Il soldato USA James Barker ha ammesso le proprie colpe. Ha stuprato e ucciso una ragazzina di 14 anni. Ha ucciso anche tutta la famiglia della ragazzina. Ho omesso un dato fonamentale, tutto questo l’ha fatto in Iraq. E questa dovrebbe essere un’attenuante dal momento che James Barker non verra’ condannato a morte nel paese che esporta litri di democrazia in tutte le terre dotate di giacimenti di petrolio. E non si puo’ che essere d’accordo sul non mandare un uomo a morire come pena in seguito a un processo. Anche se questo e’ un uomo di merda, evidentemente. Perche’ uno che stupra e uccide una ragazzina di 14 anni non puo’ che essere un uomo di merda.
C’e’ da vedere se scontera’ affettivamente la pena, quello si’. Perche’ i soldati americani tendono a non avere responsabilita’, il Cermis, Guantanamo, Abu Ghraib e tanti altri ne sono un esempio eclatante.
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25-11-06 Buy Nothing Day
CHI COMPRA VOTA
Votate ogni volta che fate la spesa,
ogni volta che schiacciate il telecomando,
ogni volta che andate in banca
sono voti che date al sistema.
(Alex Zanotelli, missionario)
Sabato 25 novembre 2006 è il:
BUY NOTHING DAY
GIORNATA MONDIALE DEL NON ACQUISTO
La campagna “La mia spesa per la Pace”, coerentemente con il suo intento di contribuire a costruire la Pace con scelte di consumo critico nella spesa quotidiana, invita a non fare acquisti per 24 ore sabato 25 novembre 2006.
Per un giorno non comprate nulla.
Fate un gesto simbolico, importante, che mostri come si può sfuggire all’imperativo del consumismo riappropriandosi di una fetta di tempo per fare cose diverse dallo shopping di massa
Che cos’è la giornata del non acquisto (Buy Nothing day)
Una giornata dedi cata a tutto tranne che alle compere, per rendere concreto il dissenso verso il consumismo e smascherare le bugie di chi usa ogni mezzo per convincerci che l’unica via per uscire dalla crisi è tenere alti i consumi.
Ci dicono “grazie†perché aumentando i consumi aiutiamo la nostra economia a risollevarsi. Ma i nostri consumi rappresentano il carburante per un sistema economico insostenibile, che aumenta le diseguaglianze, esaurisce le risorse, inquina la Terra.
Ci fanno credere che è meglio usare il tempo per fare acquisti, anziché dedicarsi alle relazioni, ai figli, a un buon libro. Siamo proprio sicuri che sia così?
Nel 1992 è stato lanciato il “Buy Nothing Day”, una giornata di disintossicazione per fermarsi a riflettere: un’occasione preziosa per mettere in discussione il nostro ruolo nel funzionamento del sistema e per scoprire come sia possibile divertirsi e stare bene anche senza comprare nulla.
Il “Buy nothing day” commemora le vittime delle politiche orientate alla massimizzazione dei consumi: dalle popolazioni del Sud del mondo deboli di fronte alla globalizzazione dei mercati, all’ambiente deturpato da rifiuti e inquinamento, alla colonizzazione dell’immaginario a opera di pubblicitari che propongono modelli di vita irrealizzabili per la maggior parte della popolazione del mondo. La giornata del non acquisto è un invito a “demarkettizzare” la nostra vita.
La giornata del non acquisto è un invito alla sobrietà e a ripensare alla solidarietà e alla gratuità quali componenti attive di un’economia sostenibile.
La giornata del non acquisto non è uno sciopero, e non è contro i commercianti.
La giornata del non acquisto vuole essere solo un piccolo passo verso un’economia più leggera, un’economia di giustizia, nella consapevolezza che il possesso di una grande quantità di beni non dà la felicità , ANZI.
Facciamo sentire il nostro peso: chi compra vota!
Per altre informazioni vedi:
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http://adbusters.org/metas/eco/bnd/ (sito di riferimento mondiale)
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http://www.bilancidigiustizia.it (sito della campagna “Bilanci di giustizia” nel quale si trovano iniziative e materiali sulla Giornata del non acquisto, tra i quali numerosi biglietti per la diffusione della campagna: “e se per un giorno non comprassi nulla?”, “No grazie, oggi consumo relazioni”, “Non compro… e sono felice”, ecc. vedi qui)
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http://www.terre.it/eventi/indici/77.html (sito di Terre di mezzo)
ATTENZIONE: la fondazione Banco alimentare onlus ha fissato nello stesso giorno l’annuale edizione della Colletta alimentare, iniziativa mediante la quale chi lo desidera può fare acquisti per i bisognosi, consegnandoli fuori dai punti vendita al personale della Colletta.
La campagna “La mia spesa per la Pace”, deplorando la sovrapposizione delle due iniziative, invita tutti coloro che sono intenzionati a partecipare alla Colletta alimentare ad acquistare i prodotti da destinare alla Colletta nei giorni precedenti il 25 novembre oppure ad effettuare gli acquisti il 25 novembre stesso, ma limitandosi solo alla merce da donare.
Vedi gli altri comunicati della Campagna …
Campagna “La mia spesa per la Pace”
info@lamiaspesaperlapace.it
www.lamiaspesaperlapace.it
Tel. e fax 029024617
ASL de L’Aquila: cazzo, complimenti!
http://www.infolav.org/home/5079.htm
Randagio catturato e poi morto (L’Aquila)
31/08/2006-
Resi noti i risultati del rapporto di prova parziale, relativo all’esame
anatomo-patologico di Sebastiano, il cane randagio morto in circostanze
misteriose durante la cattura da parte di veterinari e tecnici del Servizio
Veterinario ASL di L’Aquila.
Le Associazioni animaliste, in attesa di sporgere formale denuncia,
pretendono da parte degli organi amministrativi competenti che sia fatta
chiarezza al più presto.
In seguito al drammatico episodio, avvenuto il 31 luglio 2006 nei pressi
dell’ufficio dell’INPS di L’Aquila, che ha portato alla terribile fine di
Sebastiano, incrocio di pastore abruzzese catturato dal personale del
Servizio Veterinario ASL solo per aver “infastidito” una cagnetta padronale
in calore, sono pervenuti i primi risultati dell’esame necroscopico eseguito
dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Teramo.
Dalla visione del referto si evince la presenza di ferite
contusive-compressive all’asse del collo, lesioni multiple di presumibile
natura traumatica e una grave emorragia interna, che palesano un ragionevole
dubbio sul trattamento al quale sia stato sottoposto il cane nelle varie
fasi della cattura, al punto da provocarne la morte.
Il dato ormai certo comunque è che il cane è transitato dal marciapiede
(dove dormiva inerme) al furgone della ASL Veterinaria per ritrovarsi,
infine, all’interno di un secchio della cella frigorifera della medesima
struttura, annegato in una pozza di sangue, scavalcando suo malgrado tutte
le tappe sancite dalla Legge.
Pertanto, le associazioni LAV, Animalisti Italiani, LEAL, Lega Nazionale per
la Difesa del Cane, chiedono al Sindaco della Città , al Prefetto, alla
Presidente della Provincia di L’Aquila, al Presidente della regione Abruzzo
e all’Ordine dei Medici Veterinari di L’Aquila:
- che sia avviata in tempi brevi un’inchiesta ufficiale che chiarisca la
dinamica dei fatti;
- che, una volta identificati i veterinari ed i tecnici del Servizio
Veterinario ASL responsabili dell’accaduto, siano presi immediatamente tutti
i provvedimenti previsti dalla legge ed eventualmente, anche il sollevamento
dall’incarico ricoperto;
- che siano chiarite eventuali responsabilità della dirigenza del Servizio
Veterinario di Sanità Animale della ASL n.4 dell’Aquila – Dipartimento di
Prevenzione, il cui operato è già oggetto di un procedimento penale in corso
per episodi analoghi;
- che sia predisposto un nuovo piano di controllo dell’emergenza randagismo
che preveda una rinnovata e proficua collaborazione fra Associazioni
Animaliste e Enti all’uopo preposti dalle normative vigenti, attraverso l’istituzione
di un tavolo di lavoro permanente sul randagismo, nonché l’assunzione di
nuovo personale in grado di svolgere le proprie funzioni istituzionali e
collaborare fattivamente con gli altri enti interessati.
E’ fondamentale che chi gestisce un servizio veterinario pubblico, allo
scopo di tutelare insieme valori fondamentali quali la salute dei cittadini
ed il benessere degli animali, agisca sempre rispettando i criteri della
massima legalità e trasparenza come sancisce l’art. 96 della Costituzione.
Si chiede, inoltre, che il Sindaco di L’Aquila vigili sulla popolazione
canina residente nel territorio comunale, affinché sia ristabilito al più
presto in città un più corretto e sereno rapporto fra uomo e animale e
perché simili azioni non abbiano a ripetersi in futuro.
Caprioli ancora
AGGIORNAMENTI SULLA QUESTIONE “CAPRIOLI”
Da Agire Ora:
Aggiornamento sulla questione “protesta per i caprioli”, che poi in realta’ e’ una protesta contro il concetto stesso degli “abbattimenti selettivi”, di qualsiasi specie si tratti.
Continuiamo coi presidi, almeno ancora per il prossimo giovedi’ e sabato, e poi aspettiamo l’esito del TAR del 6 settembre e vediamo.
I prossimi presidi sono:
giovedi’ 31 agosto
ore 9.30-12.30 – per le uccisioni dell’alba
ore 19.30-22.30 – per le uccisioni del tramonto
posti:
Ovada, via Piave 4 (centro del paese)
Acqui Terme, Zona piscina Strada Passeggiata dei Colli n. 17
(un po’ fuori del centro)
sabato 2 settembre
stessi orari, stessi posti
Ci si divide un due gruppi piu’ o meno della stessa numerosita’, non ci sara’ un “presidio principale”.
*Scrivete al piu’ presto* a piemonte@agireora.org per comunicare quali turni potete coprire (piu’ d’uno, possibilmente) e se preferite Ovada, Acqui o vi fa lo stesso e decidiamo noi in base alle necessita’.
Specificate anche il vostro numero di cellulare e da dove arrivate, grazie!
Poi: se c’e’ qualcuno della zona che conosce i posti in cui si caccia, si faccia vivo e si offra di guidare un gruppetto di persone in giro per i boschi!
Infine: scriviamo alla Bresso per dirle che non la voteremo piu’! Se l’avete votate, scrivetele per dirle che siete pentiti!
Oggi c’era un cartello che diceva “Forse Ghigo (l’altro candidato) avrebbe fatto lo stesso, ma sono stato piciu e ho votato la Bresso” (piciu vuol dire stupido in piemontese).
Ebbene: ditele che la voterete piu’:
presidente@regione.piemonte.it
fax 011.4323650
Sollecito nuovamente tutti a partecipare ai prossimi presidi ad Acqui Terme e a Ovada per protestare contro l’abbattimento dei caprioli.
Vi prego di prendervi una mezza giornata per questa protesta, perche’ non e’ “solo” la questione dei caprioli di quella provincia, ma e’ l’occasione per una protesta “globale” contro questa prassi dell’abbattimento degli animali, che si fa ogni anno e dappertutto, ed e’ particolarmente importante farsi sentire, quest’anno che la protesta ha molta risonanza, al contrario di tutti gli altri anni.
Per cui, fate uno sforzino, e venite!
Appuntamenti:
giovedi’ 31 agosto e sabato 2 settembre, dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 19.30 alle 22.30, ad Ovada e ad Acqui Terme.
Per favore, date la vostra disponibilita’ (giorni, orario, luogo) scrivendo a piemonte@agireora.org
Grazie a tutti, ciao.
Marina Berati
Che soddisfazioni votare a sinistra!
La presidente diessina della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, vuole ammazzare 600 caprioli.
Perche’? Perche’ sono troppi e distruggono la flora.
Ah, be’. Non ci sono altre soluzioni, no? Lo sterminio e’ l’unica che hanno preso in considerazione nella Provincia di Alessandria e nella Regione Piemonte. Il presidente della Regione Calabria si e’ offerto di ospitarli tutti e 600 i poveri caprioli. Ma in Piemonte preferiscono dargliene solo 100 e fare sparare dai cacciatori ai restanti 500.
Ha anche risposto infastidta la signora Bresso alle proteste contro lo sterminio.
Ha detto una cosa originale, ha detto che non ci si preoccupa dei bambini che muoiono in Libano, ma dei caprioli. Una bella risposta da bar circolo di caccia. Complimenti alla diessina piemontese!
Perche’ se io mi indigno per la sorte di 600 (600!) caprioli significa AUTOMATICAMENTE che me ne fotto dei bambini in Libano.
Signora Bresso, usi argomentazioni migliori e tenga le sue sporche mani giu’ dai caprioli.
Sul sito della LAV:
TESTO E-MAIL:
Gentile Presidente della Regione Piemonte
gentile assessore all’agricoltura
gentile Presidente della Provincia
Le alternative all’abbattimento dei 600 caprioli esistono, non date soddisfazione a chi è solo alla ricerca di trofei di caccia a buon mercato con la scusa di presunti danni all’agricoltura, per i quali comunque esiste un fondo apposito delle amministrazioni provinciali proprio per evitare conflitti o ritorsioni nei confronti della fauna selvatica. Salvate i caprioli.
INDIRIZZI A CUI INVIARE:
presidente@regione.piemonte.it
assessore.agricoltura@regione.piemonte.it
presidenza@provincia.alessandria.it
renzo.penna@provincia.alessandria.it
La chiesa cattolica non puo’ permettersi di insegnare niente a nessuno
Due notizie di oggi:
i parroci italiani sono contrariati dallo show di Madonna che per il suo Confessions World Tour a un certo punto entrera’ in scena su una croce e con una corona di spine in testa. E via a parlare di mancanza di rispetto, addirittura di insulti alla religione. Be’, da un certo punto di vista li capisco, sti parroci con Ersilio Tonini (ma quanti cazzi di anni tiene?) in testa. La chiesa ha passato millenni a negare l’esistenza della donna che e’ brava solo quando fa le magie, tipo partorire da vergine, e adesso una donna si mette li’ al posto di Gesu’. Non si fa. Non sta bene, e’ irriguardoso.
Meno irriguardoso e’ molestare i seminaristi, invece.
Seconda notizia di oggi:
Joseph Henn, 57 anni, alto prelato statunitense accusato di pedofilia, è sparito nel nulla a Roma. Questo sant’uomo pare abbia abusato di due giovani tra il 1979 e il 1981, ma il tutto e’ uscito solo nel 2003. Ora che e’ stato condannato e che stava per finire in galera, e’ sfuggito e ha fatto perdere le proprie tracce proprio a Roma. Quella citta’ piena di parroci che si indignano per Madonna sta nascondendo il (presunto) pedofilo.
Signori preti. Tonini, highlander del cazzo. Provate prima a darvi ripetizioni di morale tra di voi e poi, prima di aprire la bocca, contate fino a mille (e non piu’ mille), perche’ davvero lezioni da voi ne ne accettiamo.
Nove caprette libere
L’Animal Liberation Front (ALF), secondo un comunicato del 29 luglio, ha liberato nove caprette da un laboratorio di ricerca militare (!) in Gran Bretagna.
Le caprette erano destinate a test di decompressione, e quindi in pratica
condannate a morire di embolia.
Questa la fonte
Cucu’, cucu’, Milingo non c’e’ piu’!
La fonte stavolta e’ il Papu, poi di agenzia in agenzia ho ricostruto quanto segue:
Milingo aveva sposato l’agopunturista Maria Sung durante un matrimonio collettivo celebrato dal reverendo Moon all’Hilton di New York. La chiesa l’ha riacciuffato, gli ha fatto chiedere pubblicamente scusa dopodiche’ l’ha recluso a Zagarolo perche’ non si poteva permettere di perdere un contatto collaudato con la chiesa d’Africa. Ma monsignor Milingo e’ scappato di nuovo per riapparire ad una conferenza stampa al National Press Club di Washington pronunciando queste parole: «Libertà di matrimonio per i preti, subito!». «È un collare troppo stretto» quello imposto dalla Chiesa, ha detto inoltre Milingo che ha anche precisato di non essersi mai separato dalla propria moglie.
Aspettiamo la contromossa del pastore tedesco.
Prenderla malissimo
I cugini d’oltralpe hanno preso malissimo l’espulsione dell’ariete Zidane. Come biasimarli? Come quando un bambino si fa male perche’ ha urtato un tavolo e si dice “cattivo tavolo”, cosi’ loro dicono “cattivo Materazzi, chissa’ cos’ha detto a Zidane”. Le ricostruzioni sono fantastiche, c’e’ chi la butta sulla moglie zoccola (o la sorella) e chi si spinge al terrorista o addirittura “filio di Harkis” che sarebbe un collaborazionista dei francesi ai tempi della guerra d’Algeria. Davvero da ridere e rotolarsi per terra! Poi c’e’ questo Gallas (chi cazzo e’? un difensore francese, pare) che dice (fonte la solita: www.repubblica.it) :
“Gallas: “Vorrei picchiarlo”. William Gallas, difensore francese, è furioso con Materazzi. “Vorrei solo picchiarlo”. “Sappiamo tutti come sono fatti gli italiani, fanno sempre cosi’. Quando sentono che stanno subendo, provocano – spiega Gallas nelle parole riportate dai media inglesi – quando ho visto Zidane andarsene così, avrei voluto spaccare la faccia a Materazzi. A volte un giocatore fa il furbo, dicendo cose per le quali vorresti ucciderlo. Gli italiani barano, ma non possiamo farci nulla”. Lanciatissimo nella sua arringa, Gallas arriva a chiedere l’intervento della Fifa. Ma forse andrebbe squalificato lui.”
Si’, certo, difendetelo pure il vostro Zidane. Sara’ stata tutta colpa di Materazzi. Probabilmente anche le altre due volte in cui e’ stato beccato a dare testate alla gente in campo.
E vergogna. Cazzo.
Santo subito
da La Repubblica online:
L’entusiasmo di Chirac. Il presidente francese Jacques Chirac forse non ha visto la testata. All’Eliseo accoglie il “reprobo” di ritorno da Berlino, con parole a dir poco entusiastiche: “Lei è un virtuoso, un genio del calcio mondiale. Lei è anche anche un uomo di animo nobile, di spirito combattivo. Per questo la Francia la ammira e la ama”.
La tristezza di Zizou. Forse, tanto amore e ammirazione, cancelleranno la tristezza dell’attaccante che, a quanto dice il suo allenatore Domenech, sarebbe quasi sull’orlo di una crisi depressiva: “Zidane è triste, molto triste: non voleva certo finire la sua carriera così”. E poi racconta: “Io non giustifico quello che ha fatto, ma lo capisco, chissà cosa gli ha detto Materazzi. Che poi, grande grosso com’è, si è buttato a terra e ha fatto un sacco di moine. Il vero uomo del match è lui”.
Chirac non e’ proprio il primo della classe, eh?