Vorrei soltanto aggiungere un breve aneddoto a quanto hanno ampiamente e passionalmente argomentato i miei cinefili compagni d’avventura. Qualche giorno fa, mia mamma è tornata a casa dal lavoro con aria molto avvilita a causa di un fatto accadutole sul lavoro. Mia madre fa l’insegnante alle elementari, e i suoi alunni hanno 9 anni. Non appena chiusa la porta di casa, mi ha detto queste parole: “in ventitré anni di insegnamento non mi era mai accaduta una cosa del genere: ho un alunno che, quando litiga coi compagni, per insultarli urla a squrciagola : stai zitto, comunista di merda!”. E ancora: “dopo la lezione è venuto da me e ha detto: maestra, non so se ci vedremo ancora dopo le vacanze di Pasqua, mio papà ha detto che se la sinistra vince, andiamo via dall’Italia”. Pensateci bene, in ventitré anni di professione questa cosa le è successa proprio adesso. Ventitré anni in cui il nostro paese ha attraversato svariate divisoni più o meno giustificate dall’ideologia, dal contesto storico, dalla cultura e dal costume. So bene che non è certo questo fatto il sintomo dell’attuale deriva del nostro paese, così come so che probabilmente una volta i genitori stavano più attenti a quello che dicevano in presenza dei bambini e lo stesso vale per i presidenti del consiglio; ma so con certezza anche un’altra cosa: dopo le vacanze di Pasqua, quel bambino, spero tanto che non faccia più parte della classe di mia madre.
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Qui finisce tutto quello che non rientra in nessun altro ambito
I due volti di un uomo
Molto politically scorrect, ma prendendo spunto dalla foto di Sara che trovate sotto “intera”, ecco i due volti di un uomo.
Considerate che, con una crocetta votate per entrambi: ma quale avrà la meglio?
Certo, tutti gli psicologi sono concordi che questa asimmetria non è buon segno…
Silenzio di tensione e imbarazzo
Tensione
Il 9 e 10 Aprile si decide il nostro futuro.
Imbarazzo
Per le reazioni di chi ci ha governato per ben 5 anni. Rabbia, livore, scorrettezze. Mai migliore sintesi di 5 anni di governo.
Paura
Per come potrebbe ridurre l’italia, dove già oggi aizza fazioni opposte l’una contro l’altra, “coglioni” contro brave persone. Industriali “che hanno qualcosa da nascondere” e industriali che votano per lui.
Anche i suoi alleati più pacati, Fini e Casini, si gettano in comizi populisti, in arroganti strategie che fino a una settimana fa criticavano. Oggi anche per loro l’Italia va bene. Va tutto bene. Zitti a sinistra, zitta Finch, zitti tutti gli analisti all’estero. Zitto Newsweek, zitta Nature, zitto Economist. Zitti tutti i giornali che parlano male di 5 anni di governo disastrosi.
Ma voi, italiani, parlate. Non ci hanno permesso nemmeno di scrivere un nome di fianco al simbolo, ma in quell’istante usato per tracciare una croce c’è il futuro di tutti. Per favore, cercate di votare per l’Italia, non per gli interessi, per il populismo e per il continuare su questa strada di tensione e di rovina.
E ora in ritiro, fino all’11 Aprile.
Stefano
1941
Il malgoverno sulla nostra pelle
Credo che la propaganda, nel senso meno negativo del termine, sia ormai l’arma meno efficace da usare per questa campagna elettorale. In questo breve articolo voglio presentare il mio punto di vista, come ho già fatto in passato, tentando di evitare i temi più abusati.
Non credo ci sia bisogno di informare per fare capire ai cittadini quanto l’Italia è stata mal governata in questi cinque anni. Non a caso, infatti, la scelta dello schieramento di Silvio Berlusconi (il possessivo è d’obbligo) per cercare di vincere le elezioni è stata la cosiddetta “Operazione Verità ”. Ovvero: o cittadini, voi che vedete con i vostri occhi che tutto va male, io vi convincerò che sono i vostri occhi a non funzionare, non il paese. Talmente puerile che l’accento è stato subito spostato da questa strategia a quella di una demonizzazione dell’avversario. Ovvero: o cittadini, che per colpa non vostra siete convinti che tutto vada male, perché i vosti occhi e le vostre orecchie sono state manomesse, beh, sappiate che in ogni caso con gli “altri” andrà peggio. Una scelta di politica “contro”, tra l’altro simile alla sciagurata campagna elettorale di Rutelli nel 2001, che non trova controprove nelle dichiarazione di nessun esponente dello schieramento di Berlusconi, le stesse parole di Fini e Casini che proponevano un dibattito sul futuro, sono state insabbiate e poco valorizzate dai quotidiani più vicini alla linea di governo.
Il quadro è chiaro, spero. Berlusconi non ha la minima intenzione di modificare la sua politica. Qualche motivo interno, sia la tutela dei suoi interessi, sia la mai tramontata adesione al piano di rinascita democratica della P2, sia l’ottusa idea che questo possa seriamente fare bene al paese, impediscono all’essere umano Silvio Berlusconi di fare alcuna critica al proprio operato. Eppure, pur ammettendo l’alibi della buona fede, appare evidente che le sue scelte politiche non hanno avuto successo in Italia. Credo che ciascuno di noi abbia almeno un paio di storie da raccontare su come la sua vita sia stata peggiorata dal governo Berlusconi, mi voglio riferire a esperienze dirette, proprio perché è veramente facile stroncare sul nascere la stupida tesi della propaganda di questo centrodestra che sia la fantomatica sinistra a mistificare la realtà . Quindi, glisserò su discorsi macroeconomici che più o meno tutti abbiamo provato negli ultimi anni e mi concentrerò su due fatti quasi irrilevanti, ma che sono rappresentativi dell’impostazione del governo di Silvio Berlusconi.
Annedoto 1: Vado in banca come ogni mese per versare l’affitto. Il locatore ha cambiato banca, perché la precedente aveva alzato le commissioni sui versamenti a una cifra assurda, eravamo arrivati a 6 euro per ogni versamento. Anche questa è una tenedenza comune rilevata dalle associazioni di consumatori che è esplosa in questi anni di governo di centrodestra. Bene, gli sportelli sono tutti paralizzati, parlando con gli impiegati, scopro che una nuova legge ha introdotto una normativa che impone a chiunque faccia un versamento su un qualsiasi conto di fornire le proprie generalità e venire schedato dalla banca. Nota bene, per qualsiasi importo. Posso intravedere l’utilità di questa norma, ma senza nessun tetto minimo, come mi conferma l’impiegato, non ha alcun senso. Senza contare che mi pare davvero irrazionale pensare che i riciclaggi di denaro passino per i microversamenti fatti, peraltro, di persona.
Annedoto 2: Sciopero della mensa universitaria. Il personale delle mensa ha effettuato diversi scioperi negli ultimi tempi, ma sempre di poche ore per non pesare troppo sui già disagiati studenti, perché dopo i tagli e le decisioni dell’azienda del diritto allo studio, l’appalto dei servizi che prima era pubblico, affidato a personali interno, è stato affidato a società private le quali, per risolvere i problemi di mancanza di risorse e personale si sono affidati a personale precario e a momentanee soluzioni tampone. Nel frattempo, i dipendenti “regolari” che, da utente regolare, posso confermare che svolgono il lavoro molto bene da vari anni a differenza dell’idea comune di “dipendente pubblico” non hanno ancora ricevuto 5 anni di arretrati di stipendio. Altro esempio rappresentativo di come i moderni capitalisti non si vergognino mai di tirare la corda fino ad arrivare a un passo dell’azione legale, pur di guadagnare qualche interesse in più. E sulla tutela della legalità , la paralisi della giustizia fa tutto il resto.
Ancora di più, si tratta di un caso comune di devoluzione di un servizio pubblico ad aziende private dirette da un’imprenditoria italiana che non ha mai avuto lo stimolo dal governo alla responsabilizzazione, a offrire un servizio alla società , ma un messaggio ben diverso: lo stato vi sta tassando in modo eccessivo e sta limitando la vosta libertà , il vostro unico obiettivo è il profitto. Questo è il capitalismo italiano, tutelato dal governo Berlusconi dietro alla populistica parola “libertà ”. Forza Italia, forza di libertà (degli sfruttatori, di fare quello che gli pare).
Ci sarebbe anche un annedoto 3 anch’esso di mia esperienza diretta, che riguarda un’altra “riforma” di un’azienda che passa dalla tutela della dignità dei propri dipendenti, della loro professionalità , all’applicare la dottrina dello sfruttamento utilizzando politiche illegali, sacrificando la fiducia, la serietà , la dignità , la professionalità dei suoi dipendenti in nome di un margine di profitto maggiore. L’illegalità , lo sappiamo tutti, è quasi all’ordine del giorno in Italia, in quasi ogni ambito. Uno stato e un governo responsabile, però, sa che deve fare i conti con questa realtà limitando il più possibile lo sfruttamento dei cittadini da parte dei poteri forti della società . Il messaggio che deve passare è quindi quello della solidarietà , non della “libertà ” incondizionata che -se ben ricordate- si chiama anarchia e non è un diritto, ma il caos.
Era prevedibile che ciò accadesse, dopo aver avuto per cinque anni un presidente del consiglio che proprio di questa politica ha fatto la sua bandiera e con essa la sua fortuna.
Certo, direte, ancora non siamo alla fame, in italia. Perché vuoi per il piccolo raggiro che possiamo effettuare a nostra volta, vuoi con l’accortezza che ci permette di evitare un ulteriore fregatura, riusciamo ancora a “sopravvivere”. Ma cosa abbiamo veramente guadagnato in 5 anni? Io ho guadagnato: stress, mancanza di fiducia, difficoltà economiche.
Come ho già detto, non c’è nessuna speranza che il presidente del consiglio, che continua a militarizzare la propria coalizione, decida di cambiare politica. Cinque anni fa alcune persone che conoscevo e che non ritenevo affatto stupide hanno votato Silvio Berlusconi “per provare”. Bene, avete provato.
Questo governo ha fatto acqua da tutte le parti, ha confezionato leggi dannose in fretta e furia, ha fatto favori a lobby distruggendo l’industra italiana. Come il caso della tassa della SIAE su CD e DVD. Di recente, proprio un’industria italiana che produceva supporti vergini ha chiuso i battenti. La grande clientela si è spostata all’estero dove poteva acquisate prodotti migliori a un prezzo inferiore del 50% o più, in modo completamente legale.
Ogni liberista, ogni seria persona di destra deve riconoscere che questa politica NON FUNZIONA.
Il voto del 9 Aprile può essere visto con una dichiarazione di fiducia alla sinistra, ma anche -ed è questo che io mi auguro- come una dichiarazione di sfiducia alla politica di questi anni. Le mie speranza nella produttività e nell’efficacia della coalizione di centrosinistra non sono altissime ma quello che spero emerga da questo voto è che l’assetto dato alla politica da quel fenomeno politico / commerciale chiamato Forza Italia deve cambiare. Poi, diciamolo, il pericolo più grande del concedere una vittoria alla coalizione di centrosinistra, magari con l’astensione, è che non riescano a concludere molto o a riformare alcunché. Ma la vera riforma in cui sperare è quella del centrodestra, che le persone serie rimaste decidano di abbandonare l’egocentrica politica di Silvio Berlusconi e del suo Forza Italia. Perché ha peggiorato il paese, perché ha pesato sulle nostre vite, perché in nome della “libertà ” di pochi, ha rubato la felicità a molti.
Buon voto.
Il regime è regime fino all’ultimo giorno
![](http://cineboom.it/blog/wp-content/berl.jpg)
Il sistema dell’informazione drammaticamente servile nei confronti del centrodestra e di Silvio Berlusconi non riesce a recuperare un minimo di dignità nemmeno in questi giorni di crepuscolo del regime. Qui in redazione riceviamo di continuo minacce, più o meno velate, spesso vere e proprie querele sventolate per intimidire. Come diceva un redattore: E’ ben triste aver lavorato così bene, aver raggiunto un vasto pubblico, e non potersi esprimere sempre liberamente perché non si ha magari la forza economica necessaria ad affrontare dure e lunghe battaglie legali.
Ma noi ce ne freghiamo abbastanza ed andiamo avanti perché, per nostra fortuna, abbiamo un editore completamente pazzo.
Non va così bene ad altri, ad esempio agli amici del Mucchio Selvaggio. Riportiamo qui il loro comunicato e gli offriamo tutta la nostra solidarietà :
La copertina del Mucchio Selvaggio di aprile “avrebbe” dovuto riportare un disegno di uno storico personaggio del fumetto italiano. Il “catzillo” è un fumetto underground, molto famoso negli anni Ottanta, che l’autore Gianfranco Grieco ha modificato per noi facendolo assomigliare a Berlusconi, ovviamente legato a un lungo articolo che mette in guardia sul votare Forza Italia alle prossime elezioni politiche.
Abbiamo usato il verbo “avrebbe” perché il distributore nazionale (Parrini) si è rifiutato di fare uscire il giornale in edicola. Non vuole correre il rischio di denunce penali. Il giornale verrebbe comunque boicottato da molti distributori locali non di sinistra, il tipografo nicchia, la par condicio, rapporti con il potere etc etc. Insomma paura. Paura di ritorsioni legali, economiche e magari anche fisiche da parte del soggetto raffigurato nel disegno.
La redazione trova ciò un atto di censura inqualificabile. La satira è un diritto affermato dalla nostra Costituzione (Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione – Art. 21). Se si va con la memoria indietro nel tempo a copertine, molto più feroci e provocanti, di giornali come il Male, Frigidaire o Cuore ci si rende conto di come è peggiorato il rapporto tra la stampa e il potere e di quanto la libertà di espressione sia sempre meno garantita.
La censura è sempre stata usata come strumento di repressione e negazione di valori e tematiche “scomode”.
Comitato di redazione del Mucchio Selvaggio.
Veline
Non quelle col culo unto candidate con Forza Italia, ma come quelle di Fuori Orario: spezzoni di girato senza commento che gettano una luce sul delirio più impensabile.
Alcune perle tratte dalle pagine sms del sito del (l’ex) presdelcons.
IN CALABRIA CI STANNO MASSACRANDO SOS PRESIDENTE
RAGAZZI,IO SPERO E CREDO CHE CON L`AIUTO DEL SIGNORE IL 9 APRILE,IL NOSTRO CREDO PREVARRA`.NON DIMENTICATE,METTETE LA SVEGLIA AZZURRA,IL NOVE E IL DIECI! FORZA SILVIOOO
SILVIO UN GRANDE COME TE DEVE GUARDARE IN FACCIA LA TELECAMERA AL PROSSIMO CONFRONTO CON PRODI, TU SEI UN GRANDE COMUNICATORE E DEVI DIMOSTRARLO A TUTTI GLI INDECISI
HO CERCATO DI FARLE RECAPITARE UNA MAREA DI LETTERE ATTRAVERSO ESPONENTI DEL PARTITO MA NIENTE….CAVALIERE HO 2 LAUREE E TANTE IDEE VINCENTI PER SALVARCI MI CONTATTI
Presidente Lei è troppo gentile con la sinistra..un vero signore, ma con quelle bestie non bisogna essere così… ma molto duri… far capire che aria tira per loro
Mi dispiace ma Fini e Casini hanno ragione, l’andata e’ finita male. Ma c’e’ il ritorno. PRESIDENTE SI ESALTI! SIA AGGRESSIVO COL SORRISO! Vedra’ che la sx non regge!!!
CaroPresidente io e la fam. abbiamo sempre votato per lei ma in questi ultimi due anni senza vedere un€uro in più e con gli aumenti Sono alla fame.Proviamo l’altroScusi
“Meglio maiale che fascista”
cosi’ recita la piu’ bella battuta del secolo di uno dei migliori film del mondo e cioe’ Porco rosso di Miyazaki. Ieri, invece, la pacata, raffinata, intellettuale e charmant Alessandra Mussolini ha proferito le seguenti parole dal salotto impregnato di bava di Vespa: “Meglio fascista che frocio”. L’affermazione merita un’analisi. Dico io, impossibile che una donna politica del suo spessore si abbassi a dire frasi da osteria di forza nuova, una donna come lei, con quei capelli biondo naturale, quelle labbra sempre prive di trucco e cosi’ semplici, quegli occhi da maschera egizia di carnevale e quel fare da camallo ubriaco e molesto. Dev’esserci stato un errore. Che abbia gia’ ritrattato la piccola principessa della politica italiana? Come i calciatori quando vengono inquadrati mentre scodellano bestemmie tra un segno della croce e un ringriaziamento al cielo dopo il gol, anche Alessandra – principessa Sissy – Mussolini avra’ gia’ precisato che no, lei non ha mai pronunciato quella frase, e’ stata fraintesa. Ha detto “Meglio scafista che mocio” per dire che piuttosto che pulire i pavimenti una donna dovrebbe condurre immigrati clandestini alla morte, del resto Alessandra – Donna Letizia – Mussolini e’ sempre stata in prima fila per i diritti femminili, no? Oppure ha detto: “Meglio basista che incrocio”, in una tipica esternazione surrealista, movimento artistico che la politica e fine intellettuale conosce bene e apprezza. No, perche’ se avesse davvero detto ” Meglio fascista che frocio” sai come si stara’ mordendo le mani il capobranco Fini che li stava addestrando tutti/e alla parvenza di democrazia?
Luttazzi è lento
Daniele Luttazzi torna slow. Il suo blog, pur se baciato da un successo clamoroso, cambia natura e torna ad una comunicazione meno interattiva.
A Luttazzi non piace la dinamica che si è venuta a creare, ovvero la classica massa+leader.
Ho letto il blog di Luttazzi. Ho lasciato anche qualche commento. Ho ritrovato fra gli iscritti anche un provocatore di professione che non vedevo dai tempi in cui frequentavo usenet assiduamente. Mi spiace che il blog, per così dire, chiuda, ma devo dire che Daniele, ancora una volta, ha visto giusto.
In un blog molto seguito è abbastanza difficile evitare il formarsi di un nucleo di adoratori attorno al carismatico conduttore delle danze: è il pifferaio magico che si ripete nel mondo telematico.
Fortunatamente, avendo un po’ di fiuto e conoscendo il mondo di internet per pluriennale frequenza, quando decisi di mettere su questo blog pensai di non permettere commenti a persone non facenti parte della redazione.
Facendo questo ho escluso sia la possibilità della nascita di un leader, sia quella della nascita di una massa adorante.
Inoltre è rimasta ben chiara la natura del blog, come costola, come emanazione di Cineboom e della sua redazione.
Ogni tanto mi arrivano delle mail di lettori che mi chiedono perché non si possono lasciare commenti. Alcuni sono incazzati e dicono di avere “il diritto” di replica alle opinione espresse da me o dagli altri redattori. Curioso, si fanno derubare quotidianamente dei propri diritti e poi vengono a chiederne conto a me, mah.
Altri, invece, solidali e propositivi mi chiedono come fare per “avere un ruolo”, “partecipare”.
Io resto sempre più convinto che questo blog vada benissimo così com’è.
Avere la faccia come il culo
Berlusconi da Bonolis “Mentre stavamo facendo le foto, c’erano un gruppo di ragazzi i quali anche loro erano in posa per una foto. Ad un certo punto uno di loro fa le corna a quello di fronte. Lo vidi e cominciai a fare le corna per fargli capire che era un brutto gesto. Quindi io non facevo le corna apposta, è stata poi la stampa ad aver capito male.”