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Paris Hilton è un cesso

Io quelli della 3 proprio non li capisco: ci vuole davvero coraggio a trovare testimonial così irritanti. Dopo un vecchio politico democristiano processato per mafia e una culona bionda somigliante alla custodia di una Marilyn Monroe, eccoli finalmente approdare alla figlia degli alberghi, ovvero la più inutile persona famosa del globo.

Ora dico, tu, Paris, vuoi renderti conto che, oltre ad avere dei genitori così ignoranti da averti dato un nome maschile soltanto perché pensavano fosse quello di una città, sei pure un cesso?
Paris, ascolta, tu sei abbastanza ricca da poterti comprare la notorietà, va bene, non è un crimine.
Per giustificare la tua notorietà fai anche un po’ di mossettine da mignotta, anche questo ci può stare, a me piacciono pure le ragazze disinibite, figurati.
Rompi anche le scatole a mezzo mondo col tuo filmettino porno amatoriale in rete, va bene anche questo, se non giri un hard casalingo oggi non sei nessuno, ok, ma cavolo, almeno impara a fare sesso orale come si deve, su, raramente ho visto una persona meno capace.

Paris, in definitiva, già è dura sopportarti con tutti i media del pianeta che ti scattano centinaia di foto ogni volta che ti schiacci un brufolo, cacchio, è troppo chiederti di stare almeno fuori dagli spot del mio derelitto paese?
Lo so che la 3 ti paga, lo so, ma tu sei così ricca da poterti permettere di fare un disco senza saper cantare, dai, puoi sopravvivere anche senza ammorbarmi la tv, no?

Conosco ragazzi che fanno cose strane

Alessandro, per esempio, in questa Italia neo-clericale e neo-conservatrice insegna per l’appunto in un Liceo Classico gestito da preti. E fin qui non ci sarebbe nulla di strano se non portasse in giro i propri alunni a visitare un centro sociale:

Le alunne e gli alunni del liceo classico “Don Bosco” di Montalto Uffugo hanno visitato ieri mattina il Centro Sociale Autogestito Neo Ex “Villaggio del Fanciullo” in contrada Caricchio.
Accompagnati dai docenti Maria Rosaria Veltri e Alessandro Longobucco, nella palestra gestita dall’associazione Boxe Popolare di Cosenza, i ragazzi hanno assistito ad una lesson in action di pugilato, tenuta dal mister Gianfranco Tallarico, che ha illustrato i fondamenti di questa nobile arte, basata sui principi sportivi di correttezza e lealtà. Tallarico si è soffermato anche sulle finalità sociali della boxe, se praticata nei quartieri periferici e del disagio, dove può essere impiegata per diffondere una cultura relazionale improntata al rispetto delle regole.
Nella seconda parte dell’incontro, i ragazzi hanno visitato anche il resto della struttura autogestita, rivolgendo ai responsabili del C.S.A. quesiti sui laboratori di editoria e teatro, realizzati dalla casa editrice Coessenza e dall’associazione “Cattivo Teatro”. Al termine, sono stati proiettati alcuni video sulla storia del C.S.A.

Cosenza, 4 dicembre 2006

Via Peter Benenson

Visto che i ragazzi di Voci per la Libertà sono dei cari amici non posso che pubblicare con gioia questo comunicato:

CONVEGNO, INAUGURAZIONE VIA PETER BENENSON E SPETTACOLO PER IL 58° ANNIVERSARIO DELLA DICHIARAZIONE DEI DIRITTI UMANI

IL 10 DICEMBRE A VILLADOSE E ROVIGO

L’Associazione Culturale Voci Per La Libertà e Amnesty International, in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Villadose (Ro) e con l’Amministrazione Provinciale di Rovigo annunciano l’apertura del convegno “Il ruolo dell’arte e della comunicazione nella promozione dei diritti umani”. L’evento avrà luogo domenica 10 dicembre 2006 alle ore 11.00 presso il municipio di Villadose, e farà parte delle celebrazioni per il 58° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

Interverranno Paolo Pobbiati, presidente della Sezione Italiana di Amnesty International e gli ‘A67, vincitori dell’ultima edizione di Voci Per La Libertà – Una Canzone per Amnesty.

Al termine del convegno verrà inaugurata, una nuova via dedicata a Peter Benenson, fondatore di Amnesty International. E’ questo un grande onore per Villadose, si tratta della prima via in Italia intitolata all’avvocato londinese fondatore di quella che è oggi la più importante associazione per la difesa dei diritti umani, una scelta fortemente legata all’impegno profuso in questi anni da Voci Per La Libertà per la lotta per i diritti umani.

Le celebrazioni del 10 dicembre si concluderanno nel Teatro Don Bosco di Rovigo (ore 21, ingresso gratuito) con la rappresentazione di “ALIEN’AZIONE. Dallo spazio periferico dritti al centro”, lo spettacolo ideato dagli ‘A67, con il patrocinio di Amnesty International, intorno allo “stare alla periferia” (inteso come periferia urbana ma anche nel senso più ampio di emarginazione) e realizzato in questi mesi in realtà particolari quali comunità di accoglienza, carceri, istituti psichiatrici, festival dedicati al sociale e alla cultura giovanile, potendo contare sulla partecipazione di un ospite speciale ogni volta diverso.

Gli amici e grandi musicisti a salire sul palco con gli ‘A67 a Rovigo saranno Francesco Moneti (Modena City Ramblers) e Marco “Furio” Forieri (ex Pitura Freska).

Lo spettacolo verrà poi replicato per gli studenti delle scuole superiori di Rovigo il giorno seguente, lunedì 11 dicembre, sempre presso il Teatro Don Bosco ma alle ore 11.00.

Ne approfittiamo per ricordare che nel corso del recente Meeting Delle Etichette Indipendenti di Faenza, il 25 e 26 novembre, è stata presentata la Decima Edizione di “Voci per La Libertà – Una Canzone per Amnesty”: sul sito della nostra manifestazione, www.vociperlaliberta.it, è possibile scaricare il bando di concorso.

Incapaci di giocare pulito

Io li adoro.
Berlusconi, Fini, Cicchitto, Bondi, Don Totò Cuffaro, Scajola, Schifani, io li adoro.
Nemmeno la famiglia Addams mi fa tanto ridere.
Sono geneticamente programmati per imbrogliare, frodare, falsare, ingarbugliare, mentire, confondere, truffare e turlupinare. Non sono esseri umani, sono dei piccoli troll ridanciani che cercano in continuazione di rubacchiare, agli altri oppure tra di loro.
Adesso, per fare un esempio, ti organizzano la manifestazione del due contro Prodi, ok, è una cosa accettabile. In democrazia si manifesta, è normale. L’UDC però dissente, perché pensa che non ci siano contenuti di fondo e che questa sia una manifestazione tanto per far caciara. Loro preferiscono fare un’opposizione costruttiva in aula. Ottimo, posizione legittima anche questa.
Ma che ti inventa la cricca dei truffatroll del nano? Per mettere in cattiva luce Casini e compagni e dimostrare che gli elettori dell’UDC comunque vogliono bene a Silviuccio lo svenevole, non ti vanno ad ordinare lo stesso le bandiere dell’UDC da distribuire ai figuranti in piazza?
Ma dico, manco Totò, eh. Parlando dell’attore, non del governatore inquisito per mafia.

Un paese impazzito

Prodi aveva ragione.
Dai, smettiamola di far finta di prendercela, l’Italia è effettivamente un paese che non ci sta più con la testa. Cinque anni di Cavalier Banana in sella ci hanno ridotto ad una nazione sospesa tra il delirio populista sudamericano e la democrazia del raggiro statunitense. Da noi ormai illegalità ed ingiustizia sono talmente radicate nel tessuto sociale da apparire, al popolo stolto, quasi cose da difendere. Così ci arrabbiamo se ci tocca pagare le tasse invece di continuare ad evadere bellamente, ci va il sangue agli occhi se Lino Banfi fa una fiction su due lesbiche e invece trattiamo come un’eroina la tizia che adesso è a Buona Domenica grazie alla sua abilità nel sesso orale, sbraitiamo contro i giovani bulli senza accorgerci che sono figli nostri e che siamo stati noi a crescerli maleducati ed ignoranti e, soprattutto, non ci facciamo mai le domande giuste. MAI!
Siamo decisamente un paese impazzito.
Prendiamo il caso brogli. Il povero Deaglio, nel suo lavoro, ha detto una cosa semplicissima: – Guardate che c’è qualcosa di strano.
E qualcosa di strano effettivamente c’è. Anzi, visto che non amo parlare a vanvera pongo tre semplici domande, corredate da grafici per chiarezza. Seguitemi, sono molto semplici i quesiti ma richiedono un minimo di attenzione:

QUESITO NUMERO UNO: PERCHE’ LO SPOGLIO HA AVUTO UN ANDAMENTO PRATICAMENTE LINEARE?

Semplice, no? Considerando che i dati affluivano al Viminale in modo casuale è piuttosto bizzarro che si sia partiti col maggior divario possibile a favore dell’Unione e che questo si sia poi costantemente ridotto proseguendo con le operazioni, no? Per quale motivo i risultati dei primi seggi pervenuti sono stati così tanto favorevoli all’Unione ed i risultati degli ultimi invece via via più favorevoli alla Casa della Libertà? E’ questa una domanda che è giusto porsi oppure no?

QUESITO NUMERO DUE: PERCHE’ LE SCHEDE BIANCHE HANNO SUBITO UN TRACOLLO VERTICALE?


Anche questo è molto semplice. Perché in queste elezioni il numero di schede bianche è stato tra i più bassi della storia repubblicana? Perché un calo di schede bianche così radicale non ha alcun precedente dal dopoguerra ad oggi? Certo, è cambiata la legge elettorale, votare era meno democratico, senza le preferenze, ma di certo più semplice. Già, ma una scheda semplice rende più facile votare, quindi fa diminuire le nulle, non fa venir voglia di votare a chi la voglia non ce l’ha, no? E’ questa una domanda che è giusto porsi oppure no?

QUESITO NUMERO TRE: PERCHE’ IN TUTTA ITALIA LA PERCENTUALE DELLE SCHEDE BIANCHE E’ STATA MOLTO SIMILE?

Semplicissimo da capire. Perché, dopo anni in cui le percentuali di schede bianche subivano variazioni fortissime da regione a regione, all’improvviso tutti gli italiani hanno preso a comportarsi più o meno allo stesso modo? Perché in tutte le regioni la percentuale di bianche è compresa tra lo 0,8 ed il 2%? Perché la riduzione appare proporzionale ai comportamenti storici, ovvero è maggiore ove storicamente c’erano più bianche e minore dove ce n’erano meno? Strano, vero? All’improvviso calabresi e campani votano in massa, raggiungendo regioni che storicamente votavano pochissime bianche e dove, comunque, il numero di bianche diminuisce lo stesso, anche se di poco. E’ un po’ bizzarro tutto questo oppure no? E’ questa una domanda che è giusto porsi oppure no?

Domande, semplici domande, a cui la magistratura italiana pare non voglia dare risposta. Curioso poi che Deaglio sia stato incriminato e Berlusconi no. Non è stato forse il nano il primo a gridare ai brogli? Non è stato forse lui il primo a dire che il risultato doveva cambiare? Non è stato sempre lui a dire che c’erano un sacco di irregolarità a senso unico contro la Casa delle Libertà? Già, ma a lui niente interrogatorio, niente multa.
Quindi la giustizia italiana funziona così: se Berlusconi straparla e sbraita di brogli ai danni del centrodestra non succede niente, se Deaglio fa un’inchiesta evidenziando alcune stranezze e ipotizzando brogli ai danni del centrosinistra prima viene interrogato e poi inquisito.
Bella prova di equità, complimenti alla magistratura romana.

Ma ora veniamo alla fantapoltica:

Ieri sera è andato in scena a Matrix un orrido teatrino in cui Scajola e Di Pietro, benedetti da Mentana, hanno per tutta la durata del programma screditato Deaglio e sminuito la tesi dei brogli. Bene. Appare chiaro che la classe politica italiana, tutta, abbia deciso, a tavolino, che brogli non ci sono stati. Appare chiaro che tutti seguono questo copione.
Tutti tranne il nano che, prima di accasciarsi, sbrocca dicendo che i brogli li ha fatti il centrosinistra e che bisogna ricontare le schede di Calabria e Campania, chissà perché solo quelle poi.

Bene, alla luce di queste scene tristi io, che sono notoriamente un complottista dei più fantasiosi, avanzo un’ipotesi: i brogli li hanno fatti sia a destra che a sinistra, ma per ragioni diverse.
Seguitemi in questo parto della mia fantasia:
Ve la ricordate la campagna elettorale del nano? Fu matta e disperatissima. Cambiamento di legge elettorale, cambiamento di scheda, mani tese a tutti, dai nazisti agli squartatori di vergini, urla in faccia alla confindustria, coglioni che volavano, televendite sull’ICI, ve la ricordate o no? Ecco, il nano, secondo me, ha tentato anche la carta delle bianche trasformate in azzurre. Ha trovato il modo, da qualche parte nella catena di trasmissione dei dati, di intervenire e dirottare parte delle schede bianche su Forza Italia. Non chiedetemi quando e come, non è compito mio indagare. Sarebbe compito della magistratura, che non lo fa. Ora, secondo me, il nano voleva arrivare il più vicino possibile al centrosinistra, magari agguantare il pareggio, tentare la grande coalizione, di certo non sperava di rasentare la vittoria. Per infilare da qualche parte nella catena di trasferimento dei dati il suo trucchetto il nano si è inventato un diversivo, il famoso voto elettronico. Il voto elettronico, secondo me, non consentiva di fare i brogli, il voto elettronico ha solo permesso al nano due cose:
1) ha consentito a qualche uomo fidato di avere accesso a qualche sistema elettronico da ritoccare con la scusa dell’adeguamento alla nuova sperimentazione
2) ha permesso al nano di sapere come stavano andando le cose il giorno dello spoglio prima che lo sapesse il resto d’Italia
Già. Ma come stavano andando le cose, fortunatamente, lo sapevano anche i DS. Perché i DS avevano i loro uomini, le loro rilevazioni. I DS sapevano e, ad un certo punto, i DS hanno capito. Hanno capito che il nano stava tentando l’ennesima furbata, hanno capito, ci hanno pensato un po’, hanno mandato i loro deputati a presidiare le prefetture per “ripristinare il regolare andamento dello spoglio” e, per stare più tranquilli, hanno reso la pariglia al nano, “raddrizzando” un po’ le cose in quella Campania che nel frattempo si era fatta decisiva.

Oggi, cosa successe quella notte, lo sanno tutti, tutti tranne noi elettori. Tutti insieme i nostri politici hanno deciso che ormai va bene così, che si fa l’inciucino, che di brogli non si parla più, che bisogna tappare la bocca a Deaglio, il quale, poverino, ci è andato vicino ma non ha capito tutto.

Berlusconi ancora sbraita di brogli perché, si sa, lui i patti li rispetta soltanto finché gli conviene.

Le schede, tuttavia, non si possono ricontare. Se si facesse, se si ricontassero tutte, probabilmente si scoprirebbe che sì, ci sono molte più bianche di quanto si è detto e che sì, Forza Italia ha preso molti meno voti e che sì, in effetti, in Calabria ed in Campania anche il centrosinistra ha fatto qualcosa di losco.

Se non ci credete leggete queste dichiarazioni di Amato, leggetele come se fosse vero tutto quello che, fantasiosamente, vi ho raccontato:

“Il recente articolo, accompagnato da un dvd, che ha sconvolto i titoli dei giornali, se solo fossero stati seguiti i criteri di professionalita’ che la Reuters applica ai suoi giornalisti, non sarebbe mai stato pubblicato. E tutto questo sconvolgimento non ci sarebbe stato. Tutta la vicenda evoca un bisogno di professionalita’. Ed e’ anche singolare che una notitia criminis, desunta da un articolo, di un crimine commesso da altri nel giro di una settimana diventi notitia criminis nei confronti di chi quell’articolo ha scritto. Se sin dall’inizio fosse stata vagliata con maggiore ponderazione si sarebbe evitato questo giro di 360 gradi sulla vicenda”.

“Abbiamo deciso di fermare la macchina del voto elettronico. Nelle elezioni del 2006 e’ stato sperimentato solo come sistema di voto, e non di conteggio in un numero limitato di sezioni, in chiave di esercitazione e senza alcun rilievo ai fini delle votazioni giuridicamente valide e tantomeno per il conteggio. Adesso saremmo arrivati alla fase in cui decidere se continuare, passando dalla fase della sperimentazione a quella della generalizzazione, avvalendoci della via informatica anche per il conteggio, e’ ovvio: ebbene, abbiamo deciso di fermarci. Si tratta di un suggerimento venuto dagli stessi uffici del ministero, che io ho esposto al presidente del Consiglio con una mia opinione conforme alla perplessita’ degli uffici, perplessita’ convalidata dallo stesso premier. Sara’ il trionfo degli antenati, ma per uno della mia generazione non e’ nemmeno sgradevole. Teniamoci il voto materialmente espresso e fisicamente contato perche’ meno facile da taroccare, e non si possono innestare software”.

Già, caro ministro Amato, non ci sono stati brogli col voto elettronico però, in futuro, eliminiamolo, va, perché potrebbero essercene.

Geniale… quanto ridicolo.

E poi c’è chi dice che questo non è un paese impazzito!

A morte il tiranno

Stamattina guardavo Luca Giurato. Lo guardavo come si guarda un cane zoppo e rognoso che tenta con cipiglio di attraversare l’autostrada Firenze – Mare: con pietà.
Stamattina Luca Giurato parlava di pena di morte, nella fattispecie di quella per impiccagione comminata a Saddam Hussein, ex-dittatore che, chissà per quale motivo, anche adesso che si è prossimi a giustiziarlo tutti in occidente si ostinano a chiamare fraternamente per nome: Saddam.
Dunque Luca parlava di Saddam, ed in studio tutti con lui. Tutti a dire che via, che male c’è ad uccidere un uomo? Soprattutto poi se la legislazione irachena lo prevede. Che male c’è se, del resto, anche in paesi grandi e gloriosi come USA e Cina si pratica l’assassinio di Stato senza troppe remore?
Quel povero vecchio desideroso di stupire che è ormai diventato Sartori arriva a dire che, via, se la pena di morte esiste nella gran parte del mondo ci sarà un buon motivo, no? Rincara poi sostenendo che l’Europa è contraria, all’unisono, solo per fare una bella figura a buon mercato.

Beh, Sartori, Giurato, e compagnia cantante di aterosclerotici mattutini, sapete una cosa? non mi avete convinto per niente.

Sarò testardo ma resto convinto, intimamente convinto, che la pena di morte sia una barbarie inaccettabile.

E mi dispiace che la sua messa al bando, ciò che mi rende davvero fiero di essere europeo, venga ridicolizzata da una mediocre trasmissione mattutina per famiglie.

Uccidere è sbagliato, pur non credendo nel dio dei cattolici è sempre stato uno dei comandamenti ai miei occhi più sensato.

Vi ricordate di Proscenio aggettante?

Per gli amanti del teatro che loro malgrado si sono persi il festival, ecco com’è andata a finire:

COMUNICATO STAMPA VINCITORI VIII EDIZIONE PROSCENIO AGGETTANTE

Nel momento in cui in Italia si è tornato a parlare con urgenza e preoccupazione di diritto al lavoro contro la precarizzazione delle attività e delle coscienze, il Festival di teatro sociale Proscenio Aggettante che da 8 anni utilizza il palcoscenico come occasione di forma espressiva di tutti i lavoratori, ha registrato quest’anno un grandissimo successo. Vincitore del premio Speciale Fitel come miglior spettacolo della rassegna è “MA NO IERA MEJO SE STAVIMO A CASA…” ma la giuria del concorso, presieduta da Gianna Paola Scaffidi, ha ritenuto opportuno assegnare, oltre ai premi già stabiliti, ben quattro menzioni speciali per gli artisti che meglio hanno saputo esprime lo stretto legame tra arte e lavoro: Giancarlo Cicconi, Franco Tomasini, Pasquale Fiore, Carla Consiglio.
La Fitel Nazionale e le associazioni Cgil, Cisl e Uil si stanno già attivando per la realizzazione dell’edizione 2007.
Questo l’elenco completo dei premi assegnati quest’anno:

MENZIONI SPECIALI:
GIANCARLO CICCONI per lo spettacolo “Niente sesso siamo inglesi”
FRANCO TOMASINI per lo spettacolo “Que Pasa”
PASQUALE FIORE per lo spettacolo “Semplicemente così”
CARLA CONSIGLIO per lo spettacolo “O scarfalietto”

Premio “Maurizio Duiz” per l’attrice più anziana
TITINA GRAMENDOLA della Compagnia “La Fata Carabina” di Roma e
per l’attore più giovane
a MARIANO STAVOLO della Compagnia “I FiloTRAmatici” Autoferrotranviari di Napoli

Costumi: LOREDANA CAMPUS per lo spettacolo “SEMPLICEMENTE COSI’”

Scene: MICHELA CACCIATORE spettacolo “SEMPLICEMENTE COSI’”

Premio “miglior attore non protagonista”
ex equo a Giacomo D’Alia spettacolo “NIENTE SESSO SIAMO INGLESI”
e Mimmo Scognamiglio spettacolo “O’ SCARFALIETTO”

Premio miglior attrice non protagonista a
Tina Scagliola spettacolo “MISERIA E NOBILTA’”

Premio “Miglior Attore protagonista” ad
Angelo Dell’Università
spettacolo “MA NO IERA MEJO SE STAVIMO A CASA…”

Premio “Miglior attrice protagonista” a
Anna Gramito
Spettacolo “O’ SCARFALIETTO”

Premio Miglior Regia a
Michele Zizzari
per “QUE PASA?”

Premio Speciale FITEL vincitore della rassegna allo spettacolo
“MA NO IERA MEJO SE STAVIMO A CASA…”

Canili da salvare

Cani e gatti in pericolo chiamano, Cineboom risponde:

Carissimi amici,

questo e’ un appello urgente per il nostro canile del Termine, a Sesto Fiorentino (Fi), che come tutti sapete rischia di essere raso al suolo il 27 dicembre prossimo.

In 60.000 hanno firmato la petizione contro lo smantellamento del canile imposto dall’Amministrazione Comunale, ma ancora niente si è smosso. E a tutt’oggi non siamo a conoscenza della sorte riservata alle centinaia di cani e di gatti ancora ospitati dentro il canile.

Vi prego, tutti, fate il possibile, date una mano a 500 cani e 200 gatti dal futuro sempre più incerto!

Contribuite come potete e fate girare: serve la massima diffusione e sensibilizzazione.

Da: Albertoalberti

Abbiamo bisogno di soldi per le spese legali e per le spese del canile.
La gente non invia più soldi forse perché ritiene che il canile sia già chiuso.
E’ emergenza piena.
Per aiutarci il Conto Corrente Postale è il N°11148509 intestato a:
Unione amici del cane e del gatto -o.n.l.u.s.- via S. Zanobi 82/r, 50129 Firenze
Se serve per chi usa la banca per fare il versamento, il codice ABI 07601 il codice CAB 02800.
La mancanza di soldi sarà la causa principale del nostro sterminio.
Disperatamente, Alberto
Per maggiori informazioni: Canile di Via del Termine – Sesto Fiorentino (Fi) – tel. 347.8345299-338.1746998 – www.unioneamicidelcaneedelgatto.it

Invece di fare gli indulti o far sparare ai cerbiatti…

Vediamo di rispettare un po’ il programma per cui vi abbiamo votato, eh.

Come sempre Cineboom sostiene la LAV, anche nella nuova campagna:

Campagna LAV

Giornate Nazionali per i diritti degli animali

Gentili amici,

il 4 e il 5 novembre la LAV ritornerà in piazza per le due consuete Giornate Nazionali di sensibilizzazione sui diritti degli animali, questa volta saranno finalizzate a ricordare al governo le promesse scritte alla pagina 153 del programma politico nazionale “Per il bene dell’Italia”.

Progressiva abolizione della vivisezione e sviluppo di metodi alternativi; nuove norme su allevamento, trasporti, riconoscimento degli animali nella costituzione, sono alcuni degli impegni presi a pagina 153.

Promesse che la LAV chiede di trasformare in realtà.

Il vostro aiuto è indispensabile per far sentire la nostra voce e richiedere immediatamente nuove leggi che migliorino in modo concreto la vita di milioni di animali.

Potete aiutarci diffondendo i banner realizzati a supporto di questa inziativa linkati all’home page www.lav.it

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Cordiali saluti

Annamaria d’Emilio

Ufficio Comunicazione
LAV

Perché il cinema è salvato da Disegni e da…

Già, che fine avrà fatto Caviglia? Avranno litigato i due?
Cercando Caviglia su google trovo un’intervista riportata sul sito di Forza Italia. Mi preoccupo un po’ ma poi, pigramente, me ne disinteresso.
L’oggetto di questo breve post è infatti soltanto Stefano Disegni, ed in particolar modo il suo nuovo sito.
Noi fortunati abbiamo ricevuto di recente questo amorevole messaggio:

Ci ho messo il tempo che ci è voluto per costruire la basilica di San Pietro, ma da oggi il mio nuovo sito è on line.
www.stefanodisegni.it è l’indirizzo. Benvenuto/a in casa mia, esplora in giro e clicca: strip, vignette, musica, giochi per menti abitate e altro che adesso così su due piedi non mi ricordo. E quando esci rimetti a posto…Se ci andrai ne sarò felice, se non te ne può fregare di meno, ti capisco. Per il tempo che hai perso a leggere fino qui, allego vignetta omaggio. Che la Forza sia con te. E con il mio sito.
Stefano Disegni

Da bravo cinefilo vi consiglio di entrare ed andare prima nella sezione studio e da lì in quella cinema.
Le vignette, seppur in gran parte disegnate per quel postalmarket della critica che è Ciak, sono impareggiabili per acume e schiettezza.