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Palombelli rossa

Ma chi l’ha sciolta questa stordita?

Domenica in, spazio condotto dall’untuoso Giletti.
Marziale, dell’osservatorio per i Diritti dei Minori, porta il dibattitto giustamente sull’effetto deviante che questa tv ha sui bambini, siano essi dietro o davanti allo schermo.
La Palombelli, cogliendo la serietà della questione, che fa?
Perora la causa dei nidi per gli infanti negli studi RAI.

Barbara, ma hai capito di cosa diavolo si stava parlando?

Buffone, fatti processare!

Da repubblica.it:

Il Gup di Milano Fabio Paparella decidera’ probabilmente lunedi’ se disporre la traduzione dall’inglese all’italiano di alcuni atti relativi all’inchiesta sui presunti Fondi neri creati da Mediaset nella compravendita di diritti televisivi e cinematografici. Durante l’udienza di oggi, le parti si sono date battaglia sulla questione, e alla fine, il giudice si e’ riservato di decidere. Le difese dei 14 imputati, a cominciare da quella del premier Silvio Berlusconi, hanno chiesto che venga tradotta la copiosa documentazione in lingua inglese. Secondo il Pm Fabio De Pasquale questo passaggio sarebbe inutile perche’ gli atti fondamentali dell’inchiesta sono gia’ stati tradotti e, inoltre, le parti in causa conoscono bene l’inglese e non avrebbero quindi difficolta’ a comprenderli. Infine, per il rappresentante della pubblica accusa la traduzione porterebbe ad un allungamento notevole dei tempi processuali. Per il Pm addirittura ci vorrebbero tre anni per completare l’operazione.

La traduzione, eh?
Adesso vuoi la traduzione.
Maledetto.

Tette intorno a te

Giuliana è sorridente, ha i capelli scuri con la riga in mezzo ed una magliettina bianca, scollata in diagonale e con una manica sola. Sul petto la scritta “Hollywood”. Aspetta il via dal ragazzo che riprende col telefonino, come ogni brava velina pronta allo stacchetto. Al “VAI!” alza la maglietta e scopre il push-up, anch’esso bianco. Un compagno prontamente le infila un evidenziatore fra i seni. Scoprirò dal dialogo che trattasi di prova del nove per valutare la presenza o l’assenza di protesi al silicone. Qualcuno dei compagni ai metodi moderni preferisce la cara buona e vecchia tastata. Al “tira su di nuovo!” la ragazza solleva anche le coppe e lascia intravedere il seno per pochi istanti. Al “Rifallo! Rifallo!” l’ostensione dura di più e viene fatta anche al pubblico situato alle sue spalle.
Applausi.
Baci in camera.

Fine.

L’Arturo Malignani è un Istituto Tecnico di Udine, una scuola come tante, frequentata da ragazzi e ragazze contemporanei. Il 29 ottobre in questo istituto si sono tenute delle elezioni scolastiche. Alcuni intraprendenti scemotti per l’occasione hanno pensato bene di vendere i propri voti per qualche tetta, almeno questa è la versione di Studio Aperto, noto pseudotelegiornale specializzato in gossip ed anticipazioni delle trasmissioni di Italia Uno.
Questi pisquani, dicevamo, hanno preso una loro compagna, per la verità assolutamente non restia e, tra cori, urla da stadio, ed acclamazioni varie, hanno ottenuto il loro tanto sospirato strip. Le tette sono state chiaramente fotografate e riprese con l’ausilio dei telefonini di ultima generazione, alla luce del sole e senza nascondere minimamente la cosa alla ragazza che anzi era ben contenta di stare tanto al centro dell’attenzione.
Tutto il materiale circola liberamente su internet da giorni.

Ok, la ragazza ha fatto una stupidaggine ed i suoi compagni di classe sono spregevoli come qualunque adolescente, detto questo alzi la mano chi si sorprende.
Dopo le baby cubiste romane ed i loro baby magnaccia a me sembra chiarissimo che generazione sta formando la tv italiana con la complicità di genitori troppo superficiali e troppo distratti: ragazzine e ragazzini egoisti ed esibizionisti.

Guardando il filmato il moralismo becero, di Studio Aperto come dei vari presidi, se ne va ampiamente in malora, qua chiaramente non ci sono vittime né carnefici, solo un bel po’ di lobotomizzati ambosessi che giocano, ridono e si divertono da matti. Scandalizzarsi adesso serve a poco, così come da stolti è proibire nelle scuole superiori scollature, tanga e magliette corte (stessa solita logica strabica per la quale si vorrebbe colpire il consumo di eroina vietando ai ragazzi di farsi le canne).

Perché vi indignate adesso?
Sapete cosa ha fatto quella ragazza? Ha fatto quello che si vede nell’ultima pubblicità Vodafone: è rimasta a seno nudo di fronte ad un videofonino.
E cosa hanno fatto i ragazzi? Ma quello che si vede in American Pie: mettere una compagna nuda su internet.
Non mi sembra nessuno si sia indignato per quello spot o per il film.
O per i milioni di messaggi simili che arrivano ogni giorno ai ragazzi.
E allora? Volete forse far credere ai ragazzi che è sbagliato fare quello che si vede in tv o negli spot? E perché non vi indignate o non protestate mai contro questa tv e questi spot allora?

Alta complicità

La mia cara amica Marbillay mi gira questa mail. Dovrebbe essere stata originata dall’Associazione Antichi Passi di Avigliana. Non ho difficoltà a credere al coinvolgimento del ministro Lunardi, del resto già invischiato in conflitti di interessi palesi in un mare di opere pubbliche, una in più, una in meno, non penso che faccia una gran differenza. Fatico invece a credere all’intento censorio di Report, per quanto mi riguarda l’ho sempre considerata una trasmissione ottima e che ha dato in passato più volte prova di non guardare in faccia niente e nessuno.
Ad ogni modo leggete, cercate informazioni per conto vostro e fatevi la vostra opinione in merito.

Testo del messaggio

IMPORTANTE !

Per favore, leggete questo documento fino in fondo. Non vi chiedo che pochi minuti del vostro tempo.
Scrivo queste poche (spero) righe con l’unica intenzione di portare a conoscenza una situazione che la maggior parte dei media cerca di tener nascosta.
Da diversi anni è in corso in ValSusa una manovra di resistenza organizzata contro la linea ad alta velocità ferroviaria Torino-Lione (TAV).
Quello che fanno credere i media è che gli oppositori siano pochi e comunque motivati solamente dal fatto che “gli passa il treno sotto casa”.
Nella manifestazione di giugno c’erano 30.000 persone (in tutta la Val Susa ci sono 50.000 abitanti).
Non posso di certo smentire questa motivazione, ma in realtà i motivi veri (che vengono metodicamente nascosti dai media) sono ben altri:

1.. La tratta Torino-Lione è completamente inutile: nella Val Susa esiste già una linea ferroviaria sottoutilizzata, in grado di reggere il traffico richiesto (considerando i tassi di crescita) almeno fino al 2050.

2.. La linea in costruzione è esclusivamente merci, non si avrebbe alcun vantaggio in termini di tempo per la percorrenza da Torino a Lione. I treni passeggeri comunque continuerebbero a transitare nella linea storica con i tempi di percorrenza attuali.

3.. Nel tratto montano (e quindi da Torino alla Francia), comunque non sarebbe una tratta ad alta velocità perchè la conformazione del terreno montano non la rende possibile.

4.. L’amianto sotto al Musinè c’e’ veramente (è già ampiamente dimostrato), e nei progetti non c’è il minimo accenno ad un piano di messa in sicurezza dell’amianto estratto (è previsto semplicemente uno stoccaggio in valle a cielo libero), che con i frequenti venti della ValSusa verrebbe distribuito e respirato in tutta la cintura ovest di Torino ed in Torino stessa. Le malattie causate dalla respirazione di anche solo 1 fibra di amianto vengono diagnosticate 15 anni dopo l’inalazione. Dal momento della diagnosi la mortalità è del 100%, ed il tempo di vita medio è di 9 mesi.

5.. Il corridoio 5 (tratta Lisbona-Kiev) di cui questa tratta sarebbe parte fondamentale non esiste: da Trieste verso est l’opera è bloccata in tutti i suoi aspetti.

6.. Finanziariamente è un disastro annunciato: perchè vada in attivo, nella tratta dovrebbe passare un treno merci ogni 3 minuti, 24 ore al giorno. Per questo motivo, al momento nessun privato si è impegnato finanziariamente, banche e fondazioni comprese. La tratta è costosissima, ed i soldi non ci sono: è notizia recente che nella finanziaria di questi giorni sono stati tagliati quasi tutti i fondi per le grandi opere. Gli unici soldi su cui si regge l’opera sono i finanziamenti europei.

7.. Se dovessi elencare tutte le implicazioni legali del ministro Lunardi (! mi spiace, ma non riesco proprio a dare dell’onorevole ad una persona del genere) questo documento diverrebbe troppo lungo. Dico solo che l’appalto per la costruzione del tunnel di 52Km (7,5 miliardi di euro) è stato vinto da una ditta francese che l’ha subbappaltato alla francese RockSoil, di proprietà della moglie.

Forse ora è più chiaro e motivato perchè nelle proteste dei ValSusini sono presenti sempre, in prima fila, tutti i sindaci e le istituzioni di tutti i paesi della Valle, indipendentemente dal partito politico di appartenenza.

Il CIPE, incaricato di distribuire i fondi italiani, ha già eliminato la tratta Torino-Lione dalle opere da finanziare dallo stato italiano (nonostante quanto riferito dai media). L’unico obiettivo di chi il TAV lo vuole fare è quello di agganciare la pioggia di finanziamenti europei per le grandi opere; per far questo, devono entro fine anno poter dire che i lavori sono iniziati.

Lunedì 1 novembre ho partecipato al blocco dei lavori a Mompantero: in 500 persone (saremmo stati molti di più, ma alla maggior parte delle persone è stato impedito di raggiungere i luoghi della protesta, militarizzando Susa) abbiamo bloccato senza alcuna violenza per un giorno intero 1.200 demotivati esponenti delle forze dell’ordine. La notizia che i siti siano poi stati presi in possesso dalle forze dell’ordine in nottata (quando non c’era più nessuno ad opporsi e verificare) sembrerebbe falsa, alcune persone hanno verificato il giorno successivo che i siti erano ancora sgombri.
La questione NoTAV non è una questione di sinistra o destra: l’opposizione è trasversale, ed ogni persona di buon senso che sia informata sul problema non ha difficoltà a capire le nostre ragioni. Il problema è che la voce dei NoTav viene puntualmente soffocata dai media, per la grande quantità dei finanziamenti europei in gioco. Personalmente penso che anche i più accesi interessati questo lo sappiano benissimo, e dell’opera non gli importi proprio nulla. L’unica loro preoccupazione è farsi rigirare nelle loro casse i soldoni europei.

Non chiedo a chi legge questo messaggio di crederci ciecamente, ovviamente può essere inteso come propaganda di parte, ma di informarsi anche da altre fonti indipendenti. Purtroppo il quotidiano La Stampa ed il telegiornale regionale di Rai 3 sono le fonti di informazione che si sono rivelate più corrotte e di parte, non solo nei commenti alle notizie ma anche nel continuo riportare notizie false.
Qualche anno fa è venuta una troupe di Report diversi giorni in valle a fare un servizio sul problema. Risultato: il servizio non è mai andato in onda ed il giornalista è stato quasi licenziato.

Il mio intento non è solo di convincervi sulle nostre ragioni, ma prevalentemente di informarvi. Se credete che le informazioni di questo messaggio siano false, vi invito a verificarle. Penso che poi la convinzione venga da sola.

Vi prego di inoltrare questo documento al maggior numero di persone possibile.

L’ottimismo è il profumo degli IM-BE-CIL-LI

“In Italia c’e’ un benessere diffuso. Molte regioni sono all’avanguardia. L’81% delle famiglie italiane possiede un’abitazione, siamo il primo Paese come numero di telefonini, televisioni e automobili [...] c’e’ ancora qualche problema [...] l’Italia si presenta in modo ottimistico e guarda al futuro con fiducia [...] pesa a noi liberali [...] ancora, nella parte politica, ci sono partiti che hanno orgogliosamente l’espressione comunista nel nome e il simbolo dello stato totalitario: la falce e il martello [...] quanto la fine della II guerra mondiale. Se ci fossero ancora la ‘cortina di ferro’ e il giogo comunista – prosegue – non ci sarebbe stata per il mondo la possibilita’ di diventare una unita’ globale attraverso internet”

Non passa un giorno senza che il Presidente del Consiglio dica sciocchezze epocali. Stupidaggini così grandi che gli meriterebbero un bel calcio nelle natiche e via a nuove elezioni in ogni paese sano di mente al mondo, ma non in Italia.

Passiamo alla consueta confutazione degli argomenti clowneschi del premier:

Tesi: L’Italia sta bene, siamo pieni di telefonini.
Confutazione: Nessun istituto, ente, nazione, nessuna azienda, nessun bottegaio di periferia, nessuno al mondo ha mai considerato la diffusione dei telefonini quale indice di sviluppo economico o sociale. Negli Stati Uniti ad esempio i telefonini sono stati per lunghissimo tempo diffusi in una ristrettissima fetta della popolazione. Ragioni storiche, abitudini, mode, possono avere un peso troppo rilevante nella diffusione di un bene (vale anche per abitazioni ed automobili) per poterne fare un indicatore attendibile. E’ un fatto invece che il Fondo Monetario Internazionale fotografi puntualmente l’Italia come una delle economie più sofferenti dell’Europa occidentale.

Tesi: L’Italia guarda al futuro con ottimismo.
Confutazione: Secondo l’ultimo sondaggio Acri-Ipsos (condotto con criteri scientifici e non a caso come quelli di Forza Italia), la situazione reale degli italiani sarebbe rissunta in queste parole: – Mezza Italia tira la cinghia. Un italiano su due non riesce a risparmiare e ha difficoltà ad arrivare a fine mese. A grandi linee in crisi c´è il ceto medio, le famiglie numerose con i figli che studiano, i pensionati. E tra questi, nel 2005, il 22% è risultato proprio al verde, non riesce a tirare avanti ed è costretto a indebitarsi per sbarcare il lunario: solo cinque anni fa era il 13%.

Tesi: La falce e il martello sono il simbolo dello stato totalitario.
Confutazione: Lo stato totalitario, in quanto tale, non ha alcun simbolo. Sul manifesto di Forza Italia per la “lotta alla dittatura”, come abbiamo avuto modo di sottolineare su questo blog, nella teoria dei dittatori manca Mussolini. Il fascio littorio era ad esempio un simbolo di uno stato totalitario. Nella sua coalizione, oltre ad Alleanza Nazionale che ha in parte abiurato, si ritrovano partiti che si richiamano direttamente al pensiero di un dittatore. Per contro la falce e il martello simboleggiano fin dalla nascita la presa di coscienza sociale dei lavoratori. Già i partiti della seconda Internazionale fondata a Parigi nel 1889 ne fanno largo uso. Per la prima volta compaiono incrociati nel 1917 durante la Rivoluzione d’Ottobre. Simbolo di lotta popolare quindi, prima che vessillo del totalitarismo.
Senza contare che i partiti di sinistra italiani pur utilizzando questo simbolo sono sempre stati perfettamente inseriti in un sistema democratico e lo sono ancora oggi.

Tesi: Se ci fosse ancora l’Unione Sovietica il mondo non sarebbe unito da internet.
Confutazione: Il comunismo esiste ancora, in Cina, ed i cinesi fanno uso di internet, nonostante i tentativi operati dal governo per controllare e limitare il fenomeno. Il mondo poi non è affatto unito da internet, la stragrande maggioranza degli esseri umani non ha alcun accesso alla rete.

Non so voi ma personalmente sono stanco di avere un Presidente del Consiglio che dice quattro frottole ogni tre parole.

IM-BE-CIL-LE

Silvio dimentica MussoliniDai, avanti, adesso spiegami dov’è Mussolini.
Dov’è?
Era forse un acceso democratico Mussolini?
Non era un dittatore?
Non era un violento?
Non ha condannato a morte un mare di giovani italiani trascinandoli in una guerra assurda?
E allora?
Perché Mussolini no?
Eh, Silvio, allora?

Ma che imbecille, che clamoroso imbecille!

Democrazia Cretina

“Non abbiamo consegnato l’Italia nelle mani della sinistra e non la consegneremo nelle prossime elezioni”.

Vorrei dire una cosa semplice e chiara al signor Berlusconi, per essere il più limpido possibile la sillaberò:

IM-BE-CIL-LE

Oh.
Fa bene.
Provate anche voi:

IM-BE-CIL-LE

Forza, tutti insieme:

IM-BE-CIL-LE

Bene.
Non preoccupatevi, non c’è diffamazione, un Presidente del Consiglio che rilascia una dichiarazione del genere è indiscutibilmente un imbecille.
Ma spieghiamogli anche perché, è troppo pretendere che un imbecille capisca da solo il perché gli viene dato dell’imbecille.

Signor Berlusconi, l’Italia non è sua. Lei non deve consegnare niente a nessuno visto che niente è nelle sue mani.
Solo perché ha vinto delle elezioni democratiche questo non la autorizza a “difendere” il paese da chi democraticamente partecipa alle elezioni successive. Quando il centrosinistra vincerà lei dovrà levarsi di torno e mettersi l’anima in pace, questa è la democrazia, non quella esplosiva di cui parla col suo amico Bush.

A proposito, carino il siparietto là in America, due leader impopolari, derisi da metà del mondo ed odiati dall’altra metà, che si spalleggiano l’un l’altro. Nella dinamica del dialogo sembravate due tizi di una sessantina di anni fa, uno che invadeva sul serio stati sovrani ed un altro che fingeva di essere suo pari pur avendo alle spalle uno stato scalcinato ed in preda ad una crisi da far tremare le vene ai polsi. Ma in Italia facciamo la lana col latte, in Italia abbiamo idrovolanti velocissimi, in Italia abbiamo auto di lusso, in Italia siamo pieni di telefonini… tutte cazzate, oggi come allora.

Conti fino a cento prima di dire sciocchezze del genere la prossima volta, finché gioca a fare lo statista e si fa le leggi su misura reca un danno modesto al nostro paese, quando però mina le basi dell’alternanza lei non concede alternativa a chi ha le elezioni come unica speranza per liberarsi della sua irritante e deleteria presenza, ergo esaspera un clima di insofferenza e di odio che non conviene a lei per primo.
Ci rifletta, imbecille.

Patetici scarti mediatici

Mi scrive tale Marisa Alianti. Nell’oggetto della mail parla di una qualche intervista. Non mi sembra di aver mai sentito il suo nome. Inoltre non ricordo minimamente di essere in attesa di una qualche intervista da un collaboratore esterno alla redazione. Conscio del progressivo ed inesorabile degrado delle mie cellule cerebrali concedo comunque alla Marisa un briciolo di fiducia e mi metto a leggere la mail.
Di seguito il testo, debitamente commentato in grasseto dai miei pensieri contestuali:

Ciao,
ti avevo accennato che sarei andata a quella festa, dove c’erano un po’ di persone dello spettacolo.

Devo essermi davvero rimbecillito, non ricordo assolutamente nulla.

Chi ti ci trovo?
O meglio, con chi
ho avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere?
Con Renato Celli

Chi?

del grande fratello!

E che diavolo c’entra con il cinema?

Lo so, lo so, che non è il genere di programma che ti piace e soprattutto che interessa a te, ma anche io mi sono ricreduta. Abbiamo, me compresa, un’opinione troppo generalizzata al riguardo.

Beh, passiamo al turpiloquio, non sono rimbecillito, sono proprio rincoglionito. La Marisa mi conosce, sa cosa mi interessa e cosa no, sa che opinioni ho e quali sono generalizzate e quali no, stai a vedere che io e la Marisa siamo amici ed io l’ho completamente rimossa dalla mia mente?

Tu sicuramente non hai presente chi è,

In effetti.

io si, perché ho visto come sempre la prima puntata, per la mia curiosità e, poi perché guardando mai dire grande fratello, lo hanno ripreso.. e non passa di certo inosservato con il suo modo di portare i capelli, che ha mantenuto.

Ahhhhhhhh, ok, il fesso con la zazzera forforosa che hanno buttato fuori subito nell’ultima edizione o in quella precedente. Bene, inquadrato il soggetto. E quindi? Io ho preso accordi con una Marisa che non ricordo per un’intervista ad uno buttato fuori in una prima puntata di un qualche grande fratello? E che cavolo avevo bevuto? Tre quarti di idraulico liquido, uno di piscio di cammello ed una spruzzatina di gin?

Non ho potuto parlarci tutta la sera,

Merda, mi spiace, guarda, io se avessi potuto scgliere tra fare quattro chiacchiere con il Mahatma Gandhi tornato in vita per una sera soltanto e l’intrattenermi piacevolmente con uno scartato dal Grande Fratello di certo avrei optato per Renato Celli, giuro.

perché il mio compito lì sai quale era,

Ah, lo so?

ma per quel poco tempo che ho avuto il piacere di trascorrere con lui si è dimostrata una persona veramente disponibile e con la quale è piacevole conversare; sai come la penso, che le cose più interessanti nascono per caso e se non le vedi ti sfuggono… Non pensare che questo mio interesse sia dettato da un mio interesse personale.

Cazzo Marisa, ci conosciamo da una vita, non penserei mai una cosa del genere di te!

Ogni volta che ti propongo una persona interessante di sesso maschile il tuo commento termina sempre con le classiche frasi: non è necessario fargli una intervista per andarci a cena! Vedendolo, direi proprio che te lo vuoi portare a letto e non ti do tutti i torti…. Ecco perché ci tenevi tanto… Non potrò portarmi a letto tutti quelli che conosco… secondo te lui è l’uomo adatto a me.

Marisa, guarda, non so che dirti, cioé, riflettici un istante, secondo me tu meriti di più.

Ti premetto che non è un brutto
ragazzo. Anzi. Se riesco ti allego una sua foto. È molto telegenico.

Eh, vedo, è proprio il fesso che pensavo, quello con i capelli pettinati col tritolo, i peli superflui pure sulle unghie ed una vivace espressione da tagliacarte.

Ti
consiglio di andare a visitare il suo sito per farti un’idea su questo
personaggio: WWW.**************.COM.

Ah, Marisa, se non fossi tu e se non fossimo così amici penserei ad una mail di spamming stupida come una Lecciso ibridata con Flavia Vento.

Qui la bellezza passa in secondo
piano, perché quando le persone per il loro modo d’essere e per le tante idee che hanno portano la tua curiosità non sull’aspetto fisico … c’è materiale per lavorare… So, anche, che non è il settore che tratti, ma secondo me, potresti fare un ottimo lavoro.
Sarebbe carina una sua
intervista … è un vulcano di idee.. mi ha rilasciato la sua disponibilità ad una intervista….sai di quali parlo….

Marisa, io mi occupo di cinema, cazzo, e questo tizio sta al cinema come Costantino Salcazzo e Daniele Salcazzo stanno all’umanità.

Ieri sera è stato
molto misterioso alla domanda cosa farai prossimamente:
- non ti posso
dire gatto se non ce l’ho nel sacco…..
probabilmente tornerà in TV il
prossimo anno…non si sa la rete… ma forse, verrà fuori quella sua esplosività che non è venuta fuori al grande fratello… sicuramente, non farà parte della troupe di BUONA DOMENICA, ma non esclude di poter essere invitato come ospite…

Cavolo, manco lì lo hanno voluto? Guarda che prendono cani, porci, Schifani e Platinette a Buona Domenica, eh!

sicuramente per parlare del possibile programma che andrà a fare… Il mio istinto raramente mi ha deluso e questa volta ti posso dire che è un personaggio che tornando in qualche programma televisivo farà discutere o se vogliono hanno tutto il materiale per farlo… ..non è la Lecciso che per far parlare si è dovuta inventare la storia con Albano, ormai, convieni con me che per alcuni personaggi non si fa altro che parlare di… mi metto con quello/a mi lascio con quello/a Comunque, per questa cosa avevo già parlato con Marta e Paola,

Con Marta chi? E la Paola è quella che dico io? Cioé hai telefonato in Belgio? Merda, devo avere proprio una doppia personalità, Marisa evidentemente vive in una parte della mia vita gestita da un altro me stesso, mi sembra chiaro.

ti chiedo solo una cortesia,

Minchia, Marisa, se posso…

di girare la mail a loro e anche al resto della redazione, magari, c’è qualcuno che ne è interessato.

Ma sicuramente, anzi, adesso la pubblico sul blog redazionale, vedrai quanto saranno interessati i redattori!

Ti domanderai perché ti ho inviato a te la mail, perché anche se sei scettico su certi personaggi a volte ti rendi conto anche tu come me che ce ne sono alcuni al di fuori delle righe e tutto diventa interessante, per te che scrivi e per chi legge.
La foto che ti
allego è stata pubblicata sulle migliori riviste di moda: glamour, mariclaire, cosmopolitan, vero….come noterai da solo ha una forte telegenicità e potrebbe bucare gli schermi…qualora….
È particolarmente
creativo e intraprendente, infatti, è testimonial di un prodotto per capelli di erbavita e testimonial, creativo, designer e produttore di gioielli.

Eh, Marì, io sempre di cinema mi occupo, eh.

Ti consiglio di andare a visitare il suo sito per farti un’
idea su questo personaggio: WWW.**************.COM.

Aridaje, Marì, niente niente io non ti conosco per niente, non sono per nulla impazzito e questa mail è solo un inutile quanto patetico e rivoltante tentativo di far rientrare nel gioco mediatico un poveraccio tanto sfigato da non essere riuscito nemmeno a diventare famoso quanto quel Pasquale della Puglia che dice i proverbi e tutti prendono in giro?

Ti renderai conto
della curiosità e della poliedricità che fa nascere….
Mi ha anche
parlato che va a scuola

Marì, e tu invece niente?

….dicendo che non si finisce mai di studiare….
Per Paola e Marta:
ho fatto quelle domande, fatemi sapere, voi ricordatevi di girare la mail a quelle ragazze: ci tenevano.
Ciao a
tutti.

Marì, non denuncio te e Renato Salcazzo alla Polizia Postale giusto perché mi avete fatto ridere un sacco.

Dittatori Disperati (Desperate GardenDwarfs)

Le tende pesanti lasciano filtrare pochissima luce nella stanza ricolma di ninnoli e simboli di una levatura tanto affannosamente braccata quanto mai raggiunta.
Il Presidente del Consiglio è piccolo e rannicchiatto, quasi in bilico sull’orlo dell’enorme poltrona in pelle. Sono arrivati i sondaggi di Pagnoncelli. Silvio mette i suoi occhiali, quasi a volerci vedere meglio, quasi non credendo a quanto letto un istante prima. Odia, quegli occhiali, lo fanno sembrare anziano.
In piedi, vicino alla finestra, Pierferdinando scosta le stoffe e guarda fuori, lontano. Cerca forse l’amico, quello che ha detto basta, quello che ha ritrovato la dignità, quello che non c’è stato più. Lo cerca nelle finestre di fronte, lo cerca per strada, niente.
Un raggio di freddo sole autunnale raggiunge le pupille irritate di Silvio.
- Chiudi.
Pierferdinando si gira di scatto tenendo ancora con la mano una tenda discosta dall’altra, ha le sopracciglia aggrottate e il grugno infantile teso nella buffa espressione che gli vien fuori quando vuole esprimere disappunto.
- Per favore, – aggiunge Silvio, stancamente.
- Che dicono?
Qualche secondo di grave silenzio contrappuntato soltanto dai rumori del distante traffico cittadino.
- Quattro e mezzo, forse cinque sotto.
Pierferdinando torna a guardare fuori.
- Ma questo Pagnoncelli è dei loro, vero? E’ comunista, no?
- Silvio, i sondaggisti li paghiamo tutti noi. Siamo i proprietari o i migliori clienti di ogni singolo istituto. Tutti i sondaggi sono pure aggiustati, va anche peggio di quel che ti dicono.
- Ma mi avevate assicurato che tornando indietro al proporzionale avremmo recuperato.
- Infatti, prima eravamo spacciati, adesso almeno perdiamo con una parvenza di dignità.
Silvio stringe il foglio nel pugno e lo accartoccia di scatto, poi comincia a strapparlo a due mani. Pierferdinando continua a guardare fuori.
- Silvio, smettila.
- IO NON VOGLIO PERDERE!
- Piantala.
- Deve esserci un modo, DEVE ESSERCI UN MODO!
- Non c’è, gli italiani ti odiano. Le primarie sono state un successone, Prodi ha fatto il record di ascolto a Porta a Porta, Celentano ha fatto il 50% di share inneggiando alla libertà, per strada tutti parlano male di te.
- Non ci credo, NON VI CREDO. Quando parlo ai congressi io vedo solo gente che mi vuole bene e che applaude ad ogni mia parola.
- Silvio, li paghiamo.
- Co… cosa?
- Dai, Silvio, lo sai benissimo.
Il piccolo uomo si alza di scatto e cammina veloce, ha il fuoco negli occhi. Arriva alla finestra e prende l’altro per un braccio, negli strattoni gli rimane in mano soltanto la stoffa della giacca ma lui non molla e la stringe forte tra le dita:
- DOVETE SMETTERLA! Voi non siete niente, non siete niente. VOI DOVETE PENSARE QUELLO CHE PENSO IO! Ed io non voglio perdere. Non posso perdere. Non posso. Avete voluto il proporzionale, ve l’ho dato anche se tutta Italia era per il maggioritario, quelli della Lega hanno voluto la devolution e gliel’ho data anche se tutt’Italia è per l’Italia unita, Previti mi ricatta e mi dice che devo tirarlo fuori di galera, ed io lo tirerò fuori dalla galera anche se tutt’Italia vuole i delinquenti in carcere. TI CHIEDO SOLTANTO DI FARMI FARE TUTTI GLI SPOT CHE VOGLIO E TU MI DICI NO? TU DICI NO A ME? MA IO VI DISTRUGGO, A TE ED A TUTTA L’UDC, IO VI ANNETTO, VI ASSORBO, IO VI COMPRO!
- Silvio…
- IO VI COMPROOOOO
- Silvio dai…
- VI COOOOOMPROOOOOOOOOO!!!

Uno schianto e un tonfo.
Tutto quello che accade. Pierferdinando non si rende nemmeno conto. Non sa da dove è partito l’ordine che ha raggiunto il suo braccio, quell’ordine di strapparsi via dalle grinfie del piccolo uomo urlante. Non sa da dove è partito il comando alla sua mano, quell’imperativo volto a farla distendere ben aperta ed a farla saettare veloce nell’aria, dal bordo del busto alla faccia dell’altro.
Un sonoro schiaffone, tutto quello che accade.
E dopo Casini in piedi, appena spettinato ma in piedi, e Berlusconi rovinato al suolo, incredulo, con gli occhi colmi di lacrime di stizza e rabbia avvelenata.

Casini si rimette a posto, si passa una mano nei capelli, si volta e guarda fuori. Marco è giù in strada.
Marco alza la testa come guidato da un’antica telepatia, lo vede, alza la mano e lo saluta, sorridendo.
Pierferdinando ricambia, saluto e sorriso.

Prende il cellulare dalla tasca interna della giacca.
Compone un numero:
- Bruno?
- Sì…
- Chiama l’Ansa… digli che è caduto il governo.

L’ultima cosa che Tabacci sente prima che la chiamata si interrompa è qualcuno che urla: – NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!

[P.S. Ahimé, ogni riferimento a cose e persone realmente esistenti è puramente casuale. Casini non avrà mai le palle, purtroppo]