Odio beccarci sempre.

N.B.
Ovviamente Crespi mente, l’Iraq non c’entra nulla, Silvio se l’è venduto al suo amico banchiere del nord perché in quel momento gli conveniva, ma Crespi è indagato ancora per bancarotta e non può sbilanciarsi più di tanto. Intanto si toglie qualche sassolino dalla scarpa, più che dare del traditore al Silvio non possiamo chiedere ad un grasso furfante sudaticcio che è stato compare del Cavaliere fino all’altro giorno.

Don Silvio u Chiacchiaruni

Dice Santo Silvio, uomo e imprenditore onesto: “C’e’ un’attenzione assoluta e spasmodica – ha detto – affinche’ non possano esserci inquinamenti. Il nostro governo ha fatto della lotta alle organizzazioni criminali una bandiera, credo – ha aggiunto – che nessun governo ha portato nelle patrie galere un numero cosi’ alto di latitanti, siamo in guerra assoluta con tutti i gruppi criminali del nostro Paese. Abbiamo riportato una vittoria rilevante, andremo avanti in questa direzione”

Guardiamo nei dettagli la dimensione di questa vittoria.

UDC:

Salvatore Cuffaro, presidente della regione Sicilia, indagato per rivelazione di segreti d’ufficio con favoreggiamento alla mafia.
Antonio Borzacchelli, ex deputato regionale, in carcere da febbraio, arrestato per concussione nell’ambito di un’indagine su mafia e politica.
David Costa, deputato regionale, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Arrestato nei giorni scorsi. Ebbe il sostegno elettorale delle cosche trapanesi in cambio di favori.
Nino D’Amico, ex consigliere provinciale di Palermo, indagato per turbativa d’asta a favore di un’impresa vicina a Provenzano.
Leonardo D’Arrigo, consigliere comunale a Palermo, indagato per favoreggiamento alla mafia.
Salvo Iacono, consigliere provinciale ad Agrigento, arrestato nell’inchiesta su mafia e appalti.
Rosario Incardona, consigliere comunale di Palma di Montichiaro, arrestato ad aprile per associazione a delinquere finalizzata all’estorsione.
Vincenzo Lo Giudice, ex deputato regionale, arrestato per mafia a marzo.
Carmelo Lo Monte, assessore regionale, indagato a Messina per associazione a delinquere e truffa.
Domenico Miceli, ex assessore a Palermo, arrestato a marzo per concorso in associazione mafiosa.

Forza Italia:

Marcello Dell’Utri, condannato in primo grado a 9 anni di reclusione per concorso esterno con la mafia. Nominato pochi giorni prima della sentenza responsabile dei giovani Forza Italia. Il boss Antonino Giuffrè che da due mesi ha iniziato a collaborare con la giustizia dopo essere stato per anni uno degli uomini più vicini al boss latitante Bernardo Provenzano ha dichiarato che la mafia avrebbe sostenuto il progetto politico di Forza Italia. In particolare il senatore Marcello Dell’Utri avrebbe ricevuto appoggio elettorale da parte di Cosa Nostra nelle elezioni del ’99.
Amedeo Matacena, ex deputato, arrestato nell’ambito di un’inchiesta su presunte pressioni e condizionamenti che negli ultimi anni sarebbero state esercitate su alcuni magistrati della Procura distrettuale di Reggio Calabria.
Giuseppe Aquila, ex barista sui traghetti, nel 1997 vicepresidente della Provincia di Reggio Calabria. Il 1 settembre 1998 arrestato con l’accusa di concorso in omicidio.
Giovanni Mauro, presidente della Provincia di Ragusa, arrestato con l’accusa di aver riscosso tangenti, in una provincia ad alta densita mafiosa.
Francesco Musotto, presidente della Provincia di Palermo, arrestato nel novembre 1995, processato per concorso esterno in associazione mafiosa e poi assolto in primo grado, nell’aprile 1998.
Gaspare Giudice, deputato in Parlamento, eletto nel 1996 nel collegio di Bagheria con il 54 per cento dei voti,vicecoordinatore di Forza Italia in Sicilia. Salvato dal voto della Camera, che a sorpresa (contro lo stesso parere già espresso dalla Giunta per le autorizzazioni a procedere) non concede l’autorizzazione alla custodia cautelare in carcere.
Gianstefano Frigerio, deputato. Candidato ed eletto in Puglia è stato arrestato subito dopo le elezioni; latitante anche durante le elezioni, è pluripregiudicato e condannato a più di 7 anni di reclusione, in attesa del cumulo della pena. Si candidò (per Forza Italia) sotto falso nome, ossia come Carlo Frigerio.

AN:

Angelo Mascia, assessore al demanio del comune di Nettuno, sciolto per infiltrazioni mafiose. Agli arresti domiciliari a seguito dell’inchiesta denominata «Appia-Mithos» condotta contro il clan Gallace-Novella, clan da anni attivo nelle cittadine laziali. Secondo gli inquirenti sul litorale laziale comandava la ‘ndrangheta calabrese.

L’elenco è parziale e potrebbe continuare per centinaia e centinaia di nomi. Tutti i fatti sono di dominio pubblico e facilmente riscontrabili su internet. Se Silvio dice il vero nella sua ultima dichiarazione se ne può dedurre soltanto che questo governo ha fatto della lotta alle organizzazioni criminali una bandiera seguendo una strategia ben precisa: Berlusconi ha infiltrato per anni suoi uomini nella mafia per combatterla dall’interno.

Buffone, fatti processare!

Da repubblica.it:

Il Gup di Milano Fabio Paparella decidera’ probabilmente lunedi’ se disporre la traduzione dall’inglese all’italiano di alcuni atti relativi all’inchiesta sui presunti Fondi neri creati da Mediaset nella compravendita di diritti televisivi e cinematografici. Durante l’udienza di oggi, le parti si sono date battaglia sulla questione, e alla fine, il giudice si e’ riservato di decidere. Le difese dei 14 imputati, a cominciare da quella del premier Silvio Berlusconi, hanno chiesto che venga tradotta la copiosa documentazione in lingua inglese. Secondo il Pm Fabio De Pasquale questo passaggio sarebbe inutile perche’ gli atti fondamentali dell’inchiesta sono gia’ stati tradotti e, inoltre, le parti in causa conoscono bene l’inglese e non avrebbero quindi difficolta’ a comprenderli. Infine, per il rappresentante della pubblica accusa la traduzione porterebbe ad un allungamento notevole dei tempi processuali. Per il Pm addirittura ci vorrebbero tre anni per completare l’operazione.

La traduzione, eh?
Adesso vuoi la traduzione.
Maledetto.

L’ottimismo è il profumo degli IM-BE-CIL-LI

“In Italia c’e’ un benessere diffuso. Molte regioni sono all’avanguardia. L’81% delle famiglie italiane possiede un’abitazione, siamo il primo Paese come numero di telefonini, televisioni e automobili [...] c’e’ ancora qualche problema [...] l’Italia si presenta in modo ottimistico e guarda al futuro con fiducia [...] pesa a noi liberali [...] ancora, nella parte politica, ci sono partiti che hanno orgogliosamente l’espressione comunista nel nome e il simbolo dello stato totalitario: la falce e il martello [...] quanto la fine della II guerra mondiale. Se ci fossero ancora la ‘cortina di ferro’ e il giogo comunista – prosegue – non ci sarebbe stata per il mondo la possibilita’ di diventare una unita’ globale attraverso internet”

Non passa un giorno senza che il Presidente del Consiglio dica sciocchezze epocali. Stupidaggini così grandi che gli meriterebbero un bel calcio nelle natiche e via a nuove elezioni in ogni paese sano di mente al mondo, ma non in Italia.

Passiamo alla consueta confutazione degli argomenti clowneschi del premier:

Tesi: L’Italia sta bene, siamo pieni di telefonini.
Confutazione: Nessun istituto, ente, nazione, nessuna azienda, nessun bottegaio di periferia, nessuno al mondo ha mai considerato la diffusione dei telefonini quale indice di sviluppo economico o sociale. Negli Stati Uniti ad esempio i telefonini sono stati per lunghissimo tempo diffusi in una ristrettissima fetta della popolazione. Ragioni storiche, abitudini, mode, possono avere un peso troppo rilevante nella diffusione di un bene (vale anche per abitazioni ed automobili) per poterne fare un indicatore attendibile. E’ un fatto invece che il Fondo Monetario Internazionale fotografi puntualmente l’Italia come una delle economie più sofferenti dell’Europa occidentale.

Tesi: L’Italia guarda al futuro con ottimismo.
Confutazione: Secondo l’ultimo sondaggio Acri-Ipsos (condotto con criteri scientifici e non a caso come quelli di Forza Italia), la situazione reale degli italiani sarebbe rissunta in queste parole: – Mezza Italia tira la cinghia. Un italiano su due non riesce a risparmiare e ha difficoltà ad arrivare a fine mese. A grandi linee in crisi c´è il ceto medio, le famiglie numerose con i figli che studiano, i pensionati. E tra questi, nel 2005, il 22% è risultato proprio al verde, non riesce a tirare avanti ed è costretto a indebitarsi per sbarcare il lunario: solo cinque anni fa era il 13%.

Tesi: La falce e il martello sono il simbolo dello stato totalitario.
Confutazione: Lo stato totalitario, in quanto tale, non ha alcun simbolo. Sul manifesto di Forza Italia per la “lotta alla dittatura”, come abbiamo avuto modo di sottolineare su questo blog, nella teoria dei dittatori manca Mussolini. Il fascio littorio era ad esempio un simbolo di uno stato totalitario. Nella sua coalizione, oltre ad Alleanza Nazionale che ha in parte abiurato, si ritrovano partiti che si richiamano direttamente al pensiero di un dittatore. Per contro la falce e il martello simboleggiano fin dalla nascita la presa di coscienza sociale dei lavoratori. Già i partiti della seconda Internazionale fondata a Parigi nel 1889 ne fanno largo uso. Per la prima volta compaiono incrociati nel 1917 durante la Rivoluzione d’Ottobre. Simbolo di lotta popolare quindi, prima che vessillo del totalitarismo.
Senza contare che i partiti di sinistra italiani pur utilizzando questo simbolo sono sempre stati perfettamente inseriti in un sistema democratico e lo sono ancora oggi.

Tesi: Se ci fosse ancora l’Unione Sovietica il mondo non sarebbe unito da internet.
Confutazione: Il comunismo esiste ancora, in Cina, ed i cinesi fanno uso di internet, nonostante i tentativi operati dal governo per controllare e limitare il fenomeno. Il mondo poi non è affatto unito da internet, la stragrande maggioranza degli esseri umani non ha alcun accesso alla rete.

Non so voi ma personalmente sono stanco di avere un Presidente del Consiglio che dice quattro frottole ogni tre parole.

IM-BE-CIL-LE

Silvio dimentica MussoliniDai, avanti, adesso spiegami dov’è Mussolini.
Dov’è?
Era forse un acceso democratico Mussolini?
Non era un dittatore?
Non era un violento?
Non ha condannato a morte un mare di giovani italiani trascinandoli in una guerra assurda?
E allora?
Perché Mussolini no?
Eh, Silvio, allora?

Ma che imbecille, che clamoroso imbecille!