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Antistaminici

Siccome tutti, ma proprio tutti pubblicano mix cd, perfino Ruini che, con lo pseudonimo di DJ Ruin, ha dato alle stampe un mix cd di Hi-NRG e gay disco, compilato con una rara intelligenza filologica, fra l’altro (e questo dà da pensare) e siccome la Natura nei suoi imperscrutabili esperimenti ha permesso l’esistenza di favella là dove essa non avrebbe dovuto essere (vedi casi molto famosi, ma vedi anche il caso umano di Fibra, in cui l’accoppiamento favella/volto ha dato esito raccapricciante), ho deciso di espormi e sbizzarrirmi, quindi pubblico il contenuto, ma il cd (doppio) ve lo costruite voi con la balsa e il bostik. Nu volevon savuar a tutti.

Yang

1. Erast: Influtusa [Laboratory Instinct]
2. Wacker & Zittrich: Consumenta [Meerestief]
3. Cosmic Sandwich: Man in a Box (André Kraml Remix) [My Best Friend]
4. Troy Pierce: 25 Bitches (Gaiser’s Too Many Bitches Remix) [Minus]
5. Alter Ego: Daktari [Klang]
6. Swoop: Superlicious (The Hacker Remix) [Craft Music]
7. Ellen Allien: Magma (Modeselektor Mix) [Bpitch Control]
8. Tekel: Creteil Connexion [Initial Cuts]
9. Kiki: The End of the World (Remix) [Bpitch Control]
10. Model 500: No UFO’s (Juan Atkins Remix) [R & S]
11. Hell and Anthony Rother: German Bodymachine [Datapunk]
12. Neon: Lobotomy (Ajello Remix) [Mantra Vibes]
13. Margot Meets The Melody Maker: Torch (Main Mix) [Great Stuff]
14. Neil Landstrumm: She’s Lost Control [Scandinavia]

Yin

1. Mylo: Muscle Car (Tiga Remix) [Breastfed]
2. Gucci Soundsystem: Acarpenter [Bugged Out]
3. Goldfrapp: Slide In (DFA Remix) [Mute]
4. Christopher and Raphael Just: Popper (Discotown Mix) [Combination]
5. Soulwax: NY Lipps [Play It Again Sam]
6. In Flagranti: Just Gazing [Kill the DJ]
7. Japan: Quiet Life (12” version) [Hansa]
8. Playgroup: Make it Happen (Ewan Pearson Mix) [Playgroup]
9. Daggers: Daggers Across the Disco [Discograph]
10. Telex: Moskow Diskow (Ben Liebrand Transsiberia Mix) [SSR]
11. Nitzer Ebb: Control I’m Here (Strategic Dancefloor Initiative Mix) [Mute]
12. David Carretta: Te Quiero Mi Amor [International Deejays Gigolo]
13. Oliver Huntemann: Bastard [Confused]
14. Playgroup: Behind The Wheel (DJ Kicks Electroclash Mix) [K7]

Anti What?

Basta! E che sono questi festeggiamenti sottotono? Danze, danze selvatiche, aborigene, viscerali. Un pugno di tracce electro senza fronzoli, secca e bastarda, anfetaminica e catartica, introdotto da un preludio minimal – tech. Da ascoltare in questo ordine, magari da mixare.
Il problema che rimane aperto è: di chi sparleremo su questo blog quando ‘u catzillu Don Coglioni sarà uscito definitivamente di scena?
Pump up the Volume.

• Fairmont: Gazebo (Sebastien Légér Remix) [Net’s Work International]
• Akzidenz Grotesk: Isbjörn [Mental Groove]
• Swoop: Black Market [Craft Germany]
• Anthony Rother: Don’t Stop the Beat [Datapunk]
• Silicon Scally: Gigasquad [Datapunk]
• Larry McCormick: Escape [Datapunk]
• Volsoc: Compuphonic Intelligence (Bass Kittens & Single Cell Orchestra Mix) [WorldElectric]
• Johannes Heil: Brotherhood of Snakes [Datapunk]
• Lowfish: Domination Ver. 2 [Ersatz]
• Franck Kartell: The Sound of Future (Millimetric Mix) [Elektrofon]
• Playgroup: Behind the Wheel (Dj Kicks Electroclash Remix) [K7]
• Sir Alice: L’Amour Made in Taiwan [Tigersushi]

Tornare al Mondo

Come ha ricordato Stefano, domenica e lunedì si decide il nostro futuro; non il futuro dei “comunisti”, non il futuro dei “coglioni”, ma il futuro di tutto il Paese o perlomeno di chi ne ha minimamente a cuore le sorti, il futuro di chi va oltre all’infimo ragionamento del tipo “se tolgono l’Ici posso andare dal parrucchiere/ in palestra una volta in più al mese”. E purtroppo è ancora molto diffuso questo genere di pensiero egoistico, qualunquista, crassamente ignorante.
Cosa accadrà se, fortunatamente, vincerà l’Unione e Romano Prodi diventerà il prossimo Presidente del Consiglio? La parte sostanziale dei cambiamenti che ci possiamo aspettare si può leggere qui http://www.unioneweb.it/il-programma-dellunione/ , ma c’è un altro livello di trasformazione non immediatamente individuabile, non scritto nel programma di Governo perché implica i processi inesorabili ma sottili della Storia. Il 28 aprile 1993 giuravano i ministri del governo Ciampi; dopo la (auspicata e salutare) bufera di Tangentopoli questo era il primo governo italiano i cui ministri portavano dei nomi rispettabili, mentre la cosa non riuscì al primo governo Amato che vedeva fra le sue fila gli ultimi scampoli del corrotto sistema partitocratico detto “Prima Repubblica”.
Quello stesso 28 aprile iniziava, per l’Italia, un lungo processo di trasformazione in direzione della democrazia compiuta, dell’apertura all’Europa e al mondo, verso un risanamento generale che andava dal senso della legalità ai conti pubblici.
Un anno dopo, la prima battuta d’arresto: Berlusconi scende in campo e vince le elezioni, ma rimane in carica solo tre mesi grazie allo sgambetto di Bossi. Bisognerà aspettare fino al 1996 e alla vittoria della prima reale, autentica coalizione di alternanza in cinquant’anni di storia repubblicana; la democrazia sembra avviarsi verso la sua forma compiuta, partecipativa, il Paese sembra imboccare la strada della modernità irreversibile, della normalità. L’esperimento dura troppo poco per produrre dei frutti concreti e nel 2001 succede quello che amaramente sappiamo. L’Italia si ferma, anzi arretra sfidando le leggi della Storia e quelle contenute nel Codice Penale.
La vittoria dell’Unione significherebbe riannodare i fili dove si erano lacerati e attribuire un significato a quegli otto anni di parentesi in un ciclo storico ormai troppo lungo e nefasto, un ciclo che si era aperto nel 1922 con la presa del potere da parte dei fascisti ed era proseguito senza reale soluzione di continuità fino al 1993 per poi riemergere nel 2001; perché nonostante il passaggio alla forma repubblicana in molti, troppi punti chiave dello Stato rimasero i funzionari del fascismo, i loro eredi, i loro epigoni, i loro nuovi simpatizzanti. Fino al 1993 siamo stati sommersi dall’onda lunga del “ventennio” e la democrazia tanto sbandierata era, in realtà, un sistema incompiuto, bloccato, sclerotizzato nella forma di un più o meno bonario, più o meno sottilmente feroce regime monolitico e inscalfibile. E’ per questo motivo che gli Italiani sono così immaturi, politicamente infantili e irresponsabili. Non hanno avuto tempo per esercitare i loro diritti.
La vittoria dell’Unione significherebbe l’uscita definitiva del Paese dal dopoguerra e dalla guerra fredda, ultimo paese al mondo ad affrancarsi dai suoi rigidi schieramenti contrapposti. La guerra fredda è divenuta più reale in questi ultimi cinque anni rispetto ai sessant’anni precedenti, con la differenza che, crollati i sistemi al di là della Cortina di Ferro, c’è chi quasi non se ne è accorto e continua, perseverando diabolicamente, l’opera di spaccatura del Paese; la guerra fredda è divenuta una guerra fredda interna, assumendo i ridicoli connotati degli episodi che vedevano soldati giapponesi dispersi su isole deserte del Pacifico, sicuri di non doversi arrendere perché fermi nella convinzione che la guerra stesse proseguendo.
Abbandoniamo queste isole deserte e ritorniamo nel mondo.

Forza Bono

Tratto da gigwise.com

Bono ha accusato il controverso Primo Ministro italiano Silvio Berlusconi di “sfruttare” la sua immagine nella corsa per le elezioni italiane.

Il frontman degli U2 è rimasto sconcertato nell’apprendere che una sua fotografia è stata usata nel fascicolo patinato che illustra i risultati del governo, alla ricerca di un secondo mandato la prossima settimana.
Nell’opuscolo di Forza Italia, che è stato distribuito nelle case italiane, si dichiara che Bono è “grato al Primo Ministro per le azioni intraprese dal governo italiano nei confronti dei paesi poveri” implicando l’alto profilo delle campagne del cantante contro la povertà mondiale.
In ogni caso, Bono ha ribattuto a queste affermazioni scrivendo una lettera aperta all’imperatore dei media nella quale si legge: “ Signor Berlusconi, sono lusingato di apparire nel suo opuscolo, ma mi sento anche un po’ sfruttato”.
Egli ha anche richiamato l’Italia a proposito della necessità di onorare la promessa dei leader del G8 di stanziare denaro in favore delle persone più povere del mondo e ha scritto: “Se il suo impegno è reale e la sua firma è degna di fiducia allora il mondo vorrebbe sapere come l’Italia raggiungerà questo obbiettivo”.

Noi aggiungiamo che il catzillo, come se ci fosse bisogno di specificarlo, ha perso da tempo ogni ritegno, sempre che ne abbia avuto in passato.

http://www.gigwise.com/news.asp?ContentID=15379

Anti Anti Anti


Pausa. Anzi, basta. Basta urlare, basta campagna elettorale, basta catzillo, basta facce untuose, basta fascisti, basta banane, basta leinonsochisonoioiolaquerelo.
Facciamo un breve salto nella modernità. Musica.

* Arthur Baker & Tim Wheeler: Glow (Arthur’s RTNY remix) [Underwater]

Non so quanti anni abbia Arthur Baker, probabilmente 130. Ha fatto tutto, ha prodotto tutti, ha remixato tutti. Glow sembra una canzone semi-gioiosa dei New Order, circa 1982, con un tappeto chitarristico alla TV On The Radio e un basso pulsante. Uno dei migliori singoli di sempre. Suonare a ripetizione cospargendosi di petali di ciliegio. Da ascoltare anche il remix di Jagz Kooner che, invece, è New Order circa 1985.

* Placebo: Because I Want You (Bloc Party Remix) [Virgin]

Russell Lissac dei Bloc Party mette mano al secondo singolo cavato dal mediocre Meds.
E si sente, sacrebleu! Oscuro e convulso, sincopato e sufficientemente death disco, rappresenta perfettamente lo zeitgeist: non ci sono più confini.

* Test Icicles: What’s Your Damage (Digitalism Remix) [Domino]

Remix rallentante per i rumorosissimi londinesi. Tra uno stile vocale beastieboyco, bassone e microframmenti chitarristici in loop. Un risultato belluino e mefistofelico per fare strage di civili nei club dot – alt.

* Depeche Mode: The Darkest Star (James Holden Remix) [Mute]

Fantastico e spettrale lavorìo di glitches e clicks con echi di spolverate chitarristiche e strati di rumorismi. Mai una traccia così tendente al minimal ha suonato in modo così minaccioso. L’avrei vista perfettamente all’interno di Stay o di qualche altro thriller intelligente.

* Smash TV: Air [Bpitch Control]

Primo singolo di Smash TV da un anno a questa parte: minimal, intimista e malinconico, ricorda certe cose (mais mises au jour) dei Global Communication.

* Ellen Allien & Apparat: Way Out [Bpitch Control]

Spettacolare. Assoluto. Commovente.
Ellen canta su una base di asciutti breaks e chitarre post – punk, guardando in uno specchio l’immagine di Rachel Goswell. Dal nuovo album in uscita Orchestra of Bubbles

* Trick & Kubic: Orbital Dance Machine (Tomas Andersson Nervous Disco Remix) [Great Stuff]

Come essere presi di mira da uno sciame di api assassine di silicio. Frustate electro per difendersi. Acido e amfetaminico con tentazioni bleep house.

* Goldfrapp: Ride the White Horse (Serge Santiago Re-Edit) [Mute]

Ancora la mia femme fatale preferita in una performance di massiccio rotolamento mitragliante moroderiano. Lei, sublime e distaccata, dispensa petali di peltro e carezze ormonabili, parte velluto, parte latex.

* Metric: Monster Hospital (Mstrkrft Remix) [White Label]

Da Live It Out un remix che veleggia verso il basement della DFA, con handclaps, tastieroni e tonnellate di NYC. E una pernacchia benevola ai Rapture ci stava proprio bene, grazie a Emily Haynes, sensuale frontwoman.

* Massive Attack: Live With Me [Virgin]

E dulcis in fundo: i lenti! Come una volta. Dopo la colonna sonora di Danny the Dog i Massive Attack ritornano con singolo e (prossimo) album, ed è un salto indietro di quindici anni, periodo Blue Lines. Archi a profusione, malinconia e la voce soulful di Terry Callier.
Splendido. Splendido anche il video reperibile un po’ ovunque in rete.

Le tre I: Incoscienza, Irresponsabilità, Indecenza.


Riporto per intero l’articolo di Giulio Gargia, apparso su Megachip.info il 21 marzo scorso perchè ha dato forma perfetta, prima di me, a quello che in modo magmatico si agita nelle mie budella più recondite. Oggi, 23 marzo, sia il PresdelCons, sia il nostro Dipartimento di Stato agitano la possibilità di disordini gravi in seno a manifestazioni degli squadristi di sinistra ed invitano i nostri compatrioti della madre patria a lasciare la penisola. Anni ’70, gente: Stay Behind, Gladio e strategia della tensione. Non è previsto dai protocolli che il nano esca di scena, in un normale processo di avvicendamento ed alternanza, come avviene in tutte le moderne democrazie occidentali, ambito al quale non apparteniamo ancora.

Un attentato elettorale? Qualcuno ci pensa

Milano, 30 marzo 2006. Una bomba esplode a Villa S. Martino, residenza del presidente del Consiglio. Berlusconi rimane ferito a una gamba, insieme a due passanti colpiti dalle schegge del muro di cinta. Un sito arabo vicino ad Al Qaida esprime giubilo per l’attentato, che colpisce i fedeli alleati di Bush. La notizia fa il giro del mondo, le Tv e i giornali non parlano d’altro. Tutto il paese si stringe compatto intorno al presidente del consiglio, leader di maggioranza e opposizione si dichiarano “solidali e preoccupati”. Il calendario elettorale è stravolto, salta di fatto la par condicio, si aprono consultazioni con Ciampi per capire se è il caso di rinviare il voto. Le elezioni si tengono in un clima tesissimo, Forza Italia è il primo partito, e così la CdL vince di stretto margine alla Camera. A Berlusconi rimane la scelta se fare di nuovo il presidente del Consiglio o puntare alla presidenza della Repubblica.

Questo, per ora, è uno scenario di fantapolitica, forse l’unico che potrebbe portare il premier a rovesciare i pronostici. Un’ipotesi anticipata peraltro da Cossiga, grande esperto di ombre e occultismo politico, già il 1° marzo, quando dichiarava: “ L’unico modo che Berlusconi ha per vincere è che qualcuno gli organizzi un attentato contro ”.

Però invece l’idea che sia plausibile un attentato elettorale non è fantapolitica, ma cronaca.

Ieri, infatti Martino, ministro della Difesa, dichiarava: “Attentati in Italia alla vigilia delle elezioni? E’ una eventualità che non può essere esclusa – ha spiegato il forzista, secondo l’agenzia Adnkronos – quanto accaduto in Spagna ci ha insegnato che il terrorismo internazionale ama influenzare gli esiti politici dei nostri confronti democratici.(…).

Se questo accadesse, ricompatterebbe il paese senza nessuna esitazione”.

Contemporaneamente, Gheddafi gettava benzina sul fuoco: “Altre Bengasi o attentati in Italia? È da aspettarselo, purtroppo”. Lo afferma il leader libico in un’intervista esclusiva a Sky Tg24 curata da Ilaria D’Amico.

Insomma, c’è qualcuno che ci sta pensando. Da oggi l’ipotesi di un attentato elettorale (con il dichiarato fine di influenzare il risultato delle urne ) è nell’agenda ufficiale di questo paese. Alla stregua delle violenze di piazza a Milano, delle commissioni Mitrokhin e Telekom Serbia, dei servizi paralleli di Saya, dello spionaggio elettorale dei collaboratori di Storace.

In molti si sono esercitati, in questi anni, a discettare della natura eversiva di Berlusconi. Questa è la prova del nove. Che farà il premier quando – come probabilmente sta capitando adesso – i sondaggi gli diranno che nemmeno l’uso del suo corpo come kamikaze mediatico, introdottosi e fattosi “esplodere” nella tana del nemico, in Confindustria, è sufficiente a vincere?

Quale sarà la sua arma da “fine del mondo” che molti s’aspettano che tiri fuori ?

Tra le tante anime di servizi segreti, c’è un’ipotesi che si fa strada. C’è qualcuno che si sta muovendo secondo sperimentati schemi del passato, pensando a un attentato – magari più dimostrativo che sanguinario – con Al Qaida al posto delle varie brigate rossonere . Contando magari su una “captatio benevolentiae” ovviamente non dichiarata da parte di chi avrebbe vantaggi da questo sviluppo. Rimane il problema di capire a chi – dopo le magliette di Calderoli – gli italiani attribuirebbero la “colpa” politica di un attentato islamico.

Certo se l’attentato non fosse islamico, ma mafioso – magari dopo la cattura di Provenzano – allora il quadro diventerebbe decisamente diverso. E le affermazioni di Martino sarebbero un presagio abbastanza inquietante, già colto da qualcuno, come Jacopo Venier, del Pdci, che ha commentato: “Le parole del ministro Martino sono di una gravità assoluta: parlare in termini generici di attentati in Italia ed associarli al periodo elettorale e ai tempi del ritiro delle nostre truppe dall’Iraq, è un gesto di totale irresponsabilità”. Giusto. A meno che non sia una previsione fatta sulla base di informazioni che noi non abbiamo. E i servizi della Difesa invece sì.

Ps – Nell’intreccio di fantapolitica abbozzato sopra, dopo circa un anno dall’ipotetico attentato a Berlusconi, sul Washington Post esce un trafiletto nella pagina esteri: “Pentito di mafia: così ci accordammo col premier per l’attentato a Villa S. Martino”.

Veline

Non quelle col culo unto candidate con Forza Italia, ma come quelle di Fuori Orario: spezzoni di girato senza commento che gettano una luce sul delirio più impensabile.
Alcune perle tratte dalle pagine sms del sito del (l’ex) presdelcons.

IN CALABRIA CI STANNO MASSACRANDO SOS PRESIDENTE

RAGAZZI,IO SPERO E CREDO CHE CON L`AIUTO DEL SIGNORE IL 9 APRILE,IL NOSTRO CREDO PREVARRA`.NON DIMENTICATE,METTETE LA SVEGLIA AZZURRA,IL NOVE E IL DIECI! FORZA SILVIOOO

SILVIO UN GRANDE COME TE DEVE GUARDARE IN FACCIA LA TELECAMERA AL PROSSIMO CONFRONTO CON PRODI, TU SEI UN GRANDE COMUNICATORE E DEVI DIMOSTRARLO A TUTTI GLI INDECISI

HO CERCATO DI FARLE RECAPITARE UNA MAREA DI LETTERE ATTRAVERSO ESPONENTI DEL PARTITO MA NIENTE….CAVALIERE HO 2 LAUREE E TANTE IDEE VINCENTI PER SALVARCI MI CONTATTI

Presidente Lei è troppo gentile con la sinistra..un vero signore, ma con quelle bestie non bisogna essere così… ma molto duri… far capire che aria tira per loro

Mi dispiace ma Fini e Casini hanno ragione, l’andata e’ finita male. Ma c’e’ il ritorno. PRESIDENTE SI ESALTI! SIA AGGRESSIVO COL SORRISO! Vedra’ che la sx non regge!!!

CaroPresidente io e la fam. abbiamo sempre votato per lei ma in questi ultimi due anni senza vedere un€uro in più e con gli aumenti Sono alla fame.Proviamo l’altroScusi

Cassate

Poniamo il caso che io subisca un furto, ok? Non me lo auguro ma facciamo questa ipotesi. Poniamo pure che io subisca un altro furto e i ladri vengano catturati. Ebbene, essi avranno uno sconto di pena in base all’attenuante che io non sono nuovo all’esperienza dei furti. Logico, no? Certo, in questo paese franchista si.

Antidoti/Antiemetici No Comment

I primi quaranta giorni del 2006 non hanno prodotto un granchè sotto il profilo delle uscite discografiche, se togliamo l’album di Tiga con la cover di Burning Down the House; per cui, se chi soffre di gravi disturbi narcisistici della personalità e si trova ad essere scontento di quello che gli sta capitando, attiva un sé grandioso arcaico che lo porta a comportamenti quasi psicotici, rifugiandosi in deliri stereotipati tipo credersi Gesù o Napoleone o addirittura Churchill, io mi rifugio scientemente e in piena salute in un passato estremamente glorioso. No comments needed. Salut les mecs.

* The Normal: Warm Leatherette [Mute]
* Ultravox: Hiroshima Mon Amour [Island]
* Gary Numan: We Are Glass [Beggars Banquet]
* Throbbing Gristle: United [Industrial]
* Human League: Empire State Human [Virgin]
* Simple Minds: Celebrate [Virgin]
* Orchestral Manoevres in the Dark: Electricity [Factory]
* Telex: Moscow Discow [Hansa]
* Data: Living Inside Me [Illuminated]
* Les Liaisons Dangereuses: Los Niños del Parque [Roadrunner]