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Politici di merda

Roma, 13 lug. (Apcom) – Escrementi umani negli uffici del gruppo di Italia dei Valori alla Camera e subito scatta la richiesta al presidente della Camera Fausto Bertinotti per una “inchiesta immediata” per quella che i dipietriti definiscono non solo una “grave e inaudita volgarità” ma “un oltraggio alle istituzioni”.

No, dico, ma davvero io devo pagare lo stipendio ai liceali ripetenti della Casa delle Libertà per fargli depositare la cacca per dispetto davanti alla porta dei “nemici”?

Ma io pagherei Zidane per farli demolire a colpi di testa a questi imbecilli, altro che onorevoli!

Fermi tutti!

Mi colpisce l’insolita concomitanza di due fatti politici piuttosto singolari:

UNO

La Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera ha respinto all’unanimita’ la richiesta della magistratura di arrestare l’ex presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto. Lo rende noto un membro della Giunta, Antonio Leone (Fi).
[www.repubblica.it]

E DUE

Silvio Berlusconi annuncia la disponibilità della Cdl a dare il suo appoggio incondizionato al rifinanziamento della missione italiana in Afghanistan.
[www.repubblica.it]

Ué, D’Alema, non è che mentre noi cazzeggiamo, festeggiamo e parliamo di Zidane tu ricominci ad inciuciare col nano?

Eccheccacchio, non ci si può distrarre un attimo però!

Ce fut une fête pour tout le monde

Oui, Oui, les Français vont sucer!

Dedans son oeil une vertu demeure,
Qui va jurant par les flèches d’Amour
De me guérir ; mais je ne m’en assure.

Com’è bello vincere contro i francesi!
E’ il modo più bello che c’è di vincere la Coppa del Mondo.

Questo penso mentre cammino per le strade di Roma, in mezzo ad un deliro così grande che descriverlo non posso proprio, se non per sprazzi cui la fantasia deve fornire formidabile supporto.
Cammino, dapprima coraggiosamente in macchina, saltando da un carosello all’altro come una pulce felice in un canile.
Sono circondato dai cori, la voce dell’Italia che ha vinto, ed ha vinto alla grande.

La mamma di Zidane è una puttaaaaaaaaa-na
La mamma di Zidane è una puttaaaaaaaaa-na

Ah, com’è bello vincere contro i francesi. Perché sì, loro hanno un formaggio per ogni giorno dell’anno, ma è anche vero che duecento dei loro formaggi hanno tutti lo stesso sapore. E non riusciranno mai a fare una forma di Parmigiano.
Questo penso mentre quel che resta di una Micra, ormai priva di tetto, dipinta tricolore e ripiena di ogni genere di adolescente attraversa il mio campo visivo, cantando.

Pò popò po po poooooo pò
Pò popò po po poooooo pò

Ah, com’è bello vincere contro i francesi. Perché sì, loro hanno lo Champagne, ma è anche vero che dopo una bottiglia di Chianti gli italiani fanno l’amore tutta la notte, e le bollicine non servono a niente, quelle ce l’ha anche la Coca Cola.
Questo penso mentre un pallone si schianta sul cofano piovendo direttamente dal regno dei cieli. Ce ne sono diversi in ogni piazza, che vengono calciati verso le stelle ogni volta che si azzardano a seguire la legge di gravità. Stasera si sta in cielo, palloni, fatevene una ragione.

Il culo di Zidane è chiacchieraaaaaaaa-to
Il culo di Zidane è chiacchieraaaaaaaa-to

Ah, com’è bello vincere contro i francesi. Perché sì, loro fanno le portaerei nucleari, loro fanno i test a Mururoa, loro avevano Napoleone e il sogno di dominare. Noi abbiamo un esercito di merda ed un po’ lo abbiamo sempre avuto, è vero, però, cavolo, i romani il mondo allora conosciuto lo conquistarono tutto, sul serio, Gallia compresa. Asterix, in fondo, è solo una gran rosicata.
Questo penso mentre tento di procedere a piedi, fra autobus assaltati e con gente che balla sul tetto, macchine acchiappate e scosse come enormi lavatrici con somma gioia degli occupanti, ragazze vestite solo con la bandiera e tanta birra da riempirci l’Adriatico.

Volevano vince ma… volevano vince ma…
se so attaccati ar cazzo… se so attaccati ar cazzo…

Ah, com’è bello vincere contro i francesi. Perché sì, la Renault, Alonso, quel che vuoi tu, però, beh, e quando la ripigliate più la Ferrari? Non si può acchiappare il fascino, il mito, la storia, una Twingo resta sempre una Twingo. E ok, i francesi hanno il Tour de France, va bene, ma Coppi e Bartali ce li hanno sempre invidiati.
Questo penso mentre mi accorgo che tutti gli italiani in tutto il mondo in questa notte staranno pensando a quanto è bello essere italiani.
E sì, i francesi, loro sono un po’ più ricchi, un po’ più puliti, un po’ più belli, un po’ più bravi ed un po’ più forti, ok, ma la Gioconda non è loro, e non lo sarà mai.
Il genio è un’altra cosa.
E insomma sì, Zidane, ma vuoi mettere Cannavaro che sorriso che ha? :)

Nun ci avete mancoooooo eeeeeeeer bidé!

Rigorosamente

Oui, Oui, les Français vont sucer!

Son beau poil d’or, et ses sourcils encore
De leurs beautés font vergogner l’Aurore,
Quand au matin elle embellit le jour.

Siamo tutti Rocky Balboa.
Facendo sfoggio della mia sterminata cultura futile spesso mi capita di sorprendermi per come alcune cose, di per sé anche scontate e banali, riescano invece a stupire gli interlocutori. Pochissimi ad esempio sembrano essere a conoscenza del fatto che la sceneggiatura di Rocky sia stata scritta da Sylvester Stallone in persona. Qualcuno dei miei amici in verità si sorprende anche del fatto che Stallone, nel 1979, sapesse scrivere.
Ora, possiamo ironizzare quanto vogliamo sulle capacità scrittorie del nostro, tuttavia i più accorti non possono ignorare un dato di fatto: Stallone, probabilmente per puro caso, in più di una sceneggiatura pugilistica ha carpito il punto della questione italianità.

Cosa differenzia davvero gli italiani?

Cosa li rende popolo? Cos’hanno di davvero proprio, connaturato con i propri natali, intrinseco, intimo?
Cosa non cambia nemmeno se emigrano, se vanno a fare i minatori in Belgio, i muratori a Monaco di Baviera o i pizzaioli a New York?

Cosa?

Ebbene, Stallone lo sa: la risposta è il senso della rivalsa.

E’ un po’ come il senso della storia, ma non di un tipo qualunque di storia. Gli italiani non sono retorici, nazionalisti, orgogliosi, tronfi o altro, no.
No, no, non è il senso della grande storia, quella delle nazioni, delle guerre, degli imperi, dei condottieri, no, figuriamoci, gli italiani non ricordano nemmeno l’anno dell’unità d’Italia, no. Quello che gli italiani sentono è la storia personale, il riscatto, la rivalsa, la rivincita, la scalata alle stelle, il partire dalla polvere per arrivare a baciare in bocca la Madonna.

E’ Rocky che insegue le galline per allenarsi e puzza di fame più di un cane randagio zoppo, è Rocky che suda ed arriva a vincere, contro tutto, contro tutti.

E’ per questo che, sull’uno a uno, appena poggio il culo sul divano, so che la finale andrà ai rigori.

Ed è per questo che, seppur corroso dentro come se avessi trangugiato un bicchiere di bile di drago, so che vinceremo.

Perché il senso della storia, il senso della rivalsa, non può che condurci per mano lì.
Siamo partiti con la coda tra le gambe. I nostri campioni riconosciuti avevano le ginocchia svitate. Le nostre squadre più titolate e prestigiose sull’orlo di finire giustamente scaraventate nel burrone dei campionati inferiori.
Abbiamo cominciato facendo cose indecorose, sudando con il Ghana, pareggiando con gli Stati Uniti.
Ma siamo andati avanti, passo dopo passo, con sempre più gente dietro a sostenerci, sempre più gente dietro a crederci.

Perché noi lo sappiamo che i francesi son più bravi.
Sono un popolo più serio, fanno meglio di noi quasi tutto, i francesi fanno sempre sul serio e se la prendono per ogni minchiata.
Come fai a vincere contro gente così? Ci vuole l’impresa, ed è quello che l’Italia sa fare, proprio quello.
Perché noi lo sappiamo che i francesi son più bravi.
In fondo erano più bravi anche i tedeschi.

Non è importante però, qui si tratta di essere favolosi, non bravi.

E allora rigori.

Tutti dentro, tranne uno. Traversa, fuori.

Voilà.

[Continua]

Ascensore per il paradiso

Oui, Oui, les Français vont sucer!

C’est à mon gré le meilleur de son mieux
Que ce bel oeil, qui jusqu’au coeur me touche,
Dont le beau noeud d’un Scythe plus farouche
Rendrait le coeur courtois et gracieux.

Fantozzi era un documentario.
Abbandonata la macchina alla bell’e meglio mi ritrovo in un cortile in mezzo al vuoto universale più rarefatto. L’aria è satura di telecronaca, i nomi degli eroi risuonano a cantilena,

in

Grosso Cannavaro Grosso

ogni

Gattuso Camoranesi Cannavaro

possibile

Camoranesi Pirlo Totti

combinazione

Totti Totti Toni

come aminoacidi in una catena di dna: sono undici ma quante combinazioni può mettere in fila la lingua di un telecronista? Quante azioni si possono fare?
Infinite, penso, mentre sollevo lo sguardo al cielo ed i palazzi si fanno alti, più alti, sempre più alti, ripiegandosi verso il centro del cortile, immane pianta carnivora pronta ad inghiottire me, moscerino sudaticcio, attirato in quel ventre con l’esca di una finale mondiale.

Caracollando per gradini e colonne raggiungo un ascensore.
Premo il piano, si chiudono le porte.

GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO…

Tutto trema, le voci di sessanta milioni di persone esplodono all’unisono.

Beh, o abbiamo pareggiato o è il terremoto.

In entrambi i casi essere in ascensore non è proprio una botta di culo.

[Continua]

Il comunismo ghermisce anche la Coppa del Mondo!

Oui, Oui, les Français vont sucer!

Mon Dieu, que j’aime à baiser les beaux yeux
De ma maîtresse, et à tordre en ma bouche
De ses cheveux l’or fin qui s’escarmouche
Si gaiement dessus deux petits cieux !

Domenica, sette e un quarto di sera, la partita si avvicina ed io mi trovo nel posto più pericoloso del pianeta: il Grande Raccordo Anulare.
Centinaia di persone capiscono che stanno per perdersi il calcio d’inizio e decidono, giustamente, che vale la pena mettere a repentaglio la propria vita pur di evitarlo. Furgoni delle consegne di fornai e ristoranti cominciano a zigzagare a centottanta all’ora tagliando la strada alla qualunque. Una Fiat Cinquecento truccatissima, con sotto un marmittone Abarth grosso come un termosifone, mi sibila sulla destra come un cacciabombardiere lanciato verso un danno collaterale.
Ho paura.
Intorno a me nulla si muove a velocità consona, tutti rombano, inchiodano, azzardano, strombazzano. Probabilmente è il mio tempo ad essersi rallentato, come in una sana puntata di Star Trek.
Invece no, cominciano i tamponamenti.
Gente disperata ai bordi della strada non piange per la Porsche ammaccata ma soltanto per il tempo che scorre, inesorabile.
Mi piacerebbe accostare e mettermi la testa fra le ginocchia, piagnucolando. Purtroppo non si può, ogni volta che mi giro di lato le macchine sfrecciano sempre più veloci. Adesso nulla va a meno di duecento all’ora, nemmeno gli scooter. Capisco che andare piano non serve e me ne faccio una ragione, del resto la macchina lenta in questo inferno è solo un inutile e troppo facile bersaglio mobile.
Ci imbottigliamo: se tutti corrono troppo non arriva nessuno, lezione di vita da annotare.
Abbiamo tutti i finestrini aperti, tutti la radio alta, tutti la stessa stazione, tutti la stessa faccia, tutti gli stessi occhi imploranti.

Oh, Dio, mio piccolo Dio, anche se non esisti prendici lo stesso, soffiaci tutti via da questo stradone, liberaci da queste macchine col tuo grosso apriscatole celeste e depositaci sui nostri divani, nelle nostre case, dai nostri amici, dalle nostre famiglie.
Dio, cazzo, falla una cosa utile ogni tanto, via.

Fratelli d’Italia
L’Italia s’è desta,
Dell’elmo di Scipio
S’è cinta la testa.
Dov’è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.

Cantiamo tutti, noi tifosi in scatola.
Primi minuti.

Rigore.

Rigore?

Come rigore?

In che senso?

Il padre di famiglia due Audi più in là mi guarda interrogativo. Io gli rispondo allargando lo sguardo nel massimo della sorpresa che riesco ad esprimere. Qualche Panda più avanti una bambina dorme.
Tutto l’ingorgo la invidia.

Per tre nanosecondi il raccordo diventa una sorta di irreale ciambellone bruciato coperto da variopinte pietre preziose.

Poi Zidane segna.

Ripartiamo, adesso tutti vanno piano.

[Continua]

Ma allora non è solo una che sa lucidarsi le chiappe

Forse abbiamo giudicato Mara Carfagna troppo in fretta, forse non è solo una protovelina ficcata di forza nei primi posti delle liste di Forza Italia perché amica molto raccomandata di qualche potente del partito, no, forse lei è di più.

Roma, 3 lug. (Apcom) – Il decreto sulle liberalizzazioni “colpisce blocchi sociali di riferimento del centrodestra”. Lo dichiara Mara Carfagna, deputata di Forza Italia, segretario della Commissione Affari Costituzionali della Camera dei deputati.

Segretario della Commissione Affari Costituzionali, wow!
Deve aver imparato un sacco sulla Costituzione quando faceva la comparsa da tavolino nella Piazza Grande di Magalli.

“Il decreto del Governo sulla concorrenza potrebbe rappresentare un’interessante tessera di un mosaico che al momento non esiste. Le vere liberalizzazioni – aggiunge Carfagna – si avviano a partire dai settori dove il monopolio è maggiore. Prodi e Bersani, pertanto, dovevano prima aprire i mercati di energia, poste, trasporti e servizi pubblici locali e poi passare ad altre categorie”.

Già, i settori dove il monopolio è maggiore, ma non parliamo della raccolta pubblicitaria e dell’emittenza radiotelevisiva o dell’editoria, tutti settori dove il partito che le ha regalato il posto in parlamento potrebbe rivelarsi particolarmente sensibile. Del resto, da valletta de La domenica del villaggio, di Mengacci, di certo avrà imparato tutto sulle liberalizzazioni.

“Così com’è – sottolinea la deputata di FI – questo decreto somiglia ad una vendetta elettorale che colpisce blocchi sociali di riferimento del centrodestra e lascia intatti i privilegi delle grandi lobbies e dei sindacati vicini al centrosinistra”.

“In questo contesto – conclude Carfagna – sono incomprensibili le aperture di esponenti della Cdl, che o non hanno compreso la portata punitiva e politica di questo decreto o si preparano a diventare quinte colonne del centrosinistra”.

Ma certo, Mara, del resto chi ha vinto le fasce di Miss Sorrisi e Canzoni e di Miss Cinema ha tutte le ragioni di questo mondo nel redarguire Tommaso Padoa Schioppa, uno dei più grandi esperti di economia del pianeta. Tommasino ha solo voluto fare un dispetto agli elettori di centrodestra, è chiaro, mica sta tentando di mordenizzare il paese favorendo concorrenza e consumatori, no.

Senti Mara, forse io continuo a giudicarti nel modo sbagliato, però, quando un ghost writer di Forza Italia ti passa una dichiarazione da leggere per motivare la tua esistenza in Parlamento… non prenderti così sul serio, ok?

Devoluzionami sta minchia.

Ieri, in una spendida giornata calda e luminosa, l’Italia ha difeso la sua Costituzione dall’assalto di malviventi, barbari, fascisti, clerico-pazzoidi, nani, ballerine e Calderoli. Un No grande come una nazione è risuonato in mezzo al Mediterraneo, ribadendo un concetto semplice: l’Italia esiste ed è viva, la padania non esiste e comunque suca.
Come al solito i politici del nostro centrodestra però amano mentire e come al solito su questo blog ci prendiamo l’onere di fare quello che il nostro centrosinistra non riesce a fare, ovvero dimostrare inequivocabilmente quanto siano cialtroni nella sedicente Casa delle Libertà.
Andiamo a vedere quali affermazioni mendaci del centrodestra ci tocca confutare oggidì:

1) Il centrosinistra, come già alle politiche, ha prevalso grazie a brogli elettorali, soprattutto per quanto riguarda il voto degli italiani all’estero

Bene, considerato che ha votato più del 50% degli aventi diritto, ovvero più di venti milioni di persone e considerando che il NO ha prevalso per più del 20% dei voti espressi, se ne deduce che il NO ha preso più di 5.000.000 di voti in più del SI’, cifra chiaramente non ottenibile con brogli di qualsivoglia natura. Inoltre, se nel centrodestra fossero meno che stupidi, si sarebbero accorti che nel voto degli italiani all’estero ha prevalso il SI’.

2) Nel nord Italia ha vinto il SI’

A quanto ci è dato sapere, in verità, nel nord Italia ha vinto il NO, e nemmeno di poco. I dati ci dicono 52,6% per il NO e 47,4% per il SI’. Certo, si potrebbe, come fanno i leghisti, non considerare l’Emilia Romagna nel nord, ovvero escludere dalla sedicente padania metà della pianura padana, in tal caso il SI’ prevarrebbe di pochissimo nel mozzicone di nord rimanente. E non sarebbe comunque sufficiente a parlare di vittoria, per il semplice fatto che comunque anche in questo nord monco Piemonte, Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia e Liguria hanno comunque bocciato la riforma. Bene, ma se ci riduciamo ancora? Se consideriamo Nord solo il Lombardo-Veneto? Beh, le cose migliorano per la Lega ma nemmeno poi tanto. In Lombardia la riforma non passa né a Mantova né a Milano. In Veneto la bocciano Rovigo e Venezia. Inoltre in Lomardia il NO arriva comunque al 45,4%, ed in Veneto comunque al 44,7%. Insomma, in larga misura questo schifo di riforma non è piaciuta nemmeno al nord.

3) La parte più produttiva del paese ha votato SI’.

Eh, certo, ed a Torino si grattano la pancia da mane a sera. Ma anche ad Alessandria, Asti, Aosta, Mantova, Milano, Bolzano, Trento, Rovigo, Venezia, Gorizia, Trieste, Genova, La Spezia e Savona.
Insomma, è vero che il nord produce buona parte del prodotto interno lordo del paese ma è anche vero che buona parte del nord non ha votato SI’ manco per il cazzo.

Insomma, addio, cari leghisti, la vostra parabola politica finalmente giunge al termine e, meritandolo ampiamente, si consuma nel nulla: un trascurabile rutto di sottofondo nella Storia.

Lavoro di bocca

Simpatico corollario all’arresto del sedicente re dei miei stivali è lo scandalo politico/televisivo che emerge dalle intercettazioni effettuate nelle indagini.
Questi i fatti:
Elisabetta Gregoraci, una di queste fanciulle calendario che girano per la nostra tv sorridendo e facendo vedere un po’ di carnazza, non contenta e desiderosa di maggior successo cerca di guadagnarsi qualche santo in paradiso. La destra fascio-ipocrito-cristiana al governo in quei tempi oscuri fa al caso suo. Il politicchio mezzo potente di turno, pur di farsela, le promette mari e monti. Lei ci sta, fa comparsate in qualche trasmissione, tutto fila liscio. Leggiamo come Repubblica.it racconta la storia:

MESSINA – Una storia che si ripete. Ragazze che sognano di sfondare nel mondo del cinema e della televisione, costrette a concedersi ai potenti, dirigenti televisivi o personaggi della politica, in cambio della possibilità di diventare star. Dall’inchiesta del pm di Potenza, Henry John Woodcock, emergono sconcertanti episodi che avrebbero coinvolto anche una nota show girl, Elisabetta Gregoraci, attuale fidanzata di Flavio Briatore, protagonista di alcune trasmissioni di successo della Rai, da “Il malloppo” a “Diglielo in faccia”.

Nell’ordinanza viene sottolineato il ruolo di Giuseppe Sangiovanni, vice direttore delle risorse tv della Rai e di Salvo Sottile (agli arresti domiciliari), portavoce dell’ex vicepresidente del consiglio, Gianfranco Fini. Entrambi sono accusati di concussione sessuale. Secondo gli atti dell’ordinanza di custodia cautelare, la soubrette sarebbe stata in pratica costretta ad avere ripetuti rapporti sessuali con il portavoce di Gianfranco Fini. Rapporti consumati, in alcuni casi, perfino alla Farnesina, sede del ministero degli Esteri.

Fin qui dunque la giovinotta, ingenua e probabilmente disinteressata, sembra essere stata vittima degli eventi. Non concorda però Vittorio Sgarbi, noto saltimbanco della cui reale professione ormai si è persa la memoria. Sentiamo la sua deposizione da persona apparentemente informata sui fatti:

Roma, 18 giu. (Apcom) – “Dove sta il reato di una ‘fellatio consensuale’? Woodcock ha scoperto l’acqua calda o è vittima di puro voyeurismo da prima pagina perché la sua inchiesta riguarda nomi famosi? Mi candido a testimoniare”. Vittorio Sgarbi interviene così nel dibattito sulle intercettazioni effettuate nell’ambito dell’inchiesta su Vittorio Emanuele, e che hanno portato a galla le presunte frequentazioni “piccanti” del portavoce di Gianfranco Fini, Salvatore Sottile.

“Con tutto questo che si può facilmente immaginare – dichiara Sgarbi in un comunicato – il dottor Sottile rappresenta certamente un centesimo rispetto a ministri, sottosegretari ed ex direttori Rai, vogliamo arrestarli tutti? Perché Woodcook non allarga la sua inchiesta a loro?, Il tutto è abnorme e disgustoso” .

Dio mi fulmini se mi scandalizzo per un pompino, se Sgarbi mi dice che la Gregoraci non è stata forzata e che anzi un pompino le è parso un prezzo accettabile da pagare per due trasmissioni, beh, posso anche credergli. Del resto la Gregoraci è maggiorenne e vaccinata, se non vuole fare pompini per vivere può tranquillamente andare a lavorare davvero, al mercato, in un bar, in una biblioteca, in un laboratorio di ricerca, come fanno tantissime donne in Italia, otto ore al giorno, ogni santo giorno.

Curiosa però mi pare la giustificazione di Sgarbi. Guardate che Sottile in fondo non contava niente. In Rai tutti si trombano tutte, funziona così.
E quindi?
Lasciamo che continui a funzionare così oppure lasciamo che i giudici comincino a tirare qualche bel calcio in culo a questo branco di politici e direttori Rai maschilisti e prevaricatori che concepiscono il proprio lavoro come un modo originale per andare a puttane rimanendo rispettabili?

L’Italia riesce a sorprendermi sempre: questo è l’unico paese al mondo in cui le dicerie di popolo (Moggi si compra gli arbitri, in tv per sfondare devi darla a qualcuno) non sono beceri luoghi comuni ma anzi gentili sottostime del vero.

Povera Elisabetta, e dire che a darla meglio a quest’ora magari era anche lei un deputato di Forza Italia.

La Bibbia non è femminile nonostante l’articolo

A volte la Liturgia della Parola è utile anche agli atei o ai diversamente credenti.
Esiste questo libro del Siracide, una maneggevole raccolta di frasette apodittiche che spaziano dalla sapienza al timore di Dio, dall’umiltà all’orgoglio, dalle donne al matrimonio.

Leggendolo vi si trovano alcune perle di maschilismo che nemmeno nella peggiore vineria di Pisa frequentata dai peggiori paracadutisti della peggiore compagnia della folgore, tutti vergini e senza mamma ma che sognano da grandi di fare gli stupratori.
Facciamo qualche esempio:

(Sir 25,15)

Preferirei abitare con un leone e con un drago
piuttosto che abitare con una donna malvagia.

Giagiagià, le donne, queste terribili fiere, una volta una donna mi ha strappato un braccio con i suoi artigli e poi lo ha buttato in pasto ai suoi barboncini. Non contenta, dopo avermi strappato la camicia, con i raggi laser che le uscivano dagli occhi mi ha scritto sul petto : “Suca, stronzetto!”
Ecco.

(Sir 25,16)

La malvagità di una donna ne àltera l’aspetto,
ne rende il volto tetro come quello di un orso.

Umh, può darsi, magari qui la Bibbia ha le sue ragioni, da piccolo nel mio paese c’erano un sacco di suore sicuramente malvagie e sicuramente ursidi.

(Sir 25,18)

Ogni malizia è nulla, di fronte alla malizia di una donna,
possa piombarle addosso la sorte del peccatore!

Ma è vero, eh, le donne sono subdole e viscide. E’ tutto vero. A volte, quando le picchi, quelle viperelle schivano gli sganassoni e magari ti fanno colpire con l’inganno una parete o un tavolino. Meritano l’inferno, meritano!

Comunque la Bibbia non insegna solo a diffidare delle donne, eh. Insegna anche a, nell’ordine…

NON AMARLE

(Sir 25,20)

Non soccombere al fascino di una donna,
per una donna non ardere di passione.

ADDOSSARE LORO OGNI COLPA

(Sir 25,24)

Dalla donna ha avuto inizio il peccato,
per causa sua tutti moriamo.

TRATTARLE COME SCHIAVE

(Sir 25,26)

Se non cammina al cenno della tua mano,
toglila dalla tua presenza.

Ma veniamo ora alla parte del libro del Siracide che preferisco, ovvero quella dedicata al matrimonio.
E’ giusto sapere esattamente cos’è il matrimonio per i cattolici, così, a scanso di equivoci.

(Sir 26,1-18)

Beato il marito di una donna virtuosa; il numero dei suoi giorni sarà doppio. Una brava moglie è la gioia del marito, questi trascorrerà gli anni in pace. Una donna virtuosa è una buona sorte, viene assegnata a chi teme il Signore. Ricco o povero il cuore di lui ne gioisce, in ogni tempo il suo volto appare sereno. Tre cose teme il mio cuore, per la quarta sono spaventato: una calunnia diffusa in città, un tumulto di popolo e una falsa accusa: tutto questo è peggiore della morte; ma crepacuore e lutto è una donna gelosa di un’altra e il flagello della sua lingua si lega con tutti. Giogo di buoi sconnesso è una donna malvagia, colui che la domina è come chi acchiappa uno scorpione. Gran motivo di sdegno una donna ubriaca, non riuscirà a nascondere la vergogna. La scostumatezza di una donna è nell’eccitazione degli sguardi, si riconosce dalle sue occhiate. Fà buona guardia a una figlia libertina,
perché non ne approfitti, se trova indulgenza. Guàrdati dal seguire un occhio impudente, non meravigliarti se ti spinge verso il male. Come un viandante assetato apre la bocca e beve qualsiasi acqua a lui vicina, così essa siede davanti a ogni palo e apre a qualsiasi freccia la faretra. La grazia di una donna allieta il marito, la sua scienza gli rinvigorisce le ossa. E’ un dono del Signore una donna silenziosa, non c’è compenso per una donna educata. Grazia su grazia è una donna pudica, non si può valutare il peso di un’anima modesta. Il sole risplende sulle montagne del Signore, la bellezza di una donna virtuosa adorna la sua casa. Lampada che arde sul candelabro santo, così la bellezza del volto su giusta statura. Colonne d’oro su base d’argento, tali sono gambe graziose su solidi piedi.

Insomma, caro uomo cattolico, cagati dell’ira di Dio e non ti preoccupare, lui ti regalerà una scema muta in moglie. Potrai addirittura andarci a letto, purché lei non si diverta però. Ovviamente se ti scocci vai tranquillo a puttane, quella scema di tua moglie è una brava credente, non sarà gelosa… e poi è muta, quindi sopporterà e starà zitta. Attento però, le donne sono tutte puttane in definitiva, anche tua moglie e tua figlia, quindi mi raccomando, occhi aperti e sempre pronto a menar sganassoni, che sennò quelle se ne approfittano.

Fantastico.

E’ incredibile quanti buoni cattolici che seguono le Sacre Scritture alla lettera ci siano ancora oggi in giro.