Tutti gli articoli di Luigi

Istinto primario

Cammino e canticchio tra me e me:

Generalmente mi ricordo
una domenica di sole
una giornata molto bella
un’aria già primaverile

in cui ti senti più pulito
anche la strada è più pulita
senza schiamazzi e senza suoni

chissà perché non piove mai
quando ci sono le elezioni.

Ah, che bello. Che bello il seggio nel bar, che bella la fila, che belle le bandiere, che bello il fiume, che bello l’asilo, che bello il militante e che bello il professore, che bello l’impegnato e che bello il fricchettone, che bello il Che Guevara e che belle signorine (le ragazze di sinistra sono tutte troppo più belle, si sa).

Che belli i figli e che belli, nel complesso, i bambini che gironzolano qua intorno assime ai genitori. Che belle queste persone, queste persone vere, queste che le tocchi, queste che ci sono e non le freghi più.

Berlusconi, suca.

Che belli i vecchietti e le vecchiette, e che belli tutti, tutti quelli che cacciano pure un euro per dire la loro, per dire che ci sono, per dire che, quando si voterà, voteranno bene, loro, non come gli altri, non come i fessi col cervello fritto dalla tv, non come i ladri che evadono ed aspettano i condoni, non come i fascisti, non come i predoni. Ed hai voglia a dire che i diritti li dà qualche dio, i diritti se li prende l’uomo libero, e se li prende e basta, con buona pace di chi vuole controllare la vita altrui, con buona pace dei tiranni e delle religioni.

Ratzinger, suca.

Oh, voteranno bene, sì, lo firmano pure.
Dicono siano più di due milioni, io guardo questa fila e ci credo, e sono contento di quanto siano tutti gentili ed educati.

E se laggiù dalle mie parti la ‘ndrangheta ammazza ad un seggio una persona onesta, stiano tranquilli anche loro, non regneranno per sempre, sarà libera anche la Calabria un giorno, oh, sì che lo sarà, sarà la gente a prenderli a calci in culo.

Mafia, suca.

Ma più di tutti deve sucare chi più rosica, è chiaro:

Silvio: – Prodi ha un solo modo per vincere le elezioni: far votare solo quelli della sinistra, proprio come ha fatto oggi
Romano: – Stia zitto. Ma non ne ha avute abbastanza oggi!?

Ehi, Silvio, lo senti il tempo che scorre, eh?

Repubblica privatizzata

Purtroppo io ed i redattori ancora non siamo abituati ad usare questo blog come si deve, capita quindi che talvolta discussioni fondamentali restino confinate nelle nostre mail private. Come è facile intuire non posso permettere una cosa del genere e quindi, nel pieno rispetto dello spirito bolscevico che mi anima, senza chiedere nemmeno il loro permesso sputtano tutto qui, sicuro di fargli cosa gradita.

[La verità è che ieri stavo cercando le parole giuste per descrivere il mio stato d'animo di fronte al golpe papocchio del centrodestra e, fortunatamente, le ho trovate in redazione, fra i miei disperatissimi amici. Scrivo che non sono informati del mio proposito delatorio esclusivamente per salvaguardarli in tribunale, si sa che in Italia quando le brave persone scrivono un po' di cose vere vengono puntualmente querelate dai delinquenti]

La discussione comincia ieri pomeriggio, durante le dichiarazioni di voto alla camera:

Io: – Ah, sto guardando in tv la nazione che muore e sono pervaso da una tristezza indicibile.
Lego: – Tu ti stai facendo male, tanto si sa come sta andando. Io sto consultando le pagine gialle alla voce “ambasciate”.
Sara: – Io non riesco proprio a scegliere, tu come stai messo? Ah, ma non incitavi alla resistenza armata in patria?
Lego: – Oh, Union Jack direi. Fammi organizzare un governo in esilio, trovare i finanziatori e mercanti d’armi di sinistra.
Io: – Dio, quanto sono triste.
Lego: – Diocristo. Non ho resistito a non appicciare il tg3. Ciampi non può firmare.
Stefano: – Perché? Ha una paralisi? E’ morto?
Lego: – Sì. E il nano ha preso l’interim. Tanto ormai le istituzioni non esistono più.
Io: – Oh, esistono, ma sono proprietà privata. Il parlamento è sovrano, il Presidente può rifiutarsi di firmare un paio di volte, poi deve firmare e zitto. Il guaio è che il parlamento è sovrano ed il parlamento è nelle mani di un imprenditore che ha suoi dipendenti nei banchi. Siamo una repubblica privatizzata, siamo un regno. Ecco, bravo, continua a farmi parlare, così mi rendo conto del perché sono così triste. E’ che io le so le cose, devo solo rimetterle in fila e superare il magone.
Stefano: – Io vorrei ubriacarmi ma ho mal di stomaco. Tuttavia, sospetto che ubriacandomi potrebbe passarmi.
Lego: – Mettiamo insieme maieutica socratica e metodo catartico.
a) Io sto rigurgitando bile perché è tutto tranquillo, pacifico, come se avesse perso la nazionale under 21; Prodi è un fiore, la gente sta gettando la pasta, i signori “la battaglia è appena iniziata” stanno cercando il proprio culo;
b) Ci sono ancore le elezioni (dovrebbero esserci perlomeno).
Stefano: – Io credo sempre che Berlusconi tenga anche Ciampi per le palle in qualche modo mafioso, minacce alla figlia o altre questioni simili. In ogni caso, credo proprio che firmerà, oggi abbiamo veramente toccato il massimo del sopruso. I tagli al 40% alla cultura sono bazzecole, la strada per la dittatura è spianata. Ormai credo davvero che Berlusconi metterà insieme un regime moderno, e conquisterà il potere assoluto “legalmente”, come sta facendo. Se gli è riuscita questa, può fare tutto – e lo sa.
Alice: – Anche io credo che sia così. Ciampi lo ha sempre lasciato fare, vuol dire che ha un po’ troppi appoggi che vanno oltre la classe politica che lo segue. Vedendo Viva zapatero mi venivano i brividi. Ma perché la sinistra lo ha rassicurato sull’eleggibilità e sulle tv? Non ci voglio neanche pensare, non riesco a immaginarmelo.
Stefano: – Io credo, semplicemente, perché sono molto stupidi e opportunisti, e credo che l’abbiano sottovalutato, pensando che CONVENISSE anche a loro, visto il potere che ha.
Lego: – Una gamba nella dittatura ce l’abbiamo già: Freedom House ha classificato Italia e Turchia come unici paesi “partly free” dell’Europa Occidentale. Per il resto è sufficiente che la gente continui a venir rincoglionita come è successo fino ad ora e a nessuno fotterà più nulla dei diritti fondamentali. Voilà il regime moderno: senza repressione poliziesca, senza incarcerazione di oppositori, basato interamente su rincoglionimento, distorsione delle informazionii, svuotamento di significato delle parole e riscrittura della storia.
Ciampi, bah… povera bestia.
Ricky: – Secondo me Ciampi si sente come Carlo Alberto sotto l’Austria e sogna di ripetere il Risorgimento. Perchè non è stupido, è uno dei pochi ex-DC ancora a galla salvabili, niente a che vedere con Andreotti o Cossiga, gente che sa chi ha messo la bombe a Piazza Fontana, Brescia, Bologna ma ciò nonostante continuiamo a chiamarla “presidente” e a leccargli il culo fino a farglielo luccicare.
Sara: – Nonostante io pensi che l’unico democristiano buono sia il democristiano morto (e vale anche con ex davanti), mi preoccupa molto piu’ l’ala diessina del parlamento. Niente ingenuita’, ne’ possibilita’ di sottovalutare uno che ha in mano tutta l’informazione (informazione???) italiana. Quelli il conflitto di interessi se lo sono venduti.

Ho già detto che sono molto triste?

Viva l’Italia.

Casta presunta

Il TG1 non può evitare di dare la notizia, lo farebbe volentieri ma non può, ormai si sa, ormai lo hanno detto tutti. Occorre dunque darla sfoderando tutta la riverenza che si può: Lapo, il povero Lapo, vittima incolpevole di un cocktail di droghe, è finito in ospedale per una “presunta” overdose.
Presunta.
Ci sono cartelle mediche, ci sono referti, ci sono dichiarazioni di primari, ci sono analisi delle urine eppure… presunta.
Dunque il presunto giornalista del presunto primo telegiornale nazionale, non si pone minimamente il problema di quanto si stia distorcendo la notizia ed anzi calca con l’intonazione quel “presunta”, quasi a voler dire ai telespettatori: – Così hanno detto le malelingue ma noi in redazione non ne siamo tanto sicuri, noi qui lo sappiamo che Lapo è un bravo ragazzo, tanto sfortunato, e gli Agnelli sono dei luminosi sovrani illuminati dalle chiappe sempre linde.

L’Italia è l’unico paese al mondo dove prostrarsi ai potenti è un automatismo sociale.

Scommetto che gli Agnelli e la FIAT non hanno dovuto alzare nemmeno un dito per guadagnarsi tanta condiscendenza, figuriamoci, con un giovane in ospedale per droga hanno avuto probabilmente ben altro a cui pensare. No, nessuna pressione, ci giurerei, la deferenza verso il “signore” è un atteggiamento proprio di questi finti giornalisti che ammorbano le nostre tv ed i nostri giornali.

Non hanno mostrato lo stesso tatto e la stessa cautela con il povero Calissano, non ci hanno pensato per niente. Anzi, si sono comportati da avvoltoi com’è prassi quando hanno a che fare con soggetti che non possono minimamente influire sulla loro carriera, hanno frugato nella vita privata dell’attore, si sono affrettati a dipingerlo come uno spacciatore, lo hanno mostrato in manette, trascinato fuori dalla propria casa, ne hanno fatto un esempio da non seguire, un mostro, un bello e dannato sopraffatto dall’edonismo e dalle facili emozioni.

Ma Lapo no, Lapo è un simpaticone, sono tutti pronti a giurarlo.

Di fronte a tanto strabismo provo un disgusto finanche difficile da rendere a parole. Devo anche subirmi Vespa di sera che organizza la sua arringa difensiva sul rampollo FIAT senza sapere nemmeno cosa sia un cocktail di droghe.
Giuro, Vespa, ieri a Porta a Porta, il grande Vespa, il presunto giornalista di punta della RAI, pensava che Lapo avesse preso un bicchiere e ci avesse messo dentro un po’ di champagne, un po’ di cocaina, un po’ di eroina ed avesse mandato giù tutto. Vespa non sapeva di che cavolo si stesse parlando.

Vespa è, ahimé, un ignorante.

Ogni giorno, ogni maledetto giorno, muoiono chissà quanti ragazzi per droga, spesso da soli, spesso senza nemmeno la possibilità di venire curati in un ospedale. Ogni giorno i presunti giornalisti di questo sciagurato paese fanno finta di niente. Ogni giorno questi ragazzi, innocenti, adorabili e tremendi e sfortunati come chiunque altro, vengono pianti soltanto da chi li ha amati, avvolti dal dolore discreto di famiglie senza più forze.

Famiglie nobili quanto gli Agnelli.

Prenderla bene

“Sinistra troglodita”

“E’ stato un flop”

“Una vera cerimonia funebre”

Queste le misurate reazioni del centrodestra alla manifestazione prodiana di ieri. Raggiunto dai microfoni di TelePadania durante la consueta battuta di caccia al cinghiale mattutina, l’onorevole Calderoli, ministro delle rune, scheggiando una selce onde ricavarne una punta per la sua lancia, ha dichiarato: – Mfpzzz sgroar -, chiosando poi con un sonoro rutto.

P.s.

Non riesco a capire una cosa: se è andata così male perché nel centrodestra sono tanto incazzati? Non dovrebbero saltellare e gongolare gioiosamente. Qualcosa non torna.

P.s. 2

Grandissimo Guzzanti/Tremonti ieri dalla Dandini, quando Corrado a fine puntata si è alzato ed è corso via dallo studio istintivamente sono balzato sul divano ed ho controllato se avevo ancora il portafoglio in tasca.

Da vaffanculo ai cartoni animati

Qualche giorno fa accendo la tv premendo, come al solito, un tasto a caso sul telecomando. Mi lascio le immagini alle spalle e mi metto al pc, in sottofondo una canzone:

Si accenderà nel cielo come una promessa vedrai
la stella del destino, stella degli eroi,
con il tuo cuore puro e l’aiuto di Anna e di Yomei
oltre te stesso riuscirai a diventare…

Eppure questa voce la conosco.

Shaman King, Shaman King, il nuovo re degli sciamani,
Shaman King, il grande sogno che hai dentro di te,

Ma cos’è questa roba? Dev’essere uno di quei nuovi orribili cartoni senza storia, uno di quelli fatti soltanto per vendere pupazzetti ai bambini.

sarà l’amore a dirti quando sbaglierai,
con il potere del tuo spirito a difenderti cosi,
Shaman King, oh oh…

Ai miei tempi il merchandising seguiva l’opera d’ingegno, e lo faceva soltanto in caso di enorme successo. Oggi l’opera, perlopiù di pochissimo ingegno, è una specia di lungo spot del merchandising e serve solo a questo.
Tutta colpa dei Pokemon, e delle leggi di mercato, certo.

Ma in questa lotta dura guarda quanti amici che hai,
e tu sei rosa pura non scordarlo mai,
e se la vita è un’orchidea, e può scaldarti il cuore,
lascia che sia tua, per diventare…

Eppure io questa voce l’ho già sentita. E se la vita è un’orchidea… sembra un testo sanremese.

Shaman King, Shaman King, il grande Re degli sciamani Shaman King, è questo il sogno che hai dentro di te,
sarà l’istinto e la follia di un Samurai,
o l’innocenza che hai nell’Anima
a difenderti cosi…

Shaman King…uh uh..

Uh uh… questa è tutta classe.

…è un’occasione da non perdere,
non c’è più tempo devi crescere,
dimostrare anche a Lei, il vero coraggio che hai!!

Fermi tutti! Io lo conosco questo. Ma sì, quello che dice sempre agli altri di fare le cose, vestiti, esci, vai con lui, stai con me, perché lo fai, brutta stronza…

per non tradire a metà
la vostra felicità!!

Il tuo destino….!

Oh, almeno non è morto nessuno nella canzone, dai.

Sarà la forza che hanno i deboli vedrai,
a risvegliarti a farti vincere,
basta crederci cosi!
Shaman King
Shaman King

Masini! Marco, sei tornato alla grande! HAI SOFFIATO IL POSTO A CRISTINA D’AVENA!

Il ruggito del chierichetto

“Come sempre tutte le volte che la segreteria dell’Udc si trova in difficoltà e i quotidiani ne danno conto si pensa che vi sia un complotto mediatico. Come abbiamo già ribadito, Il Giornale si occupa di cronaca politica. A fare pasticci basta e avanza la segreteria dell’Udc”.

Un comunicato sereno e pacato, non c’è che dire, soprattutto nel finale.
Nei giorni scorsi, anche se si è notato poco, c’è stato in Italia uno sciopero dei giornalisti. La cosa ovviamente non ha toccato minimamente la redazione de Il Giornale che, essendo composta quasi esclusivamente da fornai, ha ritenuto opportuno non aderirvi.
Rimasto fra i pochi quotidiani nelle edicole, e ci scusino gli altri giornali per l’accostamento infelice, quale occasione migliore per obbedire agli ordini del padrone e lanciare una bella campagna contro l’odiato alleato post-democristiano? Detto fatto, ecco che il segretario viene dato per spacciato, vinto, caduto, sfatto e già quasi putrefatto. Si fanno addirittura i nomi del successore.
Stranamente la cosa viene gradita poco dall’Udc, qualche botta e risposta e poi la sconsolata conclusione:

“La risposta del Giornale alle dichiarazioni di alcuni esponenti dell’Udc conferma la scelta del quotidiano milanese di voler rappresentare una protesi politica del proprio azionista di riferimento [...] Peraltro non è un mistero che sia stato Berlusconi a minacciare il leader dell’Udc Marco Follini di scatenargli i propri mezzi di informazione contro”.

Colma la misura, quindi, Marcolino Follini si infervora tutto, arrossisce, indica il cielo con un ditino paffutto e, tremolante per l’emozione, maledice il fato e le orde di soldatini cattivi del suo ex compagno di giochi.

Caro Marcolino, quando si fabbrica un mostro c’è poco da lamentarsi una volta che ci si rivolta contro.

In bocca al lupo.

Pesci medi

“Io non sono uomo di Berlusconi. Semmai di Marcello Dell’Utri”

Finalmente hanno arrestato Luigi Crespi, ovvero l’inventore del “contratto con gli italiani” e dei manifesti con “meno tasse per tutti”, promessa rimasta come sappiamo sui manifesti soltanto. Personalmente non ho alcun problema a manifestare soddisfazione quando un delinquente pronto a tutto pur di arricchirsi viene giustamente ammanettato. Non ho alcun problema a dire che se mai la giustizia dovesse farcela a superare la tenacia nel delinquere, e nel voler restare impunito, del nostro Presidente del Consiglio io, di certo, mi dimosterei immensamente soddisfatto.
Guarda caso Crespi e Berlusconi hanno, pensa un po’, fortissimi legami.
Ma andiamo per gradi, in Italia non esiste più informazione quindi bisogna essere chiari, chiarissimi, sostituirci ogni volta che possiamo ai media istituzionali ormai ridotti a megafono del Premier e cercare di mantenere lucidità ed amore per la verità. In questo istante ad esempio il TG1 sta dicendo che Luigi Crespi, a lungo dirigente dell’HDC, e’ stato acciuffato dalla Guardia di Finanza con l’accusa di bancarotta fraudolenta. Fin qui tutto bene, la notizia è corretta, peccato che si liquidi così, in pochi istanti, senza spiegare chi diavolo sia davvero questo Crespi e cosa lo leghi a Silvio Gambadilegno.
Strano, molto strano, soprattutto considerando che Crespi, comunista dichiarato fino al 1989, comincia a fare soldi e a perdere dignità proprio come consulente per la comunicazione di Berlusconi, continua poi con Datamedia a fare i sondaggi per il Cavaliere, grazie agli ovvi interventi di quest’ultimo diventa poi con Nexus sondaggista ufficiale di Rai e Presidenza del Consiglio. Sempre forte di così grande appoggio il caro Luigi dimentica di essere un truffatore da quattro soldi e si convince di essere un grande imprenditore, quindi compra Cirm, Directa, World Ricerche, Punto.com, Light planet, Datacontact, Alto Verbano, Dataplanning, Il Nuovo.it, Poster Up, Show Up, Metafora e Mediacomm, cercando di trasformare HDC in una sorta di Mediaset dei sondaggi e della comunicazione, ovvero un monopolista senza praticamente concorrenti completamente asservito a Silvio e di fatto strumento nelle sue mani, utilissimo per falsare le ricerche e manipolare ancora di più l’opinione pubblica.
Bene, facciamo ora la domanda che in Italia nessuno fa mai: dove ha preso Crespi i soldi per mettere insieme tutto questo?
Se qualcuno se lo fosse chiesto per Berlusconi questo oggi sarebbe ancora un paese occidentale, libero e democratico, ma non divaghiamo. Crespi ha preso i soldi dagli amici, come nella migliore tradizione affaristico/mafiosa tanto tipica della Casa delle Libertà. Nel 2001 e nel 2002 fu direttamente Forza Italia a coprire i debiti di Gigetto, in seguito entrò in gioco Gianpiero Fiorani e la sua Bipielle. Come, immagino, a questo punto avrete tutti capito, Fazio non si dimette da Governatore della Banca d’Italia perché non ha alcuna intenzione di passare come l’unico delinquente della comitiva, fatto del resto comprensibile visto il disegno generale. Quale disegno generale? Mio Dio, ma davvero non avete capito nulla? Allora, state attenti:
- Berlusconi vuole il Corriere della Sera
- La Lega vuole tutte le bache del nord nelle mani della Banca Popolare di Lodi di Fiorani, uomo del nord
- Ricucci vuole soldi
- Crespi vuole soldi
- Fazio deve permettere che tutto quanto sembri normale
- Fiorani paga i debiti di Crespi
- Ricucci aiuta Fiorani a comprare banche al Nord
- Ricucci si offre come prestanome di Berlusconi e come per magia tira fuori un sacco di soldi per comprare il Corriere della Sera
- Fazio favorisce Fiorani nelle acquisizioni delle banche
- Silvio è felice

Un piano perfetto, per tutti tranne che per Crespi, unico pesce medio in mezzo a troppi pesci di taglia decisamente superiore.
Silvio decide quindi di sacrificarlo e, sempre sotto l’attenta regia di Fazio, volta le spalle a Crespi e di fatto regala l’HDC alle banche creditrici, quindi a Fiorani.
A marzo l’HDC fallisce, Crespi ingrassa centinai di chili, diventa buddista, rilascia interviste in cui dichiara di avere paura fisica di Previti e, placido, se ne sta buono ad aspettare il destino, ovvero la Guardia di Finanza che bussa alla porta.
E Silvio esce ancora una volta pulito da tutto, alé.

Mio papà fa il cuoco alla Barilla

Sì, ok, ma davvero alla Barilla pensano che gli italiani siano così fresconi?
Nessuno può bersi la storia della Barilla legata alla tradizione, questa fabbrica/famiglia in cui bravi papà fanno i sughi, brave mamme inventano la pasta piccina e bravi figli fanno la sfoglia per le tagliatelle.

Ma via, la Barilla sarà una fabbricona qualunque, come tutte le altre, avrà ciminiere, macchinari, operai tristissimi col lavoro sempre più precario e con sempre meno diritti, inquinerà ed avrà un consiglio d’amministrazione fatto da squali senza scrupoli, come tutte le aziende che si rispettino.

Magari delocalizzerà anche, andando a produrre le castellane in Romania, le Emiliane in Bielorussia, i ditaloni rigati in Polonia e i garganelli in Cina.

Perché cercare di farci bere le storielline familiari melense, eh? Ma chi volete che ci creda?

P.S.
Ho controllato, la Barilla non è una fabbricona qualunque, la Barilla è 29 fabbricone qualunque. E’ il leader mondiale nella produzione di pasta, terzo gruppo europeo nei prodotti da forno, ha stabilimenti in 3 continenti che producono milioni di tonnellate di alimenti ogni anno, consumati in tutto il mondo.
E mio marito fa il cuoco alla Barilla, mio marito fa il sugo con la ricotta, sì, certo, una campagna che sa proprio di sincerità, già.
Del resto dai proprietari del Mulino Bianco, dai tizi che hanno inventato la famiglia perfetta composta da sorridenti statue di cera sterili ed asessuate, potevamo aspettarci qualcosa di diverso?

Illuminazioni

“Sono molto preoccupato da quello che si vede adesso in televisione: non sta svolgendo un ruolo imparziale”.

Prodi a volte ha delle intuizioni davvero geniali.
SVEGLIA, PIRLA!!!
Ma come diavolo possono essere imparziali le televisioni se appartengono tutte al tuo avversario?
E’ come giocare contro il Milan con Iva Zanicchi come arbitro, porca pupazza!
SVEGLIA, PIRLA!!!
E si stupisce pure, se ne accorge ora, dopo che nella scorsa legislatura a Berlusconi fu promesso che il centrosinistra non avrebbe intaccato il suo monopolio, dopo che gli venne permesso di candidarsi pur essendo la sua candidatura illegale in quanto titolare di concessioni pubbliche, dopo che per cinque anni nel centrosinistra nessuno si è preoccupato di fare una legge antitrust seria o di risolvere il conflitto di interessi, dopo che il senatore diessino presidente in questa legislatura della commissione di vigilanza RAI ha permesso le più vergonose censure e epurazioni, dopo essere stati fermi e non aver mosso un dito mentre questo paese diventava una dittatura mediatica in cui non esistono più giornalisti televisivi ma è pieno zeppo di esperti di vini e piatti tipici, dopo tutto questo Prodi si stupisce, poverino.
SVEGLIA, PIRLA!!!
Professore, se per miracolo l’Unione dovesse vincere le prossime elezioni, mi raccomando, lasciamo l’assetto del sistema televisivo esattamente com’è ora, eh, facciamo sempre i diessini e poi stupiamoci.

P.S.
Quando fa così ‘sto pirla mi fa venir voglia di votare Bertinotti alle primarie.